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Emilia Romagna: il gioco cerca la 'proroga', ma c'è chi spinge per la 'riconversione'

06 luglio 2020 - 10:22

Gioco sotto la lente dell'Assemblea dell'Emilia Romagna fra proposte di riconversione  e contributi a fondo perduto post Covid. Mentre il settore spera nella proroga della legge vigente.

Scritto da Fm
Emilia Romagna: il gioco cerca la 'proroga', ma c'è chi spinge per la 'riconversione'

Dopo la riapertura delle sale della regione dal 19 giugno, si torna a parlare di gioco all'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna in calendario per martedì 7 luglio.

L'occasione è offerta dall'interpellanza presentata dalla consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo misto) all'indirizzo dell'assessore al Commercio Andrea Corsini “circa le iniziative da assumere per contrastare il gioco d'azzardo e le conseguenti implicazioni di salute pubblica”.

 
"CONTRIBUTI PER RICONVERTIRE ESERCIZI DI GIOCO" - Gibertoni, che alla fine di maggio aveva chiesto di escludere dai contributi regionali per la ripresa economica e sociale post lockdown i locali con apparecchi da gioco, torna alla carica proponendo di approfittare della situazione di emergenza determinata dalla diffusione del Covid-19, “per promuovere la riconversione delle suddette attività, con contributi agli esercenti, che non abbiano ricadute negative sul bilancio regionale. Soluzione possibile con l’introduzione, in compensazione dei suddetti contributi, dell’incremento dell’Irap per gli esercizi pubblici, commerciali, dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento, che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito”. 
 
La consigliera quindi interpella la Giunta per sapere “se intende adottare nei tempi più rapidi possibili contributi regionali finalizzati ad incentivare la riconversione e la copertura delle spese di tale riconversione, in favore degli esercizi pubblici, commerciali, dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento, che scelgono di disinstallare apparecchi per il gioco d’azzardo lecito; se intende contestualmente adottare una maggiorazione dell'Irap per gli esercizi pubblici, commerciali e i circoli privati nei cui locali sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, per la copertura dei suddetti contributi regionali, per operare senza aggravio di costi per il bilancio regionale”.
 
"GIOCO, QUANTO È DIFFUSO SUL TERRITORIO?" - Inoltre Gibertoni chiede di conoscere “i dati aggiornati in possesso della Regione, relativi alla diffusione del fenomeno del gioco d’azzardo sul territorio regionale, per singolo ambito provinciale” ed auspica la realizzazione di “uno studio per l’acquisizione di un quadro conoscitivo relativo alla diffusione del fenomeno del gioco d’azzardo sul territorio regionale, attraverso l’analisi delle caratteristiche socio- demografiche, il comportamento di gioco, il grado di problematicità correlato e la percezione del rischio, nonché la raccolta delle esperienze e l'individuazione di buone prassi, in vista sia di campagne informative e di sensibilizzazione sia della elaborazione di protocolli diagnostico terapeutici applicativi”.
 
 
"SOSTEGNO A FONDO PERDUTO A TUTTE LE ATTIVITÀ" - In parallelo, nello stesso ordine del giorno dell'Assemblea legislativa regionale, figura la risoluzione per richiedere sostegno a fondo perduto sia per le attività economiche degli Appennini, sia per le categorie maggiormente penalizzate dalla crisi economica da "Covid 19", a firma dei consiglieri Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Catellani, Montevecchi, Bargi, Occhi, Bergamini, Rainieri, Rancan. Attività fra cui si annoverano anche le sale da gioco, così come  bar, ristoranti, agriturismi, alberghi, ristorazione non in sede fissa, estetica e Istituti di bellezza, saloni di barbieri e parrucchiere, centri benessere, sale da ballo e discoteche, taxi e Ncc.
 
Un odg, precisa Facci (Gruppo misto) a Gioconews.it, che intende evidenziare come “la Regione finora non abbia dato nessun contributo a fondo perduto -  come fatto da altre regioni, fra cui il Piemonte – ma redatto solo un progetto di legge di 5 articoli dove si parla genericamente di di sostegno alle imprese, mediante un bando, ma legato alle attività di investimenti. Non è quello che serve oggi, agli imprenditori serve liquidità, almeno per pagare le bollette”.
 
 
BRACCIO DI FERRO SULL'IPOTESI PROROGA - Tornando specificatamente al gioco, e alle conseguenze del fermo di oltre tre mesi, il settore recentemente è tornato sotto la lente anche per la scadenza dei termini per la delocalizzazione o la chiusura delle attività di gioco che non rispettano il distanziometro regionale, che avrebbero dovuto spostarsi nei mesi scorsi e i cui procedimenti sono stati “congelati” dalle chiusure imposte dal lockdown per l’emergenza Covid-19
 
Di fronte alle richieste di ulteriori proroghe avanzate da alcuni operatori del settore  o a quelle di sospendere l'applicazione della normativa è emersa la ferma opposizione di parte della politica regionale, fra cui si annovera quella del Movimento cinque stelle  con un’interrogazione della capogruppo Silvia Piccinini che ha chiesto di non "annacquare” la legge vigente.
 
 
"L'APERTURA" DEI TAR - Segnali di schiarita in tal senso sono arrivati nelle ultime settimane dai tribunali amministrativi, che in diversi casi hanno sospeso la chiusura o la dislocazione delle attività che non rispettavano il distanziometro  ravvisando "una situazione di danno avente le caratteristiche della estrema gravità e urgenza tale da far meritare l'adozione della misura cautelare provvisoria sino alla camera di consiglio utile". 
 
