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Consiglio Torino: 'Legge sul gioco è modello da seguire, no alla modifica'

02 marzo 2021 - 11:58

Il consiglio comunale di Torino dice 'no' a Pdl di modifica della legge sul gioco - in realtà già ritirata - e propone le norme vigenti come 'modello' nazionale.

Scritto da Redazione
Consiglio Torino: 'Legge sul gioco è modello da seguire, no alla modifica'

Si rafforza il fronte dei "contrari" alla modifica o all'abrogazione della legge piemontese sul gioco varata nel 2016, oggetto di discussione in questi mesi nelle aule del consiglio regionale e della manifestazione organizzata dai lavoratori del comparto per il 18 marzo nel capoluogo.

A prendere posizione è il consiglio comunale di Torino, che nella sua ultima seduta ha approvato un ordine del giorno firmato dal consigliere Aldo Curatella (Azione) che sollecita la sindaca e la Giunta a farsi parte attiva nei confronti di Giunta e Consiglio della Regione Piemonte per interrompere l’iter di approvazione della proposta di legge regionale 56 del 2019, presentata dall'esponente di maggioranza Claudio Leone, militante nella Lega, che in realtà è stata ritirata lo scorso settembre dallo stesso consigliere.

Come noto, al vaglio del consiglio regionale del Piemonte al momento ci sono un'altra proposta di Leone - la n° 99 - e quella presentata da Giorgio Bertola (che all'inizio di quest'anno ha deciso di separare la propria strada politica da quella del Movimento 5 stelle), la n° 53.

UNA LEGGE-MODELLO - Allo stesso tempo, il documento invita sindaca e Giunta a proporre la legge regionale 9/2016 a Governo e Parlamento, quale modello per un futuro testo di legge nazionale in tema di contrasto al gioco patologico e in favore della tutela dalla salute delle persone più fragili, replicando a livello nazionale gli importanti risultati ottenuti sul territorio.
"Il testo del provvedimento ricorda come, nel periodo che va dall’entrata in vigore della legge al 2019, in Piemonte ci sia stata una riduzione del volume di gioco fisico dell’11 percento, pari a circa 572 milioni di euro. Dati in controtendenza rispetto alla media nazionale, dove la riduzione si è attestata allo 0.03 percento (18 milioni di euro), e confermati da un’indagine dell’Osservatorio regionale sulla dipendenza che stima come il 78 percento delle persone affette da ludopatia e prese in carico dal sistema sanitario nazionale, siano dipendenti dall’utilizzo di apparecchi fisici quali slot machines e videolottery", si legge in un comunicato diramato dal consiglio comunale.

LE PREOCCUPAZIONI DI CURATELLA - Nel suo intervento in Aula, il consigliere Curatella ha precisato che l’ordine del giorno nasce dalla preoccupazione per i contenuti della proposta di legge 56 del 2019, che era comprensiva del dimezzamento delle distanze fra locali che ospitano apparecchi per il gioco e luoghi ritenuti sensibili quali le scuole (con un distanziometro di 300 metri invece dei 500 attuali) e dell'esclusione di banche, bancomat e luoghi di aggregazione sociale da quelli ritenuti "sensibili".
 
PIÙ FONDI PER I COMUNI - Contestualmente all’ordine del giorno è stato approvato un emendamento della consigliera Serena Imbesi (M5S) che propone di implementare la somma di 200mila euro, prevista dal Piano regionale piemontese per il gioco patologico, quale stanziamento destinato alle amministrazioni municipali che hanno ottemperato alla legge numero 9 del 2016.
 

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