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Barbieri (Ascob): 'Affrontare il Gap ma senza demagogia'

15 gennaio 2019 - 11:35

Parla il presidente di Ascob Salvatore Barbieri al convegno conclusivo sulla diffusione della cultura del gioco legale e responsabile all’interno delle sale bingo.

Scritto da Redazione
Barbieri (Ascob): 'Affrontare il Gap ma senza demagogia'

“Come presidente di Ascob e come concessionario di gioco sento fortissima la responsabilità del mio ruolo nell’ambito del gioco e delle sue possibili derive. Allo stesso modo sentono questa responsabilità gli imprenditori associati ad Ascob e per questo metteremo in campo azioni efficaci per promuovere il gioco responsabile e per portare all’attenzione del decisore tutti gli strumenti che possono avere una reale utilità nel combattere il Gap affinché si riesca finalmente ad affrontare il tema in maniera propositiva ed efficiente e si abbandonino derive demagogiche e dannose per il settore".

 

Lo sottolinea Salvatore Barbieri, presidente dell'Associazione nazionale concessionari bingo alla presentazione del "Gioco responsabile per Ascob - a cura dell'Unità di ricerca interdipartimentale “Nuove patologie sociali” dell'Università di Firenze in programma oggi, 15 gennaio, nel capoluogo toscano.
 
"Oggi, siamo qui a Firenze per presentare il risultato di tanti sforzi fatti per portare a compimento un obiettivo fondamentale: stimolare la conoscenza e la responsabilità del cliente delle nostre sale fornendo una corretta informazione e diffondendo messaggi utili e di facile comprensione. Il lavoro è stato condotto grazie anche alla competenza del professor Morisi e del suo staff e finalizzato grazie ai nostri associati che ci hanno creduto. Siamo fieri di poter dare il nostro contributo alla causa del gioco legale e responsabile e auspichiamo di poter continuare ad operare garantendo qualità per il consumatore e occupazione per i dipendenti”.
 
"Oggi a Firenze Ascob ha ritenuto di approfondire temi cari tanto agli operatori quanto ai decisori promuovendo indagini conoscitive e mettendo in campo attività a tutela del giocatore in occasione della presentazione del lavoro conclusivo del progetto "Gioco responsabile", sviluppato per diffondere la cultura del gioco legale e responsabile all’interno delle sale bingo associate ad Ascob. Nel corso degli ultimi anni - spiegani gli organizzatori del convegno - si è assistito a un proliferare di normative che hanno messo al centro il concetto di distanze da luoghi sensibili insieme a quello della riduzione degli orari di apertura dei luoghi di gioco. Nessun distinguo è stato fatto tra diverse tipologie di sale e il settore sta pesantemente risentendo di queste scelte soprattutto in termini occupazionali. Il rapporto con i territori e con i loro rappresentanti diventa quanto mai urgente e fondamentale per la definizione di un piano nazionale che consenta agli operatori di salvaguardare gli investimenti e i livelli occupazionali ed agli amministratori locali di poter affrontare il tema con adeguate risorse", dice ancora il presidente Ascob.
 
La nota stampa diffusa al termine del convegno inoltre evidenzia che "il settore del bingo sta attraversando, così come l’intero comparto del gioco legale, un periodo di particolare difficoltà e, nel corso degli anni, è stato quello che ha maggiormente risentito della crisi macroeconomica prima e della ostilità dei decisori poi. Nel 2000, al momento della pubblicazione del bando di gara per l’aggiudicazione delle concessioni, il legislatore aveva in mente una sorte ben diversa per il gioco e per coloro che ci avrebbero creduto investendoci in termini di risorse e di capitali.
Nella più rosea previsione si ipotizzarono addirittura 800 sale sul territorio italiano e, nel primo bando di gara, ne furono messe a bando 400. Tuttavia gli impegni economico-finanziari richiesti per l’apertura di una sala bingo risultarono già tanto gravosi da raffreddare rapidamente gli entusiasmi e quindi la gara per le seconde 400 non si è mai realizzata.
In ogni caso dalle più di 300 sale presenti sul territorio nazionale dell’inizio degli anni 2000 ne ritroviamo oggi solo 200, una ecatombe che ha visto sacrificati investimenti e livelli occupazionali.
Dal 2014, anno dell’ultima gara bandita e immediatamente impugnata, le sale stanno operando sulla base di 'proroghe onerose' che hanno progressivamente corroso qualunque utile e, anzi, stanno costringendo ad una progressiva riduzione di investimenti e di risorse. Da diversi anni il settore invoca una gara prevista e mai espletata, e soprattutto impossibile da espletarsi in questo momento di grande incertezza, che si è tramutata nell’imposizione di un canone mensile (7.500 euro) sempre più oneroso a carico delle sale concessionarie. Anche l’ultima legge di bilancio varata dal governo giallo-verde ha inserito nelle previsioni l’espletamento della gara per il rinnovo delle concessioni, anche quelle per le scommesse, prevedendo, all’interno del Decreto Dignità, trasformato nella legge n.96 del 9 agosto 2018, un più complessivo riordino del Settore da realizzarsi entro 6 mesi dall’entrata in vigore della norma".
 
 
 

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