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Sì dell'Emilia Romagna al ddl sul gioco: ai Comuni previsioni urbanistiche su sale

02 luglio 2013 - 15:27

È stato approvato all’unanimità (38 voti sui 38 votanti), da parte del consiglio regionale dell’Emilia Romagna, il disegno di legge recante ‘Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate’, il cui testo base è quello presentato dai consiglieri della maggioranza Pagani (Pd), Monari (Pd), Barbati (Idv), che è anche relatrice del provvedimento, Sconciaforni (Fds) e Naldi (Sel-Verdi).

Scritto da Anna Maria Rengo
Sì dell'Emilia Romagna al ddl sul gioco: ai Comuni  previsioni urbanistiche su sale

Il testo è stato modificato all’articolo 6, in quanto sono stati presentati e approvati cinque emendamenti. È stato anche approvato un ordine del giorno e un emendamento presentato a un altro articolo.

LE NORME APPROVATE - Il testo approdato in aula non quantifica le distanze di sale ed apparecchi da gioco dai 'luoghi sensibili', ma rimanda al piano di ricollocazione previsto dalla Legge Balduzzi.

Le misure prescritte nei 9 articoli della legge si pongono come principale finalità quella di definire i principi generali e gli strumenti per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico in collaborazione con istituzioni scolastiche, enti locali, Aziende sanitarie locali, Terzo settore e associazioni. Nel progetto di legge vengono inoltre individuate le misure sanitarie di carattere sperimentale e potranno essere promosse iniziative, da parte delle Ausl, che riguardano interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. In questo ambito sarà possibile attivare interventi di sperimentazione di offerte trattamentali anche di tipo residenziale e la costituzione di strutture specialistiche monotematiche e la formazione e l’aggiornamento specialistico degli operatori sociali e socio-sanitari.

La Regione Emilia Romagna rilascerà inoltre il marchio ‘Slot freE-R’ ai gestori di esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo. Viene inoltre previsto che i gestori, all’interno delle sale da gioco, “sono tenuti ad esporre un test di verifica, predisposto dall’Ausl competente per territorio, per una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza”. Sempre all’interno, i gestori sono tenuti a tenere depliant informativi riguardo la disponibilità dei servizi di assistenza. Infine, vengono previste le funzioni dell’Osservatorio regionale e le sanzioni e l’obbligo per i gestori di frequentare corsi di formazione predisposti dall’Ausl sui rischi del gioco patologico.

Il provvedimento, muovendo dalla constatazione che “le Regioni allo stato attuale non hanno alcuno spazio di intervento legislativo diretto sulla disciplina delle distanze delle case da gioco rispetto ai cosiddetti luoghi sensibili: istituti di istruzione primaria e secondaria, strutture sanitarie e ospedaliere, luoghi di culto centri socio-ricreativi e sportivi”, dispone contributi per i locali no slot "nel rispetto dei limiti previsti in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue)”.

I gestori delle sale da gioco avranno inoltre l'obbligo di “esporre un test di verifica, predisposto dall’Ausl competente per territorio, per una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza" e di tenere depliant informativi riguardo la disponibilità dei servizi di assistenza. Infine, nella legge emendata sono previste le funzioni dell’Osservatorio regionale, le sanzioni (da 6 a 10mila euro), e l’obbligo per i gestori di frequentare corsi di formazione predisposti dall’Ausl sui rischi del gioco patologico.

GLI EMENDAMENTI APPROVATI - Sono stati approvati cinque emendamenti a firma Barbati e Pagani. Uno, in particolare, all’articolo 6: con esso, si prevede che i Comuni possano dettare, nel rispetto delle pianificazioni stabilite dal decreto legge 158/2012, previsioni urbanistico-territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco. Inoltre i Comuni, salvo quanto stabilito dalla normativa nazionale, possono disciplinare, nell’ambito dei propri strumenti di pianificazione, gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze. Approvato anche un sesto emendamento (sottoscritto dai gruppi Pd, Pdl, Lega nord, Idv e Udc) dove si prevede “per il personale operante nelle sale da gioco corsi di formazione predisposti dall’Ausl sui rischi del gioco. Nel Piano integrato che dovrà predisporre la Giunta saranno individuati, anche in relazione del numero degli apparecchi installati, a quali soggetti sono rivolti i corsi”.

