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Attrattività casinò, i principi della buona gestione

16 giugno 2025 - 15:44

L'analista di gaming Mauro Natta conclude la sua disamina sui principi per una buona gestione dei casinò sotto il profilo dell'attrattività.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Cliff Johnson su Unsplash

Foto di Cliff Johnson su Unsplash

La prima puntata terminava con queste parole:”non rimane che dare il giusto avvio alle premesse indispensabili. V’è da domandarsi, a questo punto, come operare e da quando.

“Per quanto al secondo quesito in tema ‘servizi alla clientela’ non esiste altra risposta:  iniziare da subito.
Si consiglia:
a)  separare nettamente le ‘slot’ dagli altri giochi perché sarebbe inutile pensare a ‘servizi’ e ‘promozioni’ quando - allo stesso tempo – si consente aa giocatori da differenti possibilità economiche e tendenze di mescolarsi. Si tenga in debito conto l’elemento curiosità che spesso infastidisce la migliore clientela;

b)  l’istituzione di un ‘privè’ (con ingressi limitati e controllati). Rimane da stabilire quali giochi introdurvi dopo una attenta valutazione degli soazi disponibili e della economicità degli stessi giochi;

c)  l’introduzione delle fair roulette. Questa tipologia di gioco presenta il vantaggio della velocità di esecuzione (tra l’altro i gettoni di colore eliminano le contestazioni) a fronte di di umna clientela limitata se si usa il solo ‘colore’, ma il beneficio più rilevante, sempre derivante dalla velocità di esecuzione, è costituito dalla minore eventualità  di pagamenti eccessivi in quanto il tappeto ben difficilmente si presenta super caricato. E per essere indotti in una simile scelta è sufficiente riflettere sul maggior numero di ‘boules’:

d)  l’introduzione di nuovi giochi tenendo presente la concorrenza sia estera che nazionale. Stante lo spazio limitato potrebbe trattarsi del poker e del punto banco con l’uso di tavoli tipo B. J.;

e)  rivedere il posizionamento dei tavoli -in specie quelli di roulette – al fine di permettere l’accesso allo stesso tavolo a più giocatori equamente distribuiti.

Ad una prima conclusione si può comunque giungere.
A parere dello scrivente è possibile migliorare i rendimenti sia dei giochi che dei proventi aleatori e, ancor più, del personale addetto direttamente ed indirettamente alla produzione.
Si appalesa, ad una prima impressione certamente da approfondire, la necessità di operare sulla professionalità e sulla concreta possibilità di incremento dei guadagni.

Alla base di tutto e prima di ogni altra iniziativa si rende indispensabile un accurato studio dell’attuale ‘organizzazione del lavoro’.
L’obiettivo è il seguente: velocizzare la fase produttiva, eliminare (se esistono) tutte le procedure che, introducendo forme ‘burocratiche’, penalizzano la snellezza funzionale. Introdurre nuove forme di ‘controllo’  della produzione basati su dati statistici (fondati) desumibili giornalmente senza ricorrere a modifiche formali ma sostanziali."

Concludevo con: “Una proposta sempre che possa rientrare nei piani di sviluppo di una Società di gestione che preveda nel suo Statuto la possibilità di emettere azioni ai sensi dell’articolo 2349 del codice civile.
Il tutto dovrebbe essere visto nell’ottica di contenere i costi di gestione.

Di cosa si tratta? Una prima fase con una delibera nella quale si stabilisce di non distribuire gli utili ai soci ma di accantonarli a riserva  vincolata  a favore dei dipendenti. Ciò è di competenza dell’assemblea straordinaria.

La seconda fase è di una delibera con la quale di imputa la riserva a capitale con azioni da assegnare al personale dipendente a titolo gratuito.”

Sicuramente chi scriveva allora e chi lo fa oggi non è esperto in diritto civile ma quella era una mia idea e potrebbe esserlo ancora oggi; da allora sono passati molti anni, quale il cambiamento?

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