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Conferenza gioco, i sindaci: 'Contenere il gioco, non proibirlo'

09 marzo 2016 - 11:17

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, anticipa a Gioconews.it l'emanazione di un'ordinanza sulle sale da gioco ad aprile, ma dice no al proibizionismo.

Scritto da Daniele Lazzarini
Conferenza gioco, i sindaci: 'Contenere il gioco, non proibirlo'

 

Milano - "Una slot ogni 110 abitanti: questo il risultato del nostro censimento delle sale con giochi. Nell'area di un bar abbiamo trovato fino a 7 macchinette in una sola sala, mentre il bar con la maggior percentuale di slot era in periferia. Abbiamo imposto limitazioni di orari, con aperture nelle sole fasce 10-13 e 18-23, dopo la mappatura dei luoghi sensibili abbiamo deciso di inibire l'apertura a nuove slot su tutto il territorio comunale. L'ordinanza prevede premi ai locali no slot, con possibilità di mettere i tavolini fuori, organizzare eventi per chi non ha slot. Uno sforzo che sarebbe stato vano se non ci fossero state tante associazioni del terzo settore attive sul territorio.  Da quando siamo partiti sono stati dismessi 47 apparecchi è Pavia è passata da maglia nera a maglia rosa".

Lo sottolinea il sindaco di Pavia, nel suo  intervento alla Conferenza Nazionale delle Regioni sul contrasto al gioco d'azzardo organizzata nella sede della Regione Lombardia dalla Giunta Maroni.


La città lombarda ha promosso un progetto dell'Università di Pavia per la progettazione di un braccialetto che misura lo stato di tensione della persona che sta giocando. Se il bracciale vibra il giocatore può partecipare a un test che gli dice il suo grado di stress, altrimenti può schiacciare un pulsante mettendosi in contatto con una delle associazioni attive per il contrasto del gioco.

 

BRESCIA - "Solo a Brescia il gettito annuo è pari a 240 milioni di euro, stando ai dati del nostro ufficio statistica. Abbiamo istituito un tavolo sulla ludopatia con azienda sanitaria, prefettura e associazioni e la
mappa dei luoghi sensibili è pubblicata sul sito del Comune: sono talmente densi che la possibilità di installare nuovi apparecchi è molto bassa. Un altro dato: l'anno scorso ci sono stati 160 mila euro di sanzioni della Polizia municipale a esercenti non in regola", ricorda Emilio Del Bono, sindaco di
Brescia. "Abbiamo aderito a un progetto, dal titolo 'Il dado è tratto', di prevenzione e studio, ma riuscire a fare un'opera di coordinamento èessenziale. Per questo tuttavia serve anche il supporto dello Stato, che lasci margine di autonomia e manovra ai comuni".
 
PADOVA - "I provvedimenti che possiamo istituire sono più o meno gli stessi. Il tema è trasversale, mette tutti sullo stesso piano, anche il Governo. Non è solo un problema di pubblicità. A Padova abbiamo un regolamento comunale che vieta l'esercizio in vicinanza di luoghi sensibili, ora da 500 metri vogliamo portarlo a 1 chilometro. Abbiamo limitato gli orari di apertura della sale da gioco, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22: su questo abbiamo già vinto anche davanti al Tar e la  polizia locale ha comminato 167 sanzioni da 500 euro l'una. Quindi abbiamo pensato di concentrare questo tipo di locali nella zona industriale di Padova,  anche per effettuare più agevolmente i controlli", dice Massimo Bitonci, sindaco di Padova.

BERGAMO - Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ricorda come nella città lombarda si contino "tra i 4-5 mila giocatori problematici, 40mila considerando la  provincia, e nel 2015 il livello di spesa in giochi pro capite è stato di 2500 euro. In città non ci sono spazi liberi per nuove macchinette,  abbiamo rinunciato a sponsorizzazioni e istituito un numero telefonico dedicato, che ha ricevuto già 80 segnalazioni. Abbiamo in corso la più estesa indagine italiana sui comportamenti dei giovani (coinvolge 30 mila giovani), che verrà pubblicata nel maggio 2016. Servirà a  studiare il fenomeno e capire se le azioni applicate vanno nella giusta direzione. In aprile e maggio faremo partire una nuova campagna informativa, anche  sui sacchetti del pane: la città deve essere da esempio per tutti i comuni della provincia. Quanto alle proposte di 'proibizionismo', sono contrario a  mettere fuorilegge il gioco, che finirebbe nelle mani della malavita. L'obiettivo deve essere di contenerlo e regolarlo, in generale, comprendendo i giochi  ormai metabolizzati come Gratta e vinci e altri".
 L'ORDINANZA AD APRILE - Giorgio Gori, intervistato da Gioconews.it, anticipa che la promessa ordinanza sulle sale da gioco a Bergamo "sarà approvata nel mese di aprile punterà principalmente su una regolamentazione degli orari di apertura degli spazi da gioco. Fermo restando che il settore non va demonizzato, ma analizzato, compreso e regolamentato.  Esatto, parliamo di gioco a 360', anche di gratta e vinci. Punteremo a regolamentare gli orari di vendita anche di questi. Senza demonizzare e chiedendo un aiuto anche ai media".
 
SCARAMUCCIA BRADASCIO-BECCALOSSI - La Conferenza ha visto un piccolo battibecco fra Luigi Bradascio (presidente IV Commissione Consiliare Politica Sociale - Regione Basilicata) e l'assessore al Territorio della Lombardia, Viviana Beccalossi. "Attenzione a non focalizzarsi solo su un settore. Inutile porre limiti di vicinanza ai luoghi sensibili se poi fuori dalle scuole ci sono tabacchini dove si possono tranquillamente acquistare Gratta e vinci", ha sottolineato Bradascio, guadagnandosi gli applausi di buona parte dei presenti. Molto decisa la risposta di Beccalossi: "Io sono contro qualsiasi forma di gioco d'azzardo perché, a parer mio e della Regione Lombardia, 'azzardo' e 'legale' non possono coesistere".

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