L'ORDINE DEL GIORNO - Sempre con il voto di tutti dei consiglieri, l’Assemblea legislativa ha approvato anche un ordine del giorno sottoscritto da esponenti di tutti i gruppi - primi firmatari Barbati (Idv), e Pagani (Pd) - che sottolinea le priorità in merito al contrasto del gioco d’azzardo patologico. Si tratta di impegni rivolti alla Giunta, affinché si attivi nei confronti del Governo per ottenere al più presto chiarimenti interpretativi e nuove regole.

Al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia. Si chiede, inoltre, di formalizzare tempestivamente un’interpretazione autentica circa la “progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco”: allo scopo, va convocata la Conferenza unificata sulla base dei cui esiti l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dovranno pianificare la progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco. Ancora, l’odg approvato dall’Aula invita il Governo a introdurre una disciplina normativa finalizzata a maggiorare la tassazione sul gettito derivante dal gioco lecito, in particolare per quanto riguarda le nuove forme di gioco mediante apparecchi elettronici e telematici.

L’odg rivolge, infine, un invito al Parlamento: “In caso di inerzia dell’Esecutivo nazionale”, si chiede di “adottare una legge d’interpretazione autentica” rispetto alle norme attualmente in vigore (D.L. 158/2012, art. 7 comma 10).

IL PARERE DELLA PRESIDENTE - “Abbiamo approvato una buona legge, una legge necessaria, che punta alla prevenzione del gioco d’azzardo patologico e che, allo stesso tempo, aiuterà tante persone a uscire da una situazione di dipendenza con ricadute proprie e familiari spesso drammatiche. E, purtroppo, oggi parliamo di una realtà che colpisce tanti giovani”. Palma Costi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, esprime così la sua soddisfazione.

“Nella norma definiamo gli strumenti per il contrasto, la prevenzione e la riduzione della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, dai videopoker alle slot, ormai presenti ovunque in bar e locali, attraverso una rete basata sulla collaborazione fra istituzioni scolastiche, enti locali e Ausl. Questa legge - chiude Costi - è il risultato di un importante confronto nelle commissioni e dell’ascolto della società civile, e dimostra la qualità del lavoro svolto dall’Assemblea legislativa nel suo complesso. Da qui il mio ringraziamento ai proponenti, alla relatrice, ai gruppi consiliari e agli uffici che hanno lavorato al provvedimento”.

GLI INTERVENTI IN AULA - Nella discussione generale che ha preceduto il voto finale, il consigliere del Gruppo Misto Giovanni Favia ha messo in guardia: “La tassazione sul poker online è così alta che non siamo riusciti a porre un limite ai siti pirata. La consigliera Silvia Noè (Udc) ha espresso rammarico per l’iter: “Abbiamo dovuto aspettare sei mesi perché la maggioranza partorisse il progetto di legge assunto come progetto capofila. Ben venga che siamo tutti qua consenzienti ad approvare questo disegno di legge, ma voi avete la responsabilità di aver tardato almeno di sei mesi l’approvazione di questo iter. Ben venga la caduta del distanziometro, dobbiamo lavorare su forte prevenzione e forte sostegno a chi si fa carico di queste dipendenze comportamentali. Vorrei che Regione avesse il buon senso di riconoscere che ci sono molte associazioni che in modo autonomo operano. Così come si finanziano organismi di dubbia utilità bisogna essere responsabili nel sostenere queste associazioni meritevoli”.

In precedenza, il consigliere Giuseppe Pagani (Pd) aveva sottolineato come si sarebbe potuto inserire il distanziometro come ha fatto la Regione Liguria, ma ciò avrebbe esposto l’ente a ricorsi e condanne: “I cinque emendamenti vanno nel senso di rispettare le norme, o l’assenza di norme nazionali”. Il consigliere Roberto Montanari (Pd) ha invece chiesto al presidente della Regione e del consiglio regionale “di fare tutto il possibile per una questione che non può stare in una legge o in un Odg: lo Stato deve rivedere la sua posizione perché sta creando problemi. Quello che si conosce è solo la punta di un iceberg, quello che non vediamo è tantissimo”.

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