Vedremo gli sviluppi, anche in Aula.
Emilia Romagna: il gioco cerca la 'proroga' della legge, ma c'è chi spinge per la 'riconversione'
Gioco sotto la lente dell'Assemblea dell'Emilia Romagna fra proposte di riconversione degli esercizi e contributi a fondo perduto per risollevarsi dalla crisi Covid-19. Mentre il settore spera nella proroga della legge vigente.


Dopo la riapertura delle sale della regione dal 19 giugno, si torna a parlare di gioco all'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna in calendario per martedì 7 luglio.
L'occasione è offerta dall'interpellanza presentata dalla consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo misto) all'indirizzo dell'assessore al Commercio Andrea Corsini “circa le iniziative da assumere per contrastare il gioco d'azzardo e le conseguenti implicazioni di salute pubblica”.
Gibertoni, che alla fine di maggio aveva chiesto https://www.gioconews.it/politica-generale/64335-emilia-romagna-ok-a-pdl-per-ripresa-no-a-esclusione-dei-locali-di-gioco-dai-contributi di escludere dai contributi regionali per la ripresa economica e sociale post lockdown  i locali con apparecchi da gioco, torna alla carica proponendo di approfittare della situazione di emergenza determinata dalla diffusione del Covid-19, “per promuovere la riconversione delle suddette attività, con contributi agli esercenti, che non abbiano ricadute negative sul bilancio regionale. Soluzione possibile con l’introduzione, in compensazione dei suddetti contributi, dell’incremento dell’Irap per gli esercizi pubblici, commerciali, dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento, che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito”. 

La consigliera quindi interpella la Giunta per sapere “se intende adottare nei tempi più rapidi possibili contributi regionali finalizzati ad incentivare la riconversione e la copertura delle spese di tale riconversione, in favore degli esercizi pubblici, commerciali, dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento, che scelgono di disinstallare apparecchi per il gioco d’azzardo lecito; se intende contestualmente adottare una maggiorazione dell'Irap per gli esercizi pubblici, commerciali e i circoli privati nei cui locali sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, per la copertura dei suddetti contributi regionali, per operare senza aggravio di costi per il bilancio regionale”.

Inoltre Gibertoni chiede di conoscere “i dati aggiornati in possesso della Regione, relativi alla diffusione del fenomeno del gioco d’azzardo sul territorio regionale, per singolo ambito provinciale” ed auspica la realizzazione di “uno studio per l’acquisizione di un quadro conoscitivo relativo alla diffusione del fenomeno del gioco d’azzardo sul territorio regionale, attraverso l’analisi delle caratteristiche socio- demografiche, il comportamento di gioco, il grado di problematicità correlato e la percezione del rischio, nonché la raccolta delle esperienze e l'individuazione di buone prassi, in vista sia di campagne informative e di sensibilizzazione sia della elaborazione di protocolli diagnostico terapeutici applicativi”.

I	n parallelo, nello stesso ordine del giorno dell'Assemblea legislativa regionale, figura la Risoluzione per richiedere sostegno a fondo perduto sia per le attività economiche degli Appennini, sia per le categorie maggiormente penalizzate dalla crisi economica da "Covid 19", a firma dei consiglieri Facci, Stragliati, Marchetti Daniele, Catellani, Montevecchi, Bargi, Occhi, Bergamini, Rainieri, Rancan. Attività fra cui si annoverano anche le sale da gioco, così come  bar, ristoranti, agriturismi, alberghi, ristorazione non in sede fissa, estetica e Istituti di bellezza, saloni di barbieri e parrucchiere, centri benessere, sale da ballo e discoteche, taxi e Ncc.
Un odg, precisa Facci (Gruppo misto) a Gioconews, che intende evidenziare come “la Regione finora non abbia dato nessun contributo a fondo perduto -  come fatto da altre regioni, fra cui il Piemonte – ma redatto solo un progetto di legge di 5 articoli dove si parla genericamente di di sostegno alle imprese, mediante un bando, ma legato alle attività di investimenti. Non è quello che serve oggi, agli imprenditori serve liquidità, almeno per pagare le bollette”.


Tornando specificatamente al gioco, e alle conseguenze del fermo di tre mesi,  il settore recentemente è tornato sotto la lente anche per la scadenza dei termini per la delocalizzazione o la chiusura delle attività di gioco che non rispettano il distanziometro regionale, che avrebbero dovuto spostarsi nei mesi scorsi e i cui procedimenti sono stati “congelati” dalle chiusure imposte dal lockdown per l’emergenza Covid-19. 
Di fronte alle richieste di ulteriori proroghe avanzate dagli operatori del settore https://www.gioconews.it/bingo-44/78-generale10/64514-sala-bingo-bologna-prorogare-termini-attuazione-legge-regionale o a quelle di sospendere l'applicazione della normativa https://www.gioconews.it/newslotvlt-2/57-generale34/64057-emilia-romagna-sapar-sospendere-applicazione-della-legge-sul-gioco è emersa la ferma opposizione di parte della politica, fra cui si annovera quella del Movimento cinque stelle  con un’interrogazione della capogruppo Silvia Piccinini 
https://www.gioconews.it/politica-generale/64487-e-romagna-piccinini-m5s-sale-gioco-no-proroghe-per-delocalizzazione-o-chiusura  che ha chiesto di non annacquare” la legge vigente.


Segnali di schiarita in tal senso sono arrivati nelle ultime settimane dai tribunali amministrativi, che in diversi casi hanno https://www.gioconews.it/scommesse/66-generale/64617-tar-bologna-sospesa-chiusura-centro-scommesse-udienza-ad-ottobre  sospeso la chiusura o della dislocazione delle attività  che non rispettavano il distanziometro  ravvisando "una situazione di danno avente le caratteristiche della estrema gravità e urgenza tale da far meritare l'adozione della misura cautelare provvisoria sino alla camera di consiglio utile". 

 

Vedremo gli sviluppi, anche in Aula.

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