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Wölken (S&D): 'Protezione consumatori, un obiettivo europeo'

14 febbraio 2018 - 09:53

L'eurodeputato di S&D Tiemo Wölken sottolinea l'importanza di standard minimi in ambito Ue in materia di gioco, pur nel rispetto del principio di sussidiarietà.

Scritto da Anna Maria Rengo
Wölken (S&D): 'Protezione consumatori, un obiettivo europeo'

 

In materia di gioco con vincita in denaro nell'ambito dell'Unione Europea vige il principio di sussidiarietà. Ma questo non significa che non possano e debbamo essere posti dei “paletti” a livello Ue. Ne è convinto l'eurodeputato tedesco dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici Tiemo Wölken, che fonda la sua analisi e successiva proposta su una constatazione: “È vero che gli Stati membri decidono autonomamente come regolamentare il gioco d'azzardo. Tuttavia, da quando si sono sviluppati siti dedicati al gioco d'azzardo, l'elemento transnazionale del gioco online è diventato evidente. La Corte di giustizia europea ha affermato che esso è un servizio che gode della libera circolazione nel mercato comune. Tuttavia gli Stati membri restano liberi di stabilire restrizioni nell'interesse della protezione dei consumatori. La Commissione ha proposto alcune norme comuni, in particolare in termini di informazione e sostegno ai consumatori. Anche le autorità nazionali di gioco d'azzardo stanno lavorando insieme. Ma questo non è abbastanza: ci sono grandi differenze nella regolamentazione del gioco d'azzardo online nell'Unione Europea, con alcuni Stati membri che distribuiscono le licenze in modo relativamente libero e altri, invece, che vietano del tutto il gioco d'azzardo online. Mi piacerebbe vedere un quadro comune di norme efficaci nella protezione dei consumatori, in particolare per quanto riguarda la prevenzione della dipendenza da gioco d'azzardo e la riduzione dell'esposizione da parte dei minori”.

A suo modo di vedere, dunque, sarebbe necessaria un'azione nei confronti del gioco online, in particolare quello privo di licenza negli stati membri?

“La situazione è complicata, perché l'interazione tra le licenze nazionali e il principio di libera circolazione dei servizi significa che un'azienda di gioco d'azzardo con una licenza in un paese può offrire i propri servizi online ai consumatori in altri. Ciò può portare a una contraddizione tra le leggi nazionali e l'effettiva disponibilità del gioco d'azzardo online nel mercato comune, causando confusione nei consumatori e portando a un campo di gioco impari per gli operatori. Questa confusione è un fenomeno frequente quando le attività economiche che erano tradizionalmente 'offline' si spostano su Internet e diventano ugualmente accessibili agli utenti che si trovano altrove, e improvvisamente troviamo che le leggi nazionali e le leggi europee non corrispondono più come un tempo. Se vogliamo mantenere aperto il mercato unico nell'era digitale dobbiamo trovare i modi per risolvere queste contraddizioni. Gli standard minimi a livello europeo sono un possibile primo passo”.

In Italia è forte la discussione sull'opportunità di “confinare” l'offerta di gioco in luoghi dedicati. Che cosa ne pensa?

“Penso che ogni paese dovrebbe decidere autonomamente dove consentire slot machine o giochi d'azzardo. La domanda da lei posta va però a dimostrare che lo stesso tipo di attività può richiedere regole diverse per le dimensioni offline e quelle online. Come consumatore tedesco, non sono influenzato da leggi che regolano la legalità nel condurre giochi d'azzardo terrestre in Italia. Quando questi giochi d'azzardo vengono offerti su Internet, tuttavia, ciò riguarda tutti i consumatori nell'Ue. Internet sta causando uno spostamento tettonico nella nostra concezione di sussidiarietà. Se non completeremo presto il mercato unico digitale potremmo trovare ancor più situazioni in cui questo spostamento porta a che diversi livelli di legislazione, anche quelli che in precedenza non si influenzavano l'un l'altro, ora diventano non allineati o in contrasto tra loro”.

Anche di recente ci sono stati dei casi di match fixing, come devono comportarsi gli Stati dell'Unione Europea per combattere il fenomeno?
 
“Il match fixing è una forma di corruzione e non fa altro che rovinare l'esperienza positiva dello sport da parte dei tifosi, a tutto vantaggio dei criminali. Penso che sia meglio combattere il fenomeno attraverso uno sforzo concentrato tra pubblico, federazioni calcistiche, politici e, non ultima, l'industria delle scommesse stessa. Nel 2014 la Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti dell'Unione Europea sul match fixing, incaricato di identificare la situazione attuale e le migliori pratiche nella lotta contro di esso. Sono molto felice che la Commissione abbia deciso di continuare questo lavoro e di includere un gruppo di esperti sull'integrità nello sport e il match fixing nel suo piano di lavoro 2017-2020 sullo sport”.
 
In una sua recente interrogazione alla Commissione Europea ha sollevato l'attenzione sulla protezione dei minori anche dai rischi dei videogiochi. Che cosa può e deve fare l'Unione Europea al riguardo?
 
“Non ho affrontato i rischi dei videogiochi di per sé, ma sollevato solo la questione degli elementi di gioco d'azzardo all'interno dei videogiochi. Recentemente i regolatori di gioco d'azzardo in alcuni paesi europei hanno espresso la loro preoccupazione riguardo i videogiochi che contengono elementi che si qualificano come gioco d'azzardo, come ad esempio le casse premio disponibili per la vendita attraverso gli acquisti in-game. Star Wars: Battlefront II e Overwatch sono esempi di spicco di videogiochi che contengono tali elementi. La preoccupazione è che quando i videogiochi contengono elementi di una lotteria in cui il giocatore acquista un premio estratto a caso il cui valore non conosce in anticipo, questo costituisce effettivamente una forma di gioco d'azzardo a cui i minori non dovrebbero avere accesso illimitato. Le casse premio possono essere eccitanti per i giocatori ma il gioco d'azzardo è limitato ai minori per una ragione. Ecco perché il ministro della giustizia belga ha recentemente affermato che cercherà di far vietare le casse premio a disposizione per l'acquisto in tutta l'Ue”.
LUI CHI E'?! - Tiemo Wölken è un politico della Germania settentrionale. A 32 anni è il più giovane eurodeputato del Partito socialdemocratico tedesco. È stato attivo nella politica locale dal 2003 nella sua regione d'origine e ha conseguito un master in legge in diritto internazionale dall'università di Hull, in Inghilterra. Dal 2016 è avvocato oltre a essere membro del Parlamento europeo. Le sue aree di competenza di Tiemo sono principalmente le questioni ambientali, l'assistenza sanitaria, il bilancio dell'Unione Europea e tutto ciò che è digitale - dalla sanità elettronica al geoblocco. Il suo canale YouTube (https://www.youtube.com/c/woelken) mostra il lavoro quotidiano della politica europea da una prospettiva giovane e chiarisce i miti popolari dell'Unione Europea oltre 26.000 abbonati.

 

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