Oggi, 14 luglio, è il giorno dell'assemblea dei soci del Casinò di Saint Vincent, chiamata ad approvare il bilancio 2021 e a tracciare un poco del suo futuro.
Al tavolo siederanno i rappresentanti della Regione Valle d'Aosta, che detiene oltre il 99 percento delle quote, e il Comune di Saint Vincent, che detiene la parte restante.
Un appuntamento importante, dopo i dati decisamente positivi registrati a giugno 2022, con incassi di gioco pari a 5.105.168 euro - il 19.69 percento in più rispetto a giugno 2019 (più 839.903 euro) - e con ingressi pari a 23.000 unità.
Che arriva nel bel mezzo dell'attuazione della procedura concordataria dopo l'avvio del piano di esodo anticipato, volontario e incentivato che segue la procedura di licenziamento collettivo prevista dalla legge 223 del 1991, per coloro che, appunto volontariamente, hanno aderito al piano proposto dall'azienda, e che sono risultati in possesso dei requisiti previsti.
Come ricordato dall'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Rodolfo Buat, la società "deve procedere, ad una riduzione del personale riguardante 25 lavoratori di cui n. 24 unità operanti presso l’Unità produttiva Casa da gioco e uno presso l’Unità produttiva Servizi alberghieri, su un organico complessivo al 31 maggio 2022 di 443 dipendenti (di cui 100 operai, 338 impiegati, tre quadri e due dirigenti)".
Quanto ai motivi dell’eccedenza occupazionale, "Il Piano industriale su cui è fondata la ristrutturazione del debito concordatario prevede un contenimento dell’organico e del costo del lavoro, oltreché incrementi di produttività. Inoltre permane l’opportunità di rendere più flessibile l’organizzazione aziendale anche attraverso l’outsourcing di processi non operativi. Tali obiettivi possono essere raggiunti prima di tutto attraverso una riduzione del personale in forza e in secondo luogo attraverso anche un cambiamento del mix professionale. Questa fase di ristrutturazione coincide con elementi di incertezza del quadro economico generale: non si sono ancora esauriti gli effetti della pandemia Covid-19 e dell’emergenza sanitaria; è al suo apice la crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina con i negativi effetti economici, energetici e industriali per le economie europee; si sta manifestando una spinta inflazionistica che potrebbe portare come reazione ad una fase recessiva per le economie occidentali".
Motivazioni tutte corrette, che dovrebbero essere fra i temi portati all'attenzione della commissione parlamentare d'inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, istituita in Senato nell'agosto scorso e presieduta, da allora, dal senatore di Italia Viva Mauro Maria Marino, che a breve dovrebbe convocare in audizione le proprietà dei casinò italiani, proprio allo scopo di fare il punto sulle loro, rispettive situazioni. Per un confronto "storico" e atteso da tempo.