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Misiani (Pd): 'Non si gioca con i posti di lavoro'

26 giugno 2021 - 08:32

Misiani (Pd), già vice ministro dell'Economia sotto il Governo Conte II, evidenzia le gravi conseguenze del lockdown del gioco, illustrando le misure adottate e allo studio.

Scritto da Anna Maria Rengo
Misiani (Pd): 'Non si gioca con i posti di lavoro'

Un nuovo corso per l'Italia, con l'uscita, che si spera sempre più prossima, dall'emergenza pandemica, e con il via libera comunitario al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Un nuovo corso per il Partito democratico, dopo l'addio alla segreteria, per molti a sorpresa, di Nicola Zingaretti, e l'affidamento della sua guida a Enrico Letta, che ha costituito una nuova segreteria nazionale.

In questo scenario istituzionale e politico, il gioco pubblico e legale è solo da poco ripartito, grazie all'ingresso delle regioni in zona bianca, dopo un lockdown che andava avanti da fine ottobre 2020 e che si aggiungeva a quello, che allora pareva interminabile, della primavera precedente e che invece è stato ampiamente superato dalla seconda chiusura. Con conseguenze pesantissime sui dipendenti, sui bilanci aziendali, sulle entrate per le casse pubbliche, ma anche in termini di legalità, vista l'impennata di gioco illegale che si è registrata negli ultimi mesi, a dimostrazione del fatto che la “domanda” non si è messa anch'essa in lockdown, e che si è incanalata solo in parte nell'offerta online legalmente autorizzata dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

A fare il punto con Gioco News è Antonio Misiani, senatore del Pd che è stato viceministro dell'Economia nel Governo Conte II e è attualmente componente della nuova segreteria nazionale del Pd.

Quali sono gli auspici del Partito democratico sul futuro del Governo Draghi, anche in considerazione della perdurante crisi pandemica e dell'approvazione della Commissione europea e del Consiglio europeo del Pnnr?

“Draghi sta lavorando molto bene, il suo governo deve andare avanti realizzando il programma con cui ha ottenuto la fiducia. Le cose da fare sono tante: la campagna di vaccinazione da spingere al massimo, la progressiva riapertura in sicurezza del Paese, l’avvio dell’attuazione del Pnrr appena presentato alla Commissione europea. Noi ci siamo e ci saremo, con lealtà e con le nostre idee”.

A suo modo di vedere, quali sono i pilastri per la ripresa economica dell'Italia?

“La via maestra è la riapertura del Paese. In sicurezza e in modo irreversibile, mettendo in atto tutto quello che è necessario per sostenere le imprese i lavoratori e le famiglie, per aiutarli a recuperare il prima possibile le perdite del 2020. In prospettiva, i pilastri della ripresa a mio giudizio sono tre: un massiccio rilancio degli investimenti pubblici e privati, a partire da quelli nelle infrastrutture, nel digitale, in energia pulita, istruzione e sanità; un’azione a tutto campo per ridurre le disuguaglianze sociali, di genere e territoriali; un pacchetto di riforme coraggiose e innovative, per cambiare radicalmente la pubblica amministrazione, la giustizia civile e penale, il sistema fiscale”.

Lei pensa che l'esperienza del Conte 2 “giallorosso” e ora del Governo Draghi abbia posto le basi per un asse stabile tra Pd e Movimento 5 Stelle, sia a livello nazionale che locale?

“La priorità del Pd è la ricostruzione del centrosinistra cercando di consolidare il rapporto con il Movimento 5 Stelle, che sta ridefinendo la sua leadership e il suo progetto politico. Il lavoro che abbiamo fatto insieme nel Governo Conte 2 è una base di partenza importante. Nei territori, però, il quadro è ancora a macchia di leopardo, varia da realtà a realtà. Le prossime elezioni amministrative saranno un primo importante banco di prova”.

Il settore del gioco legale è stato tra i più “danneggiati” dalle misure che sono state adottate per combattere la pandemia. Quali potranno essere le conseguenze del venire meno dell'importante gettito fiscale che ha sempre garantito all'Erario?

“La crisi e le misure economiche di emergenza hanno avuto come conseguenza perdite di gettito molto elevate, per l’Erario. Mi auguro che la ripresa possa garantire un ritorno alla normalità anche su questo versante”.

Quali misure devono essere adottate per sostenere il gioco legale, oltre naturalmente alla riapertura? In generale, i decreti Ristori che fanno capo al precedente Governo Conte II e i Sostegni del nuovo Esecutivo a guida Draghi hanno raggiunto l'obiettivo di aiutare il sistema economico italiano?

“Tra il 2020 e il 2021 i governi Conte e Draghi hanno stanziato oltre 200 miliardi per finanziare ammortizzatori sociali, contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e misure settoriali. Queste risorse hanno salvato centinaia di migliaia di imprese e di posti di lavoro. La crisi è molto dura, ma l’azione di governo ha evitato il collasso del nostro sistema economico e sociale. Quanto al gioco legale, da ultimo il decreto Sostegni ha posticipato il pagamento del prelievo erariale unico. Il Governo sta riflettendo anche sulla questione della proroga delle concessioni. Le aziende del gioco legale sono oggettivamente in difficoltà, dopo mesi e mesi di chiusura forzata. Sono in gioco tanti posti di lavoro, è giusto tenerne conto e agire di conseguenza”.

 

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