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Sanremo, al Casinò il ricordo del primo podestà della città

06 luglio 2018 - 09:56

Leone Pippione presenta il libro ”Pietro Agosti il primo podestà di Sanremo” mercoledì 11 luglio alle ore 21 nel Teatro del Casinò di Sanremo.

Scritto da Redazione

Tra letteratura e storia locale. Mercoledì 11 luglio nel Teatro dell’Opera del Casinò alle ore 21.00, in collaborazione con la Famija Sanremese, Leone Pippione presenta il libro: “Pietro Agosti primo podestà di Sanremo - Sanremo tra due secoli”. Partecipano gli storici locali Giancarlo Rilla e Giovanni Battista Martini.
L’opera, completa gli studi e gli approfondimenti effettuati da Leone Pippione, già sindaco di Sanremo e attuale presidente della Famija Sanremasca, tra i primi estimatori dell’opera e della lungimirante professionalità di Pietro Agosti. Pippione riesce a dare una visione integrale dell’uomo, del professionista, del servitore dello Stato, cercando di sondare a novant’anni di distanze le motivazioni alla base della campagna denigratoria, che portò Agosti all’estremo gesto.

Scrive lo storico Giancarlo Rilla: “Il saggio tratta dei pochi anni della sua podesteria, tre anni compresi tra il 1927 e il 1930, con doverosi ed opportuni accenni al prima, per far meglio comprendere al lettore la situazione nella quale sono maturati gli eventi, e al dopo, per dare completezza ad una vicenda che si è così improvvisamente interrotta, lasciando molti punti interrogativi sulle circostanze e sui protagonisti palesi e occulti.

L’opera è tipicamente un saggio, ossia un’esposizione che intende proporre il frutto di uno studio ed una ricerca personale e monografica, e il metodo è quello tipico dello stile giornalistico di scuola anglosassone che nulla concede alla interpretazione e al commento personale ma si limita a rispondere a tutte, nessuna esclusa, le domande delle 5 W (Who, When, Where, Why, What) ossia: Chi, Quando, Dove, Perché e Cosa.
In parole più povere l‘autore, a seguito di accurate ed originali ricerche, ha cercato di rispondere a queste domande lucidamente, freddamente oserei dire, senza nulla concedere al sentimento, alla passione, al giudizio, al riserbo di comodo.
Traspare al più una sorta di stima e di ammirazione per la figura e l’operato del podestà Pietro Agosti, ma questo sentimento non può non sorgere anche nel lettore che si avvicini, mosso dal desiderio di sapere e di conoscere questo personaggio e questo scorcio della storia di Sanremo, con cuore libero da ogni passione e la mente scevra da ogni preconcetto".
Il lettore si trova ad approfondire un saggio che diventa un giallo storico, a cui chi scrive vuole dare la sua interpretazione e una forma di riscatto postumo per chi tanto amò il suo lavoro e la sua città.

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