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Maullu (FdI): 'Gioco online, Ue dia risposta comune'

25 marzo 2019 - 10:07

L'eurodeputato Stefano Maullu (FdI) critica operato del Governo su lotta al gioco patologico e chiede risposta comune dell'Ue sui rischi di quello online.

Scritto da Amr
Maullu (FdI): 'Gioco online, Ue dia risposta comune'

Sedere sui banchi del Parlamento europeo, la cui legislatura è in scadenza, non impedisce certo agli eurodeputati tricolori di lanciare un attento sguardo a quanto accade in patria. Tanto più se si fa riferimento al gioco, tematica su cui il governo gialloverde italiano è intervenuto con grande decisione, imponendo severi limiti con il decreto Dignità, prima, e proseguendo poi con le disposizioni contenute nella legge di Stabilità 2019 e, a seguire, anche con il decretone su reddito di cittadinanza e quota 100.

 

Questo in uno scenario comunitario in cui gli Stati membri, come più volte ribadito dalla Commissione europeo, hanno ampi margini di regolamentazione del gioco. Ad analizzare la complessa situazione è l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Stefano Maullu (gruppo dei conservatori e dei riformisti europei), partendo dalla valutazione sull'efficacia di misure come l'aumento delle tasse e il divieto di pubblicità, al fine di combattere il gioco patologico, ridurre l'offerta e tutelare adeguatamente dal gioco illegale.
“Fratelli d'Italia è per il gioco sano e, certamente, contro il gioco d’azzardo patologico, vera emergenza sociale nella nostra Italia che detiene il record per numero di slot machine in Europa. In ragione di ciò, riteniamo del tutto insufficiente l'operato di questo governo: i 5 Stelle avevano fatto molti proclami, riproponendosi di spazzare via i danni del gioco d'azzardo, ma in pratica hanno solo previsto lo stop alle pubblicità contenuto nel decreto dignità. Per noi di FdI, invece, anche attraverso il lavoro che sta portando avanti l'onorevole Maria Teresa Bellucci - responsabile nazionale Dipartimento dipendenze FdI e capogruppo in Commissione affari sociali - è indispensabile, soprattutto, un investimento in prevenzione e cure. Nel 2017 lo Stato ha guadagnato 10 miliardi netti dal gioco, in un giro di affari di 100 miliardi. Attualmente è previsto che solo lo 0,5 percento di questa cifra debba essere investita in cure e prevenzione. FdI ha chiesto formalmente che la cifra venga portata al 5 percento. Non ci piace uno Stato che fa cassa sui cittadini e non si occupa poi di prendersene cura. Personalmente ritengo che un approccio equilibrato fra libertà di scelta e tutela del consumatore sia la soluzione migliore”.
 
 
A suo modo di vedere, il Parlamento e la Commissione Ue dovrebbero avere un ruolo più pregnante in materia di gioco, per esempio in considerazione della transnazionalità di quello online o di fenomeni come il match fixing?
“Internet è uno spazio in un certo senso privo di confini, e questo crea opportunità nuove ma anche rischi inediti. Sono perciò convinto che il Parlamento europeo debba esercitare un controllo e, dove possibile, anche stabilire regole comuni da rispettare. Il match fixing, ad esempio, spesso viene gestito da Paesi che non fanno parte dell'Ue e da organizzazioni esterne, e questo rende sicuramente più difficile contrastarlo. Ci vuole una risposta comune, questo è evidente: nello stesso tempo credo che i singoli Paesi debbano avere una propria legislazione sovrana che sia in grado di affrontare tematiche che non sempre possono essere trattate nello stesso modo in territori diversi. Un insieme di regolamentazione europea e di specificità nazionali, alla fine, potrebbe rappresentare la soluzione migliore al problema”.
 
 
Lei si ricandiderà alle elezioni e se sì porterà avanti qualche istanza in materia di gioco?
“Sì, mi candiderò alle prossime elezioni europee nelle file di Fratelli d'Italia, nella speranza di poter portare avanti il lavoro svolto in questi anni. Da vicepresidente della Commissione cultura al Parlamento europeo in passato mi sono battuto per garantire maggior sicurezza in campo digitale, a cominciare dall'introduzione di corsi specifici per le scuole: credo che questo sia un tema strettamente connesso a quello del gioco, che si svolge in larga parte proprio in spazi digitali. Il mio impegno sarà di garantire il gioco legale e la libertà dei giocatori e, nello stesso tempo, di mettere un freno agli eccessi e di garantire a tutti la massima sicurezza possibile in rete”.
 

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