“Il numero verde vuole essere una linea aperta non solo per i giocatori patologici ma anche per tutta la loro rete familiare e amicale. Chiamando il numero verde 800 185 448 è possibile avere informazioni utili su come chiedere aiuto, essere informati sui servizi dedicati presenti sul territorio e richiedere anche un appuntamento con professionisti del settore. Resta inteso che è possibile presentarsi direttamente presso i servizi già attivi sul territorio”.
Così la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Sonia Viale, presenta la campagna informativa regionale “Batti il gioco. Puoi”, che ruota intorno al numero verde 800 185 448, dedicato alle problematiche connesse al gioco d’azzardo patologico: è gratuito da telefono fisso e cellulare, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18.
Il numero verde 800 185 448 permette di prenotare, anche in forma anonima, un incontro con operatori professionali su tutto il territorio regionale, senza prescrizione medica e senza dover pagare alcun ticket.
Per promuovere il numero verde la campagna prevede: a partire da domani, giovedì 28 marzo, la presenza di locandine sugli autobus Amt di Genova e, a partire dalla prossima settimana, la diffusione delle informazioni principali attraverso i canali social di Regione Liguria e tramite manifesti divulgativi che copriranno tutto il territorio regionale.
Il numero verde 800 185 448 si inserisce nelle attività progettuali previste dal Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico (Gap) della Regione Liguria, che prevede attività di prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico.
Queste attività sono finanziate dal Fondo per il gioco d’azzardo patologico del Ministero della Salute.
IL GAP IN LIGURIA – Secondo quanto riferisce la Regione, “le richieste di cura sono costantemente in aumento e i soggetti in carico ai Servizi territoriali competenti sono passati da 116 nel 2011 a 371 nel 2018, con un picco di 408 nel 2017. Dal dato del 2018 emerge che la metà dei soggetti in carico appartiene alle classi di età dai 50 anni agli oltre 65 anni. Il 79 percento è di genere maschile, il 21 percento è di genere femminile.
Naturalmente il fenomeno è sottostimato e i soggetti che si rivolgono ai servizi preposti sono solo una modesta percentuale rispetto a chi ne ha realmente necessità.
Nella tabella, i soggetti in carico per Asl al 31.12.2018 (Valori assoluti):