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Upb: 'Gioco, in Italia tasse superiori ad altri paesi europei'

04 maggio 2018 - 07:38

L'Ufficio parlamentare di bilancio esamina il tema della fiscalità nel settore dei giochi.

Scritto da Anna Maria Rengo
Upb: 'Gioco, in Italia tasse superiori ad altri paesi europei'

In materia di gioco, "rispetto ai principali paesi europei, l’Italia mostra un livello di tassazione superiore in tutto l’ultimo decennio, con un gettito (se escludiamo il picco registrato in Italia nel 2016) più che doppio rispetto a Francia e Regno Unito, e quasi quattro volte quello di Spagna e Germania". Lo segnala l'Ufficio parlamentare di bilancio, nel suo Focus sulla fiscalità in materia di gioco.

Nell'evidenziare che, "considerata la sua rilevanza economica, il settore dei giochi costituisce una fonte importante di gettito fiscale", il Focus spiega che "nel corso degli anni più recenti il giro di affari riferibile al mercato dei giochi ha conosciuto in Italia una dinamica accentuata fornendo un contributo significativo e crescente al gettito fiscale".

 

I NUMERI - Complessivamente le imprese coinvolte nel settore dei giochi sono circa 6.600 con ben oltre 100.000 occupati, il 20 per cento facenti capo alla filiera diretta e l’80 per cento a quella indiretta (punti vendita, tabaccherie, bar, autogrill, edicole). In linea con l’ampliamento del mercato anche il giro d’affari dell’indotto del settore (costruttori di giochi e componenti elettronici, commercio dei macchinari, noleggiatori e gestori di attrezzature, ricevitorie, sale bingo, gaming hall) è quasi raddoppiato dal 2006 al 2011, mentre Sisal e Lottomatica – principali player del settore – hanno effettuato investimenti per diversi miliardi in pubblicità. In definitiva, quella del gioco si è andata affermando come una delle prime industrie nazionali.

IL VOLUME DI GIOCO - Per quanto riguarda la distribuzione regionale del volume di gioco due informazioni interessanti sono fornite dalla raccolta pro capite (ossia il rapporto tra la raccolta e la popolazione adulta, 18-74 anni) e dal rapporto tra la raccolta e il reddito disponibile delle singole regioni. Il primo indicatore fornisce, seppure in maniera approssimativa e imprecisa, un’indicazione dell’intensità dell’attività di gioco. L’Abruzzo è la regione con la raccolta pro capite più alta (1.767 euro), seguito dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna (rispettivamente 1.748 e 1.668 euro). Nel Mezzogiorno i valori medi della raccolta sono invece generalmente più bassi della media complessiva (rispettivamente 1.291 e 1.475 euro). Il secondo indicatore fornisce invece una approssimazione della propensione alla spesa per il gioco d’azzardo. In questo caso, i dati mostrano una maggiore propensione nelle regioni del Mezzogiorno, con una percentuale dell’8,3 per cento, a fronte di una media nazionale del 7,2 e di quella del Nord pari al 6,5 per cento. In questo caso, spicca la propensione relativamente più elevata in Campania e in Abruzzo (rispettivamente 10,2 e 9,7 percento).

L'ESPANSIONE DEL MERCATO - Una delle cause dell’espansione del mercato dei giochi è stata la forte innovazione nelle modalità di gioco con la diffusione di internet e la possibilità di effettuare giocate attraverso la rete, on line e su eventi live.
A fianco dei giochi più tradizionali, associati alle lotterie e alle scommesse effettuate su rete fisica, che negli ultimi anni hanno fatto registrare una certa stabilità nei volumi delle giocate e nella spesa effettiva dei giocatori, i giochi online e quelli associati agli apparecchi da intrattenimento sono quelli che mostrano la dinamica più accentuata. Questa modalità di fruizione espone peraltro i giocatori a maggiori rischi di dipendenza. Per limitare l’espansione di forme di ludopatia, a giugno dello scorso anno la L. 96/2017 ha previsto un incremento delle aliquote di imposta e ha stabilito che la riduzione del 35 per cento del numero di nulla osta di esercizio degli apparecchi new slot (cosiddetti Awp), prevista nella legge di stabilità per il 2016, dovesse essere resa operativa in due fasi: la prima, ossia la riduzione a 345.000 nulla osta, è stata attuata entro il 31 dicembre 2017; la seconda, ovvero il passaggio a 265.000, è stato regolato con il decreto direttoriale dell’Adm del 30 marzo 2018 le cui modalità di attuazione sono state appena indicate nel successivo decreto direttoriale del 30 aprile.
 
IL GETTITO - Guardando ai singoli comparti del settore dei giochi, si legge nel Focus, va innanzitutto rilevato che nell’ultimo decennio il gettito relativo al comparto delle scommesse è rimasto marginale. La stabilità del gettito erariale sarà garantita anche nel futuro dal comparto dei giochi tradizionali (lotto, lotterie, ecc.), che negli ultimi anni sta manifestando una sostanziale stabilità nella raccolta. Il comparto scommesse, grazie al recente cambio di base imponibile (a essere tassato è ora il margine lordo e non più la raccolta) e alla sanatoria che ha recentemente portato all’emersione dei cosiddetti centri di trasmissione dati (Ctd), potrebbe invece garantire all’erario incrementi di gettito. Da una parte la nuova struttura della tassazione può portare i concessionari ad aumentare il payout del gioco, che in genere porta a un incremento del volume delle giocate, dall’altra l’emersione di base imponibile dovrebbe garantire una crescita del gettito nei prossimi anni.
Negli ultimi anni, il gettito è stato sostenuto anche dai continui aumenti del prelievo applicato ai giochi di nuova generazione (Awp e Vlt). Questi ultimi, tenuto conto che la domanda di giochi mostra generalmente una elevata elasticità al prezzo, e soprattutto la riduzione dei punti di vendita, in prospettiva, potrebbero determinare una flessione della raccolta complessiva, indebolendo la stabilità economica del comparto – che deriva da investimenti passati, intrapresi sulla base di condizioni fiscali più convenienti di tutta la filiera – e causando una riduzione delle entrate erariali.
Va peraltro considerato che la regolamentazione della tassazione del settore mira a tutelare i consumatori e l’interesse collettivo. Un aumento della tassazione, pur non massimizzando il gettito, permette di internalizzare i costi sociali causati dalle ludopatie e più generalmente associati al gioco d’azzardo. D’altra parte, nell’ambito della economia comportamentale si è dimostrato che nei casi di dipendenza dal gioco e dal fumo, una maggiore tassazione può influenzare positivamente il processo decisionale degli individui e ridurne i rischi sociali.

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