Sanremo, ai Martedì letterari il ricordo degli uomini di Dalla Chiesa
Per il ciclo la Cultura della legalità Antonio Brunetti, medaglia d’oro per la sua attività contro l’eversione presenta al Casinò di Sanremo il libro: 'I 31 uomini del generale'.
Domani martedì 20 novembre al Casinò di Sanremo, per il Ciclo:” La cultura della legalità" in collaborazione con i magistrati Grazia Pradella e Roberto Cavallone con l’apporto del Serra Club, il maresciallo dei Carabinieri Antonio Brunetti medaglia d’oro per la sua attività contro l’eversione presenta il libro :I 31 uomini del Generale”. Partecipa il procuratore aggiunto Grazia Pradella. Letture a cura del Serra Club con il Presidente di Sanremo, Ornella Ragazzo e il Trustee del Board del Serra International, Marco Crovara. L’incontro è stato inserito nel Piano di Formazione dei Docenti e dei Giornalisti.
L'OPERA - “I 31 uomini del Generale. Un maresciallo dei carabinieri con dalla Chiesa contro le Brigate Rosse” (Luni Editore). Questo volume è dedicato a uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, la lotta armata, vista attraverso un testimone eccezionale, il maresciallo dei carabinieri Antonio Brunetti, medaglia d’oro per la sua attività contro l’eversione, che fece parte del primo nucleo antiterrorismo creato dal generale Carlo Alberto dalla Chiesa nel maggio del 1974.
Si tratta di una memoria per certi versi sorprendente, non tanto per la dettagliata analisi dei fatti ai quali Brunetti ha partecipato, quanto per il fatto che per la prima volta emergono le dinamiche che portarono dalla Chiesa a organizzare il nucleo originario di carabinieri addestrati a combattere il terrorismo e, soprattutto, le modalità di reclutamento e di operazione.
Furono trentuno i componenti di questo primo nucleo: persone che per anni hanno vissuto in stretta collaborazione con il Generale, rinunciando a una vita privata, tenendo le famiglie all’oscuro della loro attività, talvolta in contrasto con altri organi dello Stato che non li “riconoscevano” e neppure immaginavano l’importanza dell’azione intrapresa dal Generale.
Un quadro molto umano e ben poco “politico”, come si addice a servitori delle istituzioni, che pongono appunto lo Stato al di sopra di ogni cosa, senza una valutazione politica delle istituzioni come non c’è una valutazione politica del terrorismo.
Qui vengono ricordati i geniali metodi investigativi del generale, la struttura operativa del primo nucleo, la capacità di questi uomini di “pensare come i brigatisti”, di addentrarsi nel delirante mondo dell’eversione allo scopo di anticiparne le mosse, di capirne i loro tortuosi percorsi mentali; ma qui si ricorda anche il ruolo non sempre positivo che ebbe la stampa dell’epoca che, in buona misura, continuava imperterrita a sostenere che le Brigate Rosse fossero “sedicenti”, con firme illustri che poi avrebbero dovuto (ma non tutte) ricredersi e fare ammenda; si ricorda l’isolamento politico in cui le forze che difendevano lo Stato si vennero a trovare, grazie a chi sosteneva di non potersi schierare “né con lo Stato, né con le Br”.
Venerdì 23 novembre ore 18.00 in collaborazione con la Fondazione Angelo Bozzola, in sala Biribissi e nel foyer di Porta Teatro verrà inaugurata la mostra: ”Tracciati spaziali. Superfici e materie di Angelo Bozzola” a cura di Federica Flore, storica dell’arte.