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'Roma senza mafie' e gioco, sei candidati sindaco firmano protocollo

27 settembre 2021 - 15:34

Si parla anche di contrasto al gioco patologico, con la mappatura dei luoghi sensibili, fra gli 'impegni' presi da sei candidati sindaco che aderiscono al protocollo 'Roma senza mafie'.

Scritto da Redazione
'Roma senza mafie' e gioco, sei candidati sindaco firmano protocollo

C'è anche la “mappatura, in materia di gioco d'azzardo, dei luoghi sensibili in vista dell'entrata in vigore del distanziometro" fra gli impegni sottoscritti da sei dei candidati alla poltrona di sindaco di Roma firmatari del protocollo "Roma senza mafie", promosso dall'Associazione antimafie daSud e Avviso Pubblico per un impegno concreto della futura amministrazione capitolina a prevenire e contrastare la presenza e il radicamento delle mafie in città, in vista delle tornata elettorale del 3 e 4 ottobre.

Il protocollo è stato siglato negli spazi di ÀP - Accademia Popolare dell'antimafia e dei diritti di Cinecittà-Don Bosco, da  Virginia Raggi (M5S)  e Roberto Gualtieri (centrosinistra), Monica Lozzi (REvoluzione civica),  Margherita Corrado (Attiva Roma) e Fabiola Cenciotti (Il popolo della famiglia).

Per il Partito Gay, Fabrizio Marrazzo ha delegato Maurizio Regosa. Carlo Calenda invece ha aderito all’appello ma non si è presentato fisicamente a sottoscrivere l’accordo.

Nessuna notizia di Enrico Michetti, candidato del centrodestra.

 

Dieci i punti individuati nel protocollo, fra i quali figurano inchiesta e vigilanza, gestione degli appalti e dei contratti pubblici, strategie contro la corruzione, valorizzazione dei beni confiscati, contrasto del gioco d'azzardo e della dispersione scolastica, educazione alla legalità e promozione della responsabilità civica.
Con l'obbligo di istituire una commissione comunale antimafia permanente con compiti di inchiesta e vigilanza e di un comitato sulla legalità con funzioni consultive e propositive, finalizzato a co-progettare una strategia di prevenzione e contrasto alle mafie e ai fenomeni criminali favorendo il dialogo tra istituzioni, enti e associazioni; l'immediata applicazione della delibera comunale del 2018 sul regolamento dei beni confiscati; l'obbligo di richiesta di informazioni alla prefettura per tutti gli appalti anche inferiori alla soglia attualmente prevista dal codice degli appalti e da estendere anche alle aziende in subappalto; l'istituzione di un ufficio antiriciclaggio; l'utilizzo dei "Patti di integrità" in materia di contratti pubblici; presentazione di un piano con finanziamenti ad hoc per il contrasto della dispersione scolastica.
 
Firmando il protocollo "Roma senza mafie", la candidata o il candidato che sarà eletto si impegnerà formalmente ad approvare una delibera di indirizzo e almeno tre dei punti programmatici del protocollo nei primi cento giorni di governo al fine di segnare in maniera chiara e netta l'indirizzo della nuova amministrazione capitolina. L'impegno dovrà proseguire con l'approvazione di ulteriori quattro punti entro un anno e progressivamente dei restanti nel corso della consiliatura. I promotori si impegnano a fare una prima verifica dopo un anno dalla sottoscrizione.
 
IL COMMENTO DI VIRGINIA RAGGI – Sul protocollo dice la sua Virginia Raggi, sindaco uscente di Roma e in lizza per il secondo mandato. “Mi sono impegnata come candidata sindaco di questa città a realizzare e portare avanti 10 punti programmatici contenuti nel protocollo su temi importanti come la gestione degli appalti e dei contratti pubblici, sulle strategie contro la corruzione, sulla valorizzazione dei beni confiscati, sul contrasto del gioco d’azzardo e della dispersione scolastica, sull’educazione alla legalità e sulla promozione della responsabilità civica. 

 La maggior parte dei punti di questo protocollo sono stati già realizzati e avviati da questa amministrazione. In questi anni ho riportato la legalità a Roma, difendendo la nostra città dalla mafia e dalla criminalità. 

 Ad esempio ho cacciato gli Spada da alcuni immobili che occupavano abusivamente Ostia e ho abbattuto le villette abusive dei Casamonica. Nessuno, prima di me lo aveva fatto. E oggi, vivo sotto scorta per questo. Le Istituzioni devono far sentire la loro presenza sui territori, stare vicino ai cittadini. La nostra città deve essere fondata sulla tutela dei diritti, sul rispetto dei doveri e sulla legalità. Sono al fianco dei cittadini onesti in questa battaglia”.
 

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