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Amministrative 2017, gioco al voto: le proposte dei candidati sindaco

03 giugno 2017 - 08:24

Gioco protagonista della campagna elettorale che si concluderà con le amministrative dell'11 giugno.

Scritto da Francesca Mancosu
Amministrative 2017, gioco al voto: le proposte dei candidati sindaco

Volente o nolente, chi si candida per diventare sindaco, di una città grande come di una piccola, non può non fare i conti con il tema del contrasto al gioco patologico.

Non fa eccezione questa tornata delle elezioni amministrative, in calendario domenica 11 giugno, in una fase politica in cui i Comuni sono tenacemente impegnati a difendere le proprie prerogative in materia messe a rischio dal riordino governativo o dalle sentenze dei tribunali amministrativi che non sempre confermano i distanziometri previsti dalle leggi regionali sul Gap o le ordinanze sui limiti orari al funzionamento degli apparecchi. Nonostante questo, gli aspiranti primi cittadini, come si legge nell'inchiesta pubblicata sul numero di giugno della rivista Gioco News, in questi giorni in distribuzione, vanno avanti per la propria strada e propongono nuove misure per limitare il gioco, da Federico Pizzarotti a Parma a Leoluca Orlando a Palermo, da Marco Bucci e Marika Cassimatis a Genova a Patrizia Bisinella a Verona.

