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Gioco lecito, Rostan: 'Il Governo non investe sul Gap'

15 febbraio 2019 - 09:21

Rostan (Leu) chiede al Governo quali accorgimenti intenda prendere in merito a Gap, introduzione di nuovi apparecchi e rapporti con i gestori di gioco lecito.

Scritto da Roberta Falasca
Gioco lecito, Rostan: 'Il Governo non investe sul Gap'

Con un'interrogazione scritta ai ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e delle finanze e della Salute, la deputata Michela Rostan (Leu) chiede di sapere se "il Governo - si legge nel testo - sia a conoscenza della situazione riguardante il gioco d'azzardo patologico Gap in Italia, se corrisponda al vero che si sta preparando l’ingresso sul mercato italiano di 320mila nuovi apparecchi, tra slot e videolottery e per quale ragione il Governo non abbia ritenuto di ricevere e ascoltare le rappresentanze dei gestori e dei costruttori di apparecchi da  intrattenimento, che vogliono lanciare una campagna comune contro il gioco d’azzardo e a favore del gioco come intrattenimento".

"Il disturbo da gioco d’azzardo (Dga) - continua Rostan - è una  patologia assimilabile alle dipendenze da sostanze stupefacenti in quanto rende, contemporaneamente, incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo e dipendenti dalla dinamica del gioco fino a inquinare pesantemente le relazioni sociali e lo stato di salute. Il disturbo da gioco d’azzardo può assumere la connotazione di un vero e proprio disturbo psichiatrico, tanto che nel 1994, il gioco d’azzardo patologico (Gap) è stato classificato nel Dsm-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come disturbo del controllo degli  impulsi; la prevalenza tra la popolazione adulta del disturbo da gioco d’azzardo, secondo il Dsm-IV, varia dall’1 al 3 percento della popolazione con una maggiore diffusione tra familiari e parenti di giocatori.
 
Lo  studio  Ipsad  (Ifc-Cnr  Pisa),  condotto nel 2013-2014, attesta che circa 17 milioni di persone (42,9  percento della popolazione) hanno giocato almeno una volta somme di denaro: meno del 15 percento ha un comportamento definibile 'a basso rischio', il 4  percento 'a rischio moderato' e l’1,6 percento problematico. In merito a questo ultimo segmento - spiega Rostan - si collocano oltre 800mila persone. Secondo la relazione annuale al Parlamento (Dipartimento politiche antidroga) 2015, il totale di pazienti in carico ai servizi per Gap ammonta ad oltre 12.300 persone".
 
"L’impegno sui temi del disturbo da gioco d’azzardo - commenta ancora la deputata Rostan - è stato ripetutamente assunto in fase programmatica dal Governo, senza però, che si sia mai tradotto in atti concreti; nell’ultima legge di bilancio non vi sono stanziamenti né per servizi né per campagne di promozione né per altri interventi sul tema della lotta al gioco d’azzardo. 
 
Da tempo diverse associazioni di categoria, in particolare quelle dei gestori e dei costruttori di apparecchi da intrattenimento lanciano l’allarme sulla pericolosità delle videolottery esistenti in tutte le sale capaci di far perdere  somme fino a 5mila euro l’ora, oltre a essere usate come riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.
 
L’associazione Agcai ha lanciato un appello pubblico al Governo per 'fermare in  questi giorni dell’invasione di 320mila apparecchi (265mila slot e più di 55mila Vlt) con payout più basso, che  nuocciono  gravemente  alla  salute'. Secondo l’associazione, che ha chiesto ripetutamente, senza esito, di essere ricevuta dal ministro Di Maio, i Monopoli
'stanno velocizzando l’immissione sul mercato di 265mila slot e più di 55mila già pericolosissime videolottery'".
 
"Secondo tre importanti sigle associative che rappresentano i gestori (Sapar, Agcai e Cni) - conclude Rostan - la scelta del Governo di riduzione del payout rovinerebbe i giocatori più deboli, i quali nella speranza di rifarsi dalle perdite rischiano di entrare ancora di più nella morsa dell’azzardo di Stato; un payout più alto, invece insieme all’inserimento di altri elementi di abilità e intrattenimento diminuirebbe la perdita oraria, andando così a tutela del giocatore".

 

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