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Freni (Mef): 'Riordino sfumato ma delega pronta, prudenza da Regioni'

29 luglio 2022 - 14:00

Il sottosegretario all'economia Federico Freni spiega a GiocoNews.it cosa accadrà al gioco nei prossimi mesi di governo vacante.

Scritto da Alessio Crisantemi
Freni (Mef): 'Riordino sfumato ma delega pronta, prudenza da Regioni'

 

Il riordino del gioco pubblico è andato perduto, insieme al governo di Mario Draghi. Ma il percorso immaginato dall'esecutivo attraverso la stesura delle legge delega mai approdata in Parlamento, rimane comunque agli atti e pronto - volendo - per essere attuato. Parola del sottosegretario all'Economia, Federico Freni, che in un'intervista concessa a GiocoNews.it spiega cosa potrà accadere nei prossimi giorni e mesi nel comparto, dopo la caduta del governo.

"Non cambia nulla, perchè il governo rimane in carica per le attività ordinarie e porà quindi svolgere i suoi compiti in piena regola. Potrà quindi prendere decisioni e programmare attività, anche di concerto con l'Agenzia delle Dogane, come stiamo facendo in questi giorni. Chiaro è che la differenza centrale è che non si potrà portare avanti la legge delega, che però non era più nelle nostre mani. E in ogni caso ora non potrà essere avviata. La stessa delega - va detto - è però già 'bollinata' quindi ciò significa che qualunque altro governo, volendo, potrà utilizzarla, se lo riterrà opportuno, portandola all'attenzione del Consiglio dei Ministri".

 

Quello che invece potrebbe cambiare è sul fronte istituzionale più generale, tenendo conto delle piene funzioni che mantengono i vari organi governativi e, in particolare, quelli non governativi, come la Conferenza Stato-Regioni, che continua ad essere in funzione al di là di qualunque dinamica dell'esecutivo. Su questo frangente il sottosegretario, dopo aver indirizzato una missiva al presidente Fedriga, auspica un intervento dalla controparte. O, quanto meno, una presa di coscenza: "Su questo fronte - spiega Freni - mi aspetto senz'altro un riscontro concreto, pur essendo in campagna elettorale e in procinto di elezioni. Mi aspetto quindi che possa essere adottato un atteggiamento 'prudente', proprio come ho scritto nella mia comunicazione, per il mantenimento delle prerogative dello Stato, in attesa che possa intervenire un riordino e, quindi, che possa arrivare una soluzione legislativa completa". Secondo il delegato del governo Draghi all'Economia, infatti, "la Conferenza Stato Regioni potrà comunque esaminare la vicenda, e anche se non precederà con un atto formale, potrebbe comunque favorire che si creeino le soluzioni ideali per garantire il giusto equilibrio degli interessi statali".

E la linea di un "atteggiamento prudente" sembra essere per esempio quella adottata dalla Regione Lazio nei giorni scorsi decidendo di scongiurare la chiusura di attività legali sul territorio attraverso un ritocco della propria legge regionale: a differenza di quanto avvenuto ieri in Trentino, dove è invece prevalsa la linea proibizionista. Su cui il sottosegretario preferisce però non giudicare: "Non è mia abitudine commentare singoli epidosi o iniziative, perchè non sarebbe corretto, ma posso senz'altro dire che in attesa del riordino generale del comparto è difficile per le amministrazioni locali individuare le modalità opportune per gestire una situazione complessa come quella che si è venuta a creare oggi ma proprio per questo si sta cercando di intervenire a livello generale".
Mentre guardando ai prossimi mesi e all'amministrazione ordinaria che potrà e dovrà svolgere il governo uscente, ci si chiede se ci sarà spazio per qualche intervento sul gioco: "Oggi è troppo presto per dirlo e nessuno può avere una visione chiara sui prossimi mesi. Sappiamo che, come governo, dovremo fare la prossima Nadef e poi bisognerà vedere quello che accade con le elezioni in quanto nel caso in cui si dovesse formare un governo in tempi rapidi, questo potrà già procedere con l'impostazione della prossima legge di bilancio. Mentre se dovessero prolungarsi i tempi allora spetterà a noi impostare un lavoro da consegnare al prossimo esecutivo per la sua attuazione. Ma di certo non possiamo oggi neanche immaginarne i contenuti".

 

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