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Stato di emergenza e nuovo Dpcm: stretta sui locali preoccupa i giochi

05 ottobre 2020 - 07:55

Il Consiglio dei ministri in programma per oggi, lunedì 5 ottobre, discuterà il provvedimento che sarà illustrato martedì in Parlamento dal ministro Speranza.

Scritto da Ac
Stato di emergenza e nuovo Dpcm: stretta sui locali preoccupa i giochi

Proroga dello stato d'emergenza fino al 31 gennaio 2021 per contrastare il coronavirus, che ha rialzato la testa riportando il numero dei contagi alla soglia di quasi 3mila al giorno, oltre a una serie di nuove misure e restrizioni che riguarderanno anche i locali pubblici. E, forse, anche quelli di gioco.

Sono queste le misure principali del Dpcm che il Consiglio dei ministri discuterà oggi, lunedì 5 ottobre e che il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà domani in Parlamento. Oltre alla richiesta di un passo indietro alle Regioni - che avevano consentito eventi sportivi al chiuso con più di 200 persone, ad esempio nei palazzetti sportivi -, ma saranno possibili anche altre restrizioni, attualmente allo studio del Governo, che si è riunito nella serata di domenica in un vertice di maggioranza proprio per definire i dettagli della bozza del Dpcm.

Sulla base delle nuove misure, le feste private saranno ridotte a pochi partecipanti, battesimi e matrimoni a numero chiuso, con verifiche costanti nelle zone della movida e con possibili chiusure anticipate dei locali oltre all'obbligo di mascherine all'aperto in tutta Italia. Con tanto di possibile coinvolgimento dell'esercito per effettuare i controlli nelle strade. La pubblicazione del nuovo decreto in Gazzetta ufficiale dovrebbe avvenire già in settimana, probabilmente mercoledì 7 ottobre.
 
LE NUOVE MISURE - In generale, il Governo andrà a ristabilire - per tutti - il divieto di assembramento consentendo la presenza di massimo mille persone all'aperto (negli stadi) e 200 al chiuso (che siano palazzetti, cinema o teatri), limitando la responsabilità e la possibilità di intervento delle Regioni che avevano consentito deroghe, ovvero: Lombardia, Emilia, Veneto, Abruzzo e Basilicata. Con il premier Giuseppe Conte che da Assisi ha avvertito la popolazione: "Il nemico non è stato ancora sconfitto, siamo consci che non possiamo disperdere i sacrifici compiuti".
Un monito che conferma le intenzioni degli esperti, in queste ore, di un ulteriore restringimento delle maglie. Il Comitato tecnico-scientifico ha già indicato la sua linea: contingentamento delle presenze alle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. Secondo gli scienziati, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarà necessaria una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale: a cominciare da una stretta sulla movida e dalla chiusura anticipata dei locali sino ad un aumento significativo dei controlli, oltre all'obbligo, come già detto, di utilizzare la mascherina anche all'aperto. Con quest'ultimo provvedimento che è già in atto con ordinanze in Campania, Lazio e altre regioni e viene ora indicato come possibile soluzione anche a livello nazionale. Ma il Governo farà le sue scelte in questo senso solo dopo il passaggio parlamentare, come spiegato dal ministro Speranza, per il quale "ora siamo in una fase di crescita significativa del contagio".
 
IL TIMORE PER I GIOCHI – Per gli operatori del gioco – come per il resto per gli imprenditori ed esercenti di qualunque altro settore economico e produttivo, lo spauracchio principale è quello di un nuovo lockdown visto che, nonostante le ripetute rassicurazioni sulla volontà di evitarlo da parte dell'Esecutivo, è evidente a tutti che se dovesse nuovamente precipitare la situazione, la scelta diventerebbe inevitabile al di là di qualunque volontà. Intanto, va detto, una serie di “mini-lockdown” sono già in atto in alcune città del Paese. Contro l'aumento dei casi nel territorio nel Comune di Latina interviene la Asl, chiedendo di lasciare le proprie abitazioni "solo in caso di necessità e ad evitare le uscite superflue, fino a quando non ci sarà un quadro chiaro".
Ma proprio tale motivo il Governo vuole anticipare alle 23, massimo a mezzanotte, l’orario di chiusura di bar e ristoranti, ma di questo si discuterà con i governatori proprio nel tentativo di trovare una soluzione che possa mettere tutti d’accordo e non incidere in maniera troppo forte su un settore già in grave crisi economica. Visto che nelle scorse ore era circolata anche l'ipotesi di una chiusura già alle 22. Per una restrizione – questa sì – che interesserebbe in parte anche il comparto giochi, essendo i bar notoriamente anche delle location di gioco.
Rimane tuttavia da capire se nelle misure che il Governo andrà ad annunciare nelle prossime ore ed introdurre nei prossimi giorni, verranno espressamente citati anche i locali di gioco, come agenzie di scommesse, sale bingo o sale Vlt: anche se in questo tipo di locali non è ancora mai stata ravvisata nessuna situazione di pericolo né alcun focolaio, grazie all'efficacia ed efficienza con cui sono state applicate le misure di sicurezza dagli addetti ai lavori ma anche grazie alla disciplina dei frequentatori di questi locali. Una serie di elementi, questi, che potrebbero scongiurare il rischio di una restrizione di carattere nazionale: fermo restando che le misure adottate a livello locale andrebbero inevitabilmente a fermare anche le sale da gioco laddove esista l'urgenza e la necessità di bloccare i contagi.
 

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