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Provincia Trento, M5S: 'Politiche inadeguate per limitare gioco'

09 gennaio 2019 - 08:36

I consiglieri M5S Filippo Degasperi e Alex Marini interrogano il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, sull'adozione di limiti al gioco.

Scritto da Redazione
Provincia Trento, M5S: 'Politiche inadeguate per limitare gioco'

“Quali nuove iniziative intende adottare per pervenire al contenimento del gioco?”.

Lo chiedono al presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, i consiglieri del Movimento 5 stelle Filippo Degasperi e Alex Marini con un'interrogazione a risposta scritta appena presentata.

“Mentre il gioco d’azzardo non conosce crisi di sorta, gli strumenti messi in campo per scoraggiare i giocatori si rivelano inutili. Lo dimostrano inequivocabilmente le cifre del bilancio della Provincia. Per il 2019 si era inizialmente stimato un gettito dell’imposta sui giochi pari a 40 milioni di euro, stima successivamente alzata a 55 milioni. Per il 2020 da 41 milioni si è passati a 56 e con la Variazione di cui al ddl n. 3/XVI alla cifra record di 58 milioni di euro. Tanto prevede di incassare la Provincia dai contribuenti dediti al gioco d’azzardo”, sottolineano i due consiglieri.

 

“L’ulteriore crescita del gettito ufficializzata nella Variazione citata dimostra che le politiche provinciali si sono rivelate per lo meno inadeguate. Nonostante nel passato anche dall’attuale maggioranza si fossero levate voci che chiedevano di intervenire per invertire il trend pare che il tema sia sparito dai radar. Nel 2017 il consiglio aveva però adottato l’ordine del giorno n. 437. Preso atto della positiva conclusione dell’iniziativa di limitazione degli orari di utilizzo delle apparecchiature da gioco messa in campo dal Comune di Torino, il Consiglio impegnava l’Esecutivo ad istituire un tavolo di confronto con i comuni trentini per pervenire a un esito simile a quello del capoluogo piemontese. Dopo più di un anno di tale impegno si sono perse le tracce. I comuni (da ultimo Arco) si nascondono dietro una supposta mancanza di competenze sul tema orari (che peraltro il caso Torino smentisce) e reclamano una presa di posizione da parte della Provincia”, si legge ancora nell'interrogazione.
 
 
Degasperi e Marini quindi chiedono a Kaswalder di conoscere: “quali valutazioni sono state effettuate sull’efficacia delle azioni poste in campo e con quali esiti; l’esito delle verifiche previste dell’ordine del giorno n. 437/XV; la data di istituzione del tavolo previsto dal punto 2, la composizione dello stesso e le risultanze del lavoro svolto; se l’affermazione secondo cui sul tema degli orari di utilizzo degli apparecchi per il gioco d’azzardo 'la competenza è dello Stato' ed eventualmente come si concilia tale convinzione con le scelte operate dal Comune di Torino validate anche dal Consiglio di Stato”.
 

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