Capoluoghi sulle barricate - Cominciamo dai quattro comuni capoluoghi di regione coinvolti nel voto e ovviamente da Genova, città-emblema della lotta al Gap, con un regolamento che ha fatto da apripista alle amministrazioni italiane nel 2013, messo “in pericolo” dalla proroga di un anno alla scadenza delle autorizzazioni di gioco prevista dalla legge della Liguria decisa dalla Giunta Toti. “Credo che la proroga fosse necessaria, il problema si risolverà con una legge regionale seria che arriverà a dicembre”, commenta Marco Bucci, candidato sindaco del centrodestra, che pensa anche ad una modifica del vigente regolamento comunale, “per renderlo più aggressivo”.
Di tutt'altro avviso Marika Cassimatis, ex candidata per il Movimento 5 Stelle e ora in corsa con una lista civica che porta il suo nome. “Sicuramente siamo contrari a tutto quello che incentiva il gioco, alle insegne luminose delle sale, al prolungamento degli orari. Al contrario, chiediamo una restrizione, l'applicazione del distanziometro regionale soprattutto nelle vicinanze di scuole e bancomat e siamo allibiti dalla proroga decisa dalla Regione. L'amministrazione inoltre può dare incentivi fiscali agli esercenti che scelgono di rinunciare agli apparecchi e promuovere campagne di sensibilizzazione sul Gap”.
A Palermo potrebbero arrivare presto delle soluzioni per limitare il gioco patologico, secondo il sindaco uscente Leoluca Orlando, sostenuto da una coalizione che unisce esponenti di sinistra, democratici e popolari. “Purtroppo scontiamo il limite del nostro essere Regione a Statuto speciale nel quale la materia della regolamentazione dipende dalla Regione, oggi sprovvista di una legge. Credo comunque necessario che l'Anci, nel suo ruolo di interlocutore formale della Regione, si faccia promotrice di un apposito provvedimento.
In assenza di una specifica normativa, il Comune ha le mani legate sul piano amministrativo, ma stiamo comunque studiando di incidere sulla tassazione comunale per incentivare gli esercenti a rinunciare all'installazione delle slot, anche se la misura sarebbe certamente insufficiente. In questi anni, in ogni caso il Comune si è già fatto promotore con diverse associazioni, di iniziative di sensibilizzazione ed informazione sui rischi patologici legati al gioco d'azzardo e all'(ab)uso delle macchinette”.
Molto critica a riguardo la posizione dello “sfidante” Ugo Forello, del M5S. “In cinque anni di amministrazione Orlando non fatto nulla, mentre come pentastellati ci poniamo sulla linea tracciata da Virginia Raggi a Roma e da Chiara Appendino a Torino, con l'intenzione di proporre limiti orari all'accensione degli apparecchi e sgravi fiscali per chi rinuncia alle slot.
Inoltre, pensiamo ad una mappatura del gioco in città e alla costituzione di uno sportello comunale sul Gap a disposizione dei giocatori e delle famiglie interessate da questo problema”.
A L'Aquila l'unico a rispondere fra i sette candidati alla poltrona di primo cittadino è Pierluigi Biondi, di Fratelli d'Italia . “Dopo il sisma del 2009 all'Aquila, secondo i dati forniti dalla Asl e società specializzate, sono aumentati in maniera esponenziale i casi di dipendenza dal gioco d'azzardo. Nella mia 'Agenda per una città accogliente', per tentare di arginare questa piaga e dare impulso all'economia locale, ho inserito delle misure (sgravi fiscali e taglio dei tributi locali) a sostegno di quegli esercenti e quelle attività che non installeranno le 
apparecchiature per il gioco o toglieranno quelle già presenti".
Restando fra i capoluoghi di regione infine arriviamo a Catanzaro, dove Bianca Laura Granato, del Movimento 5 Stelle, manifesta “l'intenzione di promuovere una ricerca sul numero dei malati di Gap in cura presso i Serd e di ridurre l’orario massimo del funzionamento degli apparecchi da gioco”.
A Parma e Verona prevenzione al primo posto - Parlando invece delle elezioni nei comuni capoluogo di provincia approdiamo a Parma, dove si ripresenta l'ex sindaco Federico Pizzarotti, passato dalle file del Movimento 5 Stelle a quelle di Effetto Parma, da tempo in prima linea contro il Gap. Una delle ultime misure prese nel mandato passato è stata l'approvazione della delibera 'Parma città slot free' per limitare l'insediamento delle sale da gioco e scommesse. “Si tratta di una variante urbanistica che dovrà essere approvata dal prossimo consiglio comunale ma che ha già il potere di bloccare le autorizzazioni per le nuove installazioni. Per il futuro è prevista anche la predisposizione di un'ordinanza oraria ma siamo aperti a nuove idee o progetti”.
Per Laura Cavandoli, candidata per la Lega Nord, è importante lavorare su alcuni punti essenziali: “Non consentire l'apertura di nuove sale, rispettare le distanze dai luoghi sensibili e lavorare sulla prevenzione per evitare la diffusione della patologia.
Sarebbe bello premiare gli esercizi no slot ma prima bisogna fare quadrare i conti. Come sindaco presterò molta attenzione al contrasto di qualunque forma di gioco illegale, promuovendo altresì forme di socializzazione legate alla pratica del gioco elettronico sportivo e ad una cultura del gioco consapevole che vada ad abbassare i limiti di una insana dipendenza”.
Il passo è breve verso Verona dove fra gli aspiranti alla fascia tricolore c'è Patrizia Bisinella della Lista Tosi. “Il problema delle ludopatie è stato affrontato in modo concreto ed immediato da parte dell’amministrazione Tosi che è intervenuta tempestivamente su due fronti: sul piano urbanistico, imponendo distanze minime – 500 metri - tra i cosiddetti luoghi sensibili e le sale slot, e sul piano commerciale, riducendo l’orario di possibile funzionamento delle apparecchiature slot e Vlt ad un massimo di 8 ore al giorno spalmato su fasce orarie. Alla sanzione pecuniaria di 450 euro prevista in caso di infrazione, la Giunta ha unito una sanzione accessoria di spegnimento della macchina per un periodo che va da 7 a 30 giorni, a seconda del tipo di infrazione commessa. Il mio impegno è ovviamente quello di continuare in questo senso, anche ricorrendo in Appello contro i giudici che hanno annullato le nostre sanzioni accessorie. Ma il punto cardine del mio intervento sarà la prevenzione. È quindi mia intenzione creare un tavolo dedicato al tema, che lavori in supporto e condivisione con l’amministrazione al fine di creare un percorso di aiuto a chi è vittima di questa temibile dipendenza”.
L'avversaria Orietta Salemi (Pd) in caso di elezione annuncia l'intenzione di prendere spunto dal lavoro fatto a Bergamo dal sindaco Giorgio Gori. “Proprio perché serve lo sforzo di tutti, è necessario armonizzare i regolamenti di contrasto al fenomeno del gioco in tutti i Comuni contermini a Verona, senza guardare all’appartenenza politica. Ci sono luoghi e spazi delle città – penso ad esempio ad asili, scuole, centri di aggregazione giovanile - nei quali non è tollerabile che siano presenti sale da gioco. Infine, serve avviare un deciso piano d’intervento di informazione e sensibilizzazione che veda il coinvolgimento diretto dell’Ulss e di tutte quelle associazioni e realtà che si occupano di sociale nel nostro territorio. Una prevenzione che deve partire dalle scuole per parlare in maniera diretta con i nostri ragazzi”.  
Ha le idee chiare anche Alessandro Gennari del M5S. “Fra le linee di indirizzo del nostro programma per Verona c'è anche la lotta alle dipendenze con progetti di sostegno a tutte quelle strutture che sul territorio si occupano di riabilitazione terapeutica di alcolisti, tossicodipendenti e dipendenti da gioco. Inoltre vogliamo realizzare politiche che regolino la diffusione delle slot, sfavorendone la diffusione, incentivare con sgravi fiscali le strutture prive di sale slot, inserire un numero verde comunale, gestito in coordinamento con l’Ulss, all’interno dello sportello antiusura già esistente”.
 

 

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