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Casinò, gli incassi dei giochi a supporto degli orari

04 marzo 2022 - 09:02

Nell'individuare gli orari ottimali per il funzionamento dei singoli giochi nei casinò, è utile esaminare i dati sull'andamento degli incassi.

Scritto da Mauro Natta

 

Mese di febbraio

2019

2020

2022

Sanremo

 

 

 

Totale ricavi

3501244

4001631

2675424

Ricavi slot

2703450

3141608

2275933

Giochi da tavolo

797794

859977

399.491

% slot su totale

87,50

86,15

85,07

presenze

16146

16051

12226

  

Giochi da tavolo

2019

2020

2022

Roulette francese

547800

503615

138125

Fair roulette

101022

49319

119586

poker

52619

93006

38222

Tornei poker

17455

2662

36071

Punto banco

96260

52283

- 7689

Black jack

62558

127150

76175

 

I risultati di Venezia non si conoscono e sarebbe opportuno averli divisi tra Ca’ Vendramin e Ca’ Noghera; credo che sia impossibile.

Anche quelli di Campione al momento non sono noti. Una notizia si è potuta leggere: sono migliori di quanto era previsto. È condivisibile che un mese non faccia testo, lo è pure che in materia di azzardo è più facile prevedere, forse, le presenze che non i ricavi. Spero vivamente, in ogni caso, che siano entrambi di piena soddisfazione. Per Saint Vincent mancano i singoli giochi.

Quale utilità pratica si ricava da una tenuta dei risultati mese per mese in un certo modo nel discorso della qualità?

Ecco il modo: per ogni gioco calcolare l’incidenza sul totale dei ricavi, ogni gioco va confrontato con le presenze, per ogni tavolo occorre avere le effettive ore lavorate, ad esempio nella roulette dalla prima all’ultima boule.

Sicuramente l’orario di chiusura, a esclusione dello chemin de fer dove si inizia quando il commissario ha verificato le dovute prenotazioni e si termina con l’ultimo sabot, deve essere rispettato e altrettanto sicuramente è sufficiente un solo tavolo in chiusura se l’affluenza è minima.

Tornando alle utilità non si può disconoscere che i dati rilevati possono fornire indicazioni adatte a preordinare l’orario di apertura dei tavoli dopo il primo. Bene inteso la statistica sarà suddivisa per tipologia di giornata (feriale, prefestivo, festivo e in speciali occasioni).

Ma una statistica accurata può dare un valido riscontro alla verifica della stagionalità e delle preferenze dei frequentatori; il tutto nella ricerca di un ragionato adeguamento del servizio sulla scorta della domanda. Un accorgimento che non comporta un costo ma un possibile aumento di gradimento da parte dei clienti.

Ritengo che, se da una parte non condivido il confronto di un mese con lo stesso dell’anno precedente, dall’altra, sono a favore di un conteggio annuale mese per mese progressivo. Questo potrebbe, trimestralmente o semestralmente, avere una vera utilità nel senso precedentemente citato.

Senza dimenticare un occhio di riguardo alla tendenza.

% su tot. Giochi tav.

2019

2020

2022

Roulette francese

68,66

58,56

34,58

Fair roulette

12,66

5,73

29,73

poker

6,60

10,81

9,57

Tornei poker

2,19

0,31

9,03

Punto banco

12,07

6,08

 

Black jack

7,84

14,79

19,07

L’esempio che precede può avere una certa rilevanza stante la particolarità del febbraio 2022 con la roulette francese che era in esercizio solo tre giorni alla settimana.

Considerate le incidenze dei giochi da tavolo sul totale di questi per il 2019, 2020 e 2022 rispettivamente del 12,50, 13,85 e 14,95 percento e che le due roulettes occupano in larghissima parte detta percentuale, non pare azzardato un accenno alla ristretta offerta di gioco.

A prescindere dal poker e relativi tornei, si fa notare, a mio parere, la poca frequentazione del punto banco in confronto col black jack, il che non avviene in altri contesti, in specie Venezia. Sarebbe forse il caso di tornare allo chemin de fer anche solo per i fine settimana?

Mi scuso per l’intrusione ma, ritornando sulle affermazioni delle utilità pratiche, penso che una diversificazione e un incremento dell’offerta potrebbe essere seriamente considerata.

Chiudo con l’augurio che il ritorno alla roulette francese possa riportare le