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Casinò e gioco pubblico, argine a illegalità

14 settembre 2022 - 13:12

Così come il gioco pubblico, anche i casinò costituiscono un importante argine al gioco illegale.

Scritto da Mauro Natta
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Leggendo le interviste sin qui pubblicate su gioconews.it e rilasciate dai componenti la commissione sul gioco pubblico ho potuto notare che di case da gioco si parla poco.
Probabilmente perché le audizioni specifiche che erano programmate non sono state effettuate a causa della fine della legislatura.

Dell’intervista del senatore di FdI Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione, ho apprezzato quanto di seguito: “... lo Stato deve tutelare il diritto dei cittadini italiani di poter giocare... ”, “... bisogna bloccare l’illegalità, le bische che prosperano in certe regioni d’Italia con leggi troppo restrittive, l’online che si estende nei paradisi fiscali... e favorisce il ludopatico chiuso fra quattro mura”.

Immagino che il troppo restrittivo si riferisca alla difficoltà per creare luoghi atti al gioco legale. Ma, in definitiva, mi pare di poter interpretare nello stesso senso l’invito a far prevalere il gioco di intrattenimento a quello d’azzardo.

L’accenno al decreto 18 giugno 1931, n. 773, art.88 è posto per limitare l’accesso al gioco solo ai maggiorenni e vietarlo ai ludopatici tramite specifici interventi. Lo cito in quanto nelle case da gioco queste disposizioni già esistono. La prima perché per accedervi occorre presentare un documento di identità valido, la seconda in quanto è possibile, tramite una specifica comunicazione alla direzione della casa da gioco, vietare l’ingresso a persone ammalate di gioco.

Quindi non posso che condividere: “La funzione dello Stato è garantire il gioco legale, e limitare l’illegalità il più possibile, introdurre dei comportamenti che responsabilizzano il gestore delle case affinché possa controllare meglio i fenomeni patologici, così come nei pubblici esercizi si deve cercare di far sì che chi è alterato non possa consumare alcol”.
Per quanto mi risulta i casinò sono considerati pubblici esercizi.

Per quanto attiene alle case da gioco, avrei gradito l’accenno ai decreti luogotenenziali in forza dei quali esistono le case da gioco italiane di Sanremo, Campione d’Italia e Venezia n. 2448 del 22/12/1927, n.201 del 2/3/1933 e n.62 del 14/1/1937.
Non desidero entrare nel campo dei giochi se non in tema di casinò, ragion per cui mi limito a quanto precede.

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