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Delega Fiscale, Polillo: "Sbagliata la decisione di bloccare accorpamento Aams-Dogane"

10 ottobre 2012 - 07:21

Continua la discussione alla Delega Fiscale. In commissione Bilancio della Camera è intervenuto ieri il sottosegretario Gianfranco Polillo illustra una nota predisposta dalla Ragioneria generale dello Stato che deposita agli atti della Commissione, precisando in particolare che nella medesima sono contenute le risposte ai rilievi formulati dal relatore ed evidenziate talune criticità del provvedimento. Sottolinea come il punto di maggiore criticità per il Governo sia rappresentato dalla sospensione dell'accorpamento delle Agenzie fiscali disposta dall'articolo 3, commi 12 e 13, del provvedimento. Delega Fiscale, ok da Commissione Finanze: Conte Non voterò la fiducia su articolo Aams-Dogane Accorpamento o risanamento? Il rating del Ministero 'boccia' le Agenzie fiscali e i Monopoli di Stato

Scritto da Sara

Evidenzia come la disposizione ha un notevole impatto anche sui saldi di finanza pubblica, come si evince dalla nota tecnica depositata, essendo peraltro i relativi effetti già previsti dalla legislazione vigente e valutati ai fini della predisposizione del disegno di legge di bilancio. Osserva inoltre che, al di là dell'aspetto finanziario, l'accorpamento dell'Agenzia del territorio in quella delle entrate e dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato in quella delle dogane, risponde ad un preciso disegno organizzativo perseguito dal Governo.

In particolare, sottolinea come dall'accorpamento delle prime due strutture sarà possibile la realizzazione di una più efficace lotta all'evasione fiscale, potendosi in tal modo realizzare la possibilità di incrociare i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi con quelli relativi alla proprietà immobiliare, evidenziando in proposito come ad oggi non risulta possibile risalire, partendo dalle generalità del contribuente, all'elenco dei beni immobili di sua proprietà. Inoltre rileva come l'accorpamento dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato all'Agenzia delle dogane consentirà una più efficace azione di contrasto al contrabbando ed alla contraffazione, nonché ai giochi illegali, spesso gestiti da società estere. Rileva conclusivamente come respingere tale disegno dimostrerebbe un'acquiescenza a logiche diverse.

Alberto Giorgetti (Pdl) ha sottolineato: “Con riferimento all'articolo 4, commi 6 e 7, recanti norme in materia di giochi pubblici, rileva che andrebbe chiarito se dall'adeguamento ai principi, anche di fonte giurisprudenziale, stabiliti a livello dell'Unione europea possano derivare effetti di carattere finanziario. In particolare, andrebbe precisato a quali principi il testo intenda fare riferimento. Analogamente, andrebbero acquisite precisazioni con riferimento alla revisione delle norme vigenti in materia di prelievo erariale, compensi spettanti agli operatori del settore e ripartizione delle vincite nelle scommesse ippiche. Ritiene, infatti, che occorra considerare che tali meccanismi presiedono – insieme con la determinazione delle basi imponibili e con altri criteri di ripartizione delle somme giocate – alle variazioni di gettito nel settore dei giochi. In particolare andrebbe chiarito a quali comparti di gioco la disposizione in materia di prelievi erariali intenda fare riferimento e se dalle misure di riordino previste dal testo possano derivare, o meno, variazioni di gettito, rispetto alle quali, in ottemperanza all'obbligo di neutralità finanziaria disposto dall'articolo 1, comma 7, del provvedimento in esame, occorrerebbe prevedere meccanismi compensativi che facciano riferimento a variazioni delle aliquote o delle basi imponibili. Riguardo all'istituzione della Lega ippica italiana, rileva che andrebbero acquisiti chiarimenti in ordine alle implicazioni di carattere finanziario delle norme, connesse sia alle funzioni dell'ente sia alle forme di finanziamento previste dal testo. In particolare osserva che, a fronte delle Pag. 61funzioni indicate dal comma 7, lettera l), vengono previste forme di finanziamento pubblico. Infatti si stabilisce che l'apposito fondo di dotazione debba essere alimentato, fra l'altro, da fonti di entrata che attualmente affluiscono alle pubbliche amministrazioni. A suo avviso, andrebbero pertanto forniti dati ed elementi volti a chiarire la compatibilità delle disposizioni con la clausola di neutralità finanziaria contenuta nell'articolo 1, comma 7, del provvedimento in esame”.

Rolando Nannicini (Pd) per quanto riguarda poi l'opportunità di unificare l'Agenzia delle dogane con l'Agenzia dei monopoli, osserva come sarebbe piuttosto necessario preoccuparsi di individuare gli strumenti idonei a fare in modo che le società di giochi con sede all'estero siano tenute a pagare le tasse nel nostro Paese quando i loro prodotti risultano disponibili in esercizi commerciali dislocati sul territorio nazionale. Sottolinea, infine, la necessità di rispettare la ripartizione delle competenze tra Governo e Parlamento quando si giudica il lavoro parlamentare.

Alberto Giorgetti (PdL), per quanto attiene, poi, alle considerazioni dell'onorevole Nannicini in materia di giochi e monopoli, osserva come vi sia una sovrapposizione tra le disposizioni contenute nel disegno di legge in esame e quelle del decreto-legge n. 158 del 2012, attualmente all'esame della XII Commissione. Pur non ritenendo opportuno esprimere in questa sede considerazioni circa il merito del provvedimento, rileva che in astratto l'incorporazione dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato nell'Agenzia delle dogane porterebbe determinare i risultati auspicati dal Governo in materia di recupero della legalità e di lotta all'evasione. Con riferimento agli specifici profili evidenziati nella nota trasmessa dalla Ragioneria generale dello Stato, osserva che nella sua proposta di parere ha ritenuto di prevedere l'inserimento di condizioni volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione essenzialmente con riferimento ai criteri di delega riferiti al rinvio dell'incorporazione delle agenzie fiscali e alla pignorabilità dei beni strumentali all'esercizio di arti, imprese e professioni. A tale ultimo riguardo, osserva come presso la Commissione di merito sia prevalsa la scelta di escludere la pignorabilità, al fine di consentire la continuità dell'attività professionale, mentre la Ragioneria generale dello Stato ha privilegiato una lettura della pignorabilità come strumento per garantire, in questa fase, una maggiore deterrenza rispetto a comportamenti elusivi. Ritiene, pertanto, che la sua proposta di parere sia nel complesso equilibrata, in quanto, pur ponendo alcuni paletti volti a garantire la neutralità finanziaria del provvedimento, non stravolge l'impianto elaborato dalla Commissione di merito.

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