skin

Emergenza Covid, una cabina di regia prima del Cdm

05 gennaio 2022 - 10:26

Mentre i contagi raggiungono cifre record preoccupano le divergenze emerse tra la maggioranza sull'estensione del green pass rafforzato a tutti i lavoratori.

Scritto da Daniele Duso
Emergenza Covid, una cabina di regia prima del Cdm

170.844 contagi in 24 ore. Questo il dato che fungerà molto probabilmente da riferimento primario per Consiglio dei ministri atteso per il pomeriggio di oggi, 5 gennaio. Un vertice atteso con particolare interesse da tutti i lavoratori di ogni settore e categoria, per via delle implicazioni che potrebbe avere nel mondo del lavoro. L'escalation dei contagi, con il record dall'inizio della pandemia toccato ieri, sembra indicare al Governo la necessità di una nuova stretta per frenare la corsa del virus, ma le posizioni, all'interno della maggioranza, sono divergenti, soprattutto per quanto riguarda l'estensione del super green pass, già previsto per viaggiatori e clienti di molte attività, a tutti i lavoratori pubblici e privati. Quindi anche quelli del comparto del gioco pubblico, a tutti i livelli.

Tra le ipotesi in campo, in alternativa all'imposizione del super green pass a tutti i lavoratori, c'è anche quella di imporre l'obbligo vaccinale per i soggetti fragili, i più a rischio, come gli over 50, quelli che riempiono le terapie intensive. Decisioni che saranno prese oggi dal Consiglio dei ministri, in previsione del quale, nella giornata di ieri il premier Mario Draghi, ha incontrato i ministri Roberto Speranza (Salute), Patrizio Bianchi (Istruzione), Roberto Brunetta (Funzione pubblica) e il commissario all'emergenza, generale Francesco Figliuolo. 

Un Consiglio dei ministri convocato per le 17.30 e preceduto da una cabina di regia politica che si rende necessaria per cercare di appianare alcune importanti divergenze presenti nella maggioranza, in particolare la posizione del ministro leghista Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), che si è apertamente dichiarato contrario all'estensione del super green pass a tutti i lavoratori, chiesta invece da Forza Italia. Ma anche il Movimento 5 Stelle non è convinto (e neppure unito, tra l'altro), e pure nel Pd (che preme invece per l'obbligo vaccinale) vi sono posizioni discordanti. 

Se la prudenza, in genere, non è mai troppa, la parola d'ordine che sembra dominare oggi più che mai la scena politica è: "mediazione". Oltre a dover cercare di ricompattare un paese diviso tra chi capisce e chi combatte le restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria, in questo particolare momento storico in Italia subentra anche la necessità di tenere unita la  (ampia) maggioranza di governo in vista delle ormai imminenti elezioni del Presidente della Repubblica, che dovrebbero formalmente partite dal prossimo 24 gennaio, anche se ancora non si conoscono le effettive modalità di votazione, in quanto anche queste potrebbero subire delle variazioni rispetto ai protocolli abituali sempre a causa dell'emergenza ancora in corso.

La soglia dei 50 anni, infatti, sarebbe stata indicata dal premier come compromesso tra chi chiedeva l’obbligo di vaccinazione per tutti e chi invece era contrario a una stretta di questa portata. Il limite dei 50 anni rappresenta comunque un primo passo nella direzione dell’obbligo vaccinale.

Intanto, tra i rischi che i dati rendono ormai probabili, c'è anche quello di un cambio di colore per intere regioni. Una probabilità che, nel pomeriggio di ieri, avrebbe fatto emergere l'ipotesi dell'obbligo vaccinale nel corso della Conferenza delle Regioni straordinaria. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti (una delle Regioni a rischio di scivolare in arancione), è stato chiaro: "le abbiamo provate tutte - ha scritto su fb - ma a questo punto non resta che l'obbligo vaccinale per tutti i lavoratori e i soggetti più fragili che ancora non hanno fatto il vaccino per scelta (cosa che non vale ovviamente per chi ha validi motivi medici che glielo impediscono). Con i miei colleghi presidenti di Regione abbiamo avanzato al Governo la richiesta di intervenire al più presto per fronteggiare il picco dei contagi previsto per la fine di gennaio".

Proprio dalla Conferenza delle Regioni sono emersi altri elementi (come la necessità di far fronte al contagio tra i giovani mentre ci si appresta al ritorno in classe) che fanno pensare che il Governo sia intenzionato a perseguire una linea dura nell'adozione formale del "Super Green Pass". Dal Cdm di oggi, come anticipato, ci si aspettano anche chiarimenti in merito a multe e sanzioni per chi non rispetterà le imposizioni, oltre alla probabile sospensione dello stipendio per i lavoratori (per ora quelli del settore pubblico) che non sono in possesso del pass. Soluzioni che magari non piaceranno a tutti, soprattutto tra gli addetti ai lavori del comparto giochi, ma quantomeno scongiureranno nuovi lockdown, salvando le attività produttive.

Articoli correlati