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Gap, prefetto Lega: 'Sicurezza e gioco lecito unica cosa'

27 febbraio 2019 - 12:43

Lo spiega il prefetto di Firenze Laura Lega al convegno 'Non t’azzardare, eh!' organizzato da Regione Toscana, Anci Toscana e Osservatorio sul Gap.

Scritto da Redazione
Gap, prefetto Lega: 'Sicurezza e gioco lecito unica cosa'

Lotta al gioco d'azzardo patologico al centro del convegno dal titolo “Non t’azzardare, eh!”, in programma oggi, 27 febbraio a Firenze, all'auditorium di Sant'Apollonia, organizzato da Regione Toscana e Anci Toscana con il contributo dell'Osservatorio regionale sulla dipedenza da gioco d'azzardo.

I focus su cui si è incentrato il convegno sono quattro: l'epidemiologia e la casistica del disturbo da gioco d'azzardo, i numeri e gli interventi, i ruoli delle mafie e della criminalità nella gestione del gioco e le prospettive di lavoro per la prevenzione e per il disturbo del Gap.
 
Come riporta Agipro News il prefetto di Firenze, Laura Lega ha spiegato che "la messa in sicurezza del territorio è un nostro compito e la dipendenza da gioco si intreccia al tema della sicurezza. Il territorio toscano è stato spesso protagonista di sequestri di sale giochi, che hanno consentito di svelare un volume d'affari molto elevato, che spesso si intreccia alla criminalità organizzata.
 
Siamo di fronte a un fenomeno che riguarda tutte le categorie di persone, dagli anziani ai più giovani: c'è bisogno di dare risposte, ma non è un fenomeno che può essere arginato solo dalla repressione.
 
Devono entrare in gioco più attori, a partire dai sindaci, passando per le strutture sanitarie e il terzo settore, che devono collaborare insieme, coinvolgendo anche le scuole e la società civile: a breve apriremo un tavolo per discutere di questo tema, per ragionare in una logica di sistema.
 
Servono ordinanze più restrittive, ma anche maggiori controlli di polizia sugli esercizi: non credo sia realistico ed efficace chiudere le sale slot, bisogna ragionare in maniera complessiva per affrontare il fenomeno. La prevenzione è fondamentale: abbiamo portato avanti un progetto nelle scuole, per parlare di dipendenze".
 
Sempre Agipro News riporta le parole di Simona Neri, responsabile Dga Anci Toscana: "La formazione degli esercenti e degli operatori del gioco è un aspetto fondamentale, perché sono i primi che si trovano ad affrontare il tema del gioco patologico: recentemente, abbiamo presentato una proposta all'Osservatorio regionale sul gioco patologico per un nuovo piano di contrasto, che prevede - oltre alle strategie di prevenzione, fondamentali per le scuole - anche un monitoraggio scientifico del fenomeno, per renderlo misurabile. Tra le prossime iniziative dell'Anci, invieremo presto un questionario ai sindaci, per conoscere e monitorare le iniziative messe in atto sui territori, e partirà a marzo un corso di formazione rivolto agli enti locali (soprattutto piccoli Comuni) sulla dipendenza da gioco".
 
"Continua l'impegno nella lotta al gioco d'azzardo patologico. Il mio contributo come presidente dell'Osservatorio regionale sulla dipedenza da gioco d'azzardo - spiega la presidente dell'osservatorio Serena Spinelli - a una giornata di confronto organizzata da Regione Toscana e Anci Toscana si basa sul binomio gioco e lavoro".
 
La Spinelli mette al centro del suo intervento i giochi vincenti e le prospettive di lavoro per la prevenzione e il contrasto al disturbo da gioco d'azzardo.
 
"Con me Don Armando Zappolini, portavoce nazionale della campagna 'Mettiamoci in gioco', da anni impegnato su questo fronte. Un momento importante, per continuare a concentrare l'attenzione sul tema del gioco d'azzardo patologico, che costituisce una vera e propria dipendenza e della sua prevenzione. A questo proposito ricordo che dal 18 febbraio è in corso in tutta la Toscana una campagna di informazione sui rischi connessi al gioco d'azzardo, che comprende anche il logo regionale NoSlot, di cui potranno fare richiesta quegli esercizi commerciali che decideranno di bandire il gioco d'azzardo dai propri locali e unirsi a questa battaglia, che è prima di tutto una battaglia culturale, di prevenzione e informazione".
 
"Il gioco d'azzardo rientra nel paradosso della prevenzione: ha più senso fare interventi sulla popolazione generale, anche se bisogna continuare a lavorare sui piccoli target". Lo ha detto ad Agipro News Fabio Voller, coordinatore dell'Osservatorio di epidemiologia dell'agenzia regionale di sanità della Toscana, nel corso del convegno sul gioco patologico a Firenze. "Le esperienze internazionali - continua Voller - hanno dimostrato che, tra le strategie di intervento più efficaci nella prevenzione del gioco patologico, c'è sicuramente la riduzione dell'offerta, ad esempio attraverso l'introduzione dei limiti orari.
 
Per quanto riguarda la riduzione della domanda, bisognerebbe invece puntare sulla prevenzione del gioco tra i più giovani. Per la riduzione del danno, sembrano efficaci i limiti al tempo delle giocate o alla spesa del giocatore. La limitazione della densità dei luoghi, invece, non sembra avere avuto un grande impatto sulla dipendenza da gioco ma, anche se non fa la differenza in questo ambito, vietare le sale da gioco vicino alle scuole o agli ospedali sarebbe importante come messaggio. Per quanto riguarda il gioco online e la correlazione con la dipendenza, siamo molto indietro, è una sfida che dobbiamo affrontare, sulla quale dobbiamo ragionare con una strategia collaborativa tra i vari attori coinvolti".

 

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