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Riapertura del gioco a Natale: Baretta, 'Decisione non isolabile dal contesto generale'

23 novembre 2020 - 11:11

La ripartenza delle attività del gioco a dicembre non è ancora da escludere, come conferma a GiocoNews.it il sottosegretario all'Economia Piero Paolo Baretta.

Scritto da Ac
Riapertura del gioco a Natale: Baretta, 'Decisione non isolabile dal contesto generale'

La riapertura dei locali di gioco a dicembre è ancora possibile. Il tema non è ancora stato affrontato dall'esecutivo – o, almeno, non in maniera definitiva – e ciò significa che le attività di intrattenimento potrebbero ancora tornare a rialzare la saracinesca nel mese delle festività natalizie. Ovvero, quello dei maggiori incassi, per le attività di gioco come del resto per ogni altro settore dell'economia nazionale. A confermarlo a GiocoNews.it è il sottosegretario all'Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, spiegando come la decisione sulla riapertura dei giochi “Non sia isolabile dalle decisioni più generali”. Ciò significa, dunque, che non è stata ancora presa una decisione, scongiurando l'eventualità di una presa di posizione predefinita - aprioristica o meno che fosse – nei confronti del comparto che potesse rimandare direttamente all'anno nuovo la ripartenza dei giochi. Come in molti, nel settore, si erano già abituati a pensare.

Invece, non è ancora detta l'ultima parola, con l'esigenza di un parziale ritorno alla normalità (o a un surrogato di essa), sia dal punto di vista dei consumi che della socialità, che impone evidentemente all'esecutivo di valutare ogni minima ipotesi e situazione, anche per via dell'esigenza di cassa che si fa sempre più stringente. Anche se tutto questo non può certo compromettere o superare l'esigenza primaria di tutelare la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini. Lo sguardo del governo e del comitato tecnico-scientifico è dunque rivolto quotidianamente alle curve che delineano l'andamento del tasso dei contagi nella Penisola, perché solo ed esclusivamente da questo trend potranno dipendere tutte le prossime decisioni al vaglio dell'esecutivo.

Anche per questo, tuttavia, la ripartenza del settore non può essere esclusa a priori. I locali da gioco, in effetti, hanno dimostrato nei mesi scorsi elevati livelli di sicurezza e di affidabilità nell'adozione delle misure di sicurezza e di contenimento del contagio che sono scaturiti dall'applicazione di protocolli molto stringenti e rigorosi che l'industria ha saputo proporre e adottare in maniera spontanea, anche con soluzioni addirittura più stringenti rispetto a quelle proposte dal Cts e dalla Conferenza Stato-Regioni, come evidenziato anche da Sistema Gioco Italia di Confindustria in audizione alla Camera. Per un'esigenza di tutela e salvaguardia della salute non soltanto dei giocatori ma anche degli stessi dipendenti chiamati a operare all'interno dei locali. Grazie a questo sforzo, va detto, il settore del gioco si è rivelato esemplare dal punto di vista organizzativo, ma anche nell'attuazione e rispetto delle misure, al punto da non far riscontrare nessun caso di focolai all'interno di strutture di intrattenimento: un punto a favore della filiera che non può risultare banale nella valutazione degli ambienti da sbloccare in vista del Natale (e non solo) e che potrebbe (dovrebbe?) pesare anche rispetto al criterio di “primaria necessità” in virtù del quale il settore è stato completamente serrato per la seconda volta nel giro degli ultimi mesi, senza alcune discussione. Una condizione, questa, che dovrà inevitabilmente essere rimessa in discussione, tenendo conto che la fase di convivenza con il virus che tutti sapevano di dover affrontare, non solo si è puntualmente verificata ma si sta protraendo nel tempo più del previsto e, forse, anche del dovuto, anche a causa di qualche sottovalutazione della pandemia, che fa da contraltare con l'eccesso di rigore al quale sono stati sottoposti alcuni settori, come per esempio quello del gioco. 

I giochi, dunque, non sono ancora fatti e chissà che il Natale non porti in dono una riapertura anticipata per gli operatori della filiera, sempre più in difficoltà dopo gli innumerevoli mesi a fatturato zero.

 

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