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Stati generali amusement: 'Proroga tecnica per scrivere insieme norme più semplici'

24 maggio 2022 - 08:15

Nuova riunione degli Stati generali dell'amusement, focus su scadenza dei termini per le omologhe al 31 dicembre 2023, concertazione con Adm per una normativa più semplice e sale Lan.

Scritto da Fm
Stati generali amusement: 'Proroga tecnica per scrivere insieme norme più semplici'

È necessaria una proroga tecnica per uniformare e semplificare la normativa, nonché allineare la scadenza dei termini per le omologhe di tutti gli apparecchi da gioco senza vincita in denaro – ticket redemption comprese - al 31 dicembre 2023.

Questo l'intendimento comune che emerge dopo la riunione dei presidenti degli Stati generali dell'amusement tenutasi oggi, 24 maggio, in videoconferenza, tutti uniti nel perseguire la concertazione con l'Agenzia accise, dogane e monopoli.

 

Il primo a prendere la parola è Alessandro Lama, portavoce degli Stati generali e presidente di Confesercenti Amusement. “Stiamo attendendo una convocazione per l'apertura di un nuovo tavolo con Adm; speriamo che arrivi in settimana, perché ci sono ancora tante cose ancora da risolvere, in merito alla piattaforma delle apparecchiature non certificate, dei chiarimenti sull'utilizzo dei gettoni nei locali generalisti. Siamo convinti che il percorso fatto finora – interrotto dopo il 'caso' delle sale Lan sequestrate - debba proseguire. Dobbiamo vedere i numeri con l'Agenzia, capire insieme quante macchine 'antiche' ci sono e come risolvere il problema, visto che per molti di questi apparecchi è difficile trovare la documentazione necessaria per omologarle o non ci sarà interesse, dati i costi e la presenza di nuovi prodotti sul mercato. Visto che ora Adm ha una visione complessiva di tutto quello che è stato installato, chiediamo più tempo per salvare le macchine che fanno divertire i bambini, ruote e rulli, e vogliamo arrivare ad unica scadenza per tutti i mondi dell'intrattenimento. Dobbiamo trovare delle linee comuni per ragionare insieme con Adm. Lavorando con i certificatori vediamo che si sta migliorando l'approccio, ma non è detto che tutti siano in grado di raccogliere i dati in maniera veloce. Quindi la proroga tecnica serve per fare le cose bene, insieme con Adm”.
 
Vanni Ferro, dell'associazione New Asgi, sottolinea la preoccupazione che serpeggia fra i gestori e ribadisce il bisogno di una proroga tecnica che introduca una nuova scadenza, dando poi un dato allarmante sul futuro del parco macchine esistente: “Ad oggi, prevediamo che il 50/60 percento delle macchine attualmente in funzione non potranno essere omologate. Non è ancora chiaro quali potranno superare le omologhe e inoltre alcune aziende produttrici e importatrici non sono interessate, perché diverse sono macchine datate e fuori mercato, e omologarle comporterebbe costi troppo alti e una gran perdita di tempo. Quindi, la proroga che chiediamo servirebbe per fare una revisione della normativa: oggi Adm ha in mano la fotografia di ciò che c'è sul mercato, credo che debba trovare la formula giusta per rendere più leggera la regolamentazione, per salvare il parco macchine esistente. In parallelo all'interlocuzione con l'Agenzia, vogliamo lavorare con il mondo della politica”.
 
Marco Raganini dell'Associazione nazionale bowling e intrattenimento ammette che molti operatori non hanno idea di “come portare avanti le pratiche” e che è assurdo vedere che per “omologare un calciobalilla possano servire 60 pagine di documentazione. Mi chiedo come faremo ad omologare i 70mila apparecchi installati al 1° giugno, anche avendo la volontà di sostituire tutto non ci sono abbastanza forze disponibili. Speriamo che la concertazione con la politica faccia capire che questa normativa va modificata, non potremo affrontare il cambiamento delle nostra attività se non ci si dà l'opportunità di seguire l'andamento di tutta l'Europa”.
 
La riunione di oggi è stata l'occasione per fare il punto anche in merito all'apertura verso le sale Lan oggetto della recente circolare pubblicata dall'Agenzia accise, dogane e monopoli.
 
Raganini (Anbi) ricorda che i gestori dei locali con grandi metrature due anni fa, alla fiera Enada, hanno promosso “un evento per studiare questa nuova tipologia di attività”, con il coinvolgimento di diversi imprenditori “proprio per capire quale margine avesse”, e che anche quest'anno ci sono state molte interlocuzioni su questo fenomeno: “Non capivamo come gestire queste sale in maniera legale, eravamo consapevoli di quelli che stava succedendo nella riforma dei comma 7, e non riuscivamo a definire come trattare un gioco che in certe occasioni sta in un cabinato e ha lo stesso software di un gioco con vincita - che deve sottostare a regole molto rigide – ma non richiede una procedura di omologa e nulla osta. Ora, alla luce di quanto è successo, la politica sta studiando questo mondo, che prima era passato inosservato, e capendo che una cosa sono gli esport, una cosa il gaming. È un processo che in Italia è appena partito: c'è un gap di normativa che va colmato, va capito che il mondo dell'intrattenimento si sta innovando, anche a noi interessa installare queste attrezzature nelle nostre sale. Noi finora non le inserivamo perché per noi era impossibile gestirle. Anche in questo caso, servono regole chiare”.
 
In conclusione, Ferro (New Asgi) ribadisce che per il gioco senza vincita in denaro la normativa è troppo stringente. “Pensiamo che ne serva una più elastica, che pemetterebbe al mercato di evolversi come accade in tutto il mondo. E proprio la questione delle sale Lan mette ancora di più in evidenza le problematiche correlate a una normativa troppo stringente”.
 

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