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Amusement: indagine Bacta rivela la crisi di ricavi del settore

05 febbraio 2021 - 11:47

Un recente sondaggio condotto tra i membri dell'associazione britannica evidenzia una drastica perdita di entrate e occupazione per i Fec e non solo.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Amusement: indagine Bacta rivela la crisi di ricavi del settore

Sono dati definiti “scioccanti” quelli emersi dall'ultima indagine condotta da Bacta, l'Associazione degli operatori del gioco terrestre del Regno Unito, relativa allo stato di crisi del settore dell'intrattenimento a livello locale. Oltre a un gravoso calo dei ricevi per i locali di gioco, l'indagine ha anche mostrato un calo significativo dei ricavi per altri settori, con una riduzione del 71,4 percento stimata per i fornitori di pub, del 55,9 per i locali con vincita e del 59,1 percento per produttori e distributori di giochi.

"Abbiamo condotto il sondaggio per illustrare al governo che ora abbiamo bisogno di ulteriore supporto per evitare che le attività dei nostri membri falliscano", spiega John White, Amministratore delegato di Bacta. “Abbiamo bisogno di ottenere un'aliquota Iva ridotta al cinque per cento dal Tesoro e ci siamo incontrati con loro per discuterne in una riunione positiva la scorsa settimana. Deve essere inoltre prevista un'estensione degli sgravi tariffari e in particolare dobbiamo garantire che la catena di approvvigionamento tragga vantaggio da qualsiasi supporto disponibile. Chiediamo anche una garanzia che i centri di gioco per adulti possano riaprire non appena possibile".
Oltre al calo dei ricavi, infatti, a preoccupare le imprese del gioco e i lavoratori è anche il tema occupazione con i Fec (Family entertainment center) che risultano i più colpiti, con un tasso del 16,2 percento di perdite occupazionali.

"È interessante notare che le perdite di posti di lavoro, sebbene ancora orribili, non hanno nulla a che fare con le potenziali perdite di lavoro che prevedevamo prima dell'estensione del piano di aiuti, che erano in media circa il 50 percento della forza lavoro", specifica White. “Il piano governativo ha sicuramente salvato posti di lavoro e continuerà a farlo se rimarrà in qualche forma mentre l'economia riprende a funzionare”.
E aggiunge: "È scioccante notare quanto siano alti i costi continui, come percentuale dei costi aziendali affrontati durante un anno 'normale'. Nonostante il taglio dei costi, la base delle spese in corso è molto alta e può essere coperta solo da riserve o prestiti, in assenza di entrate”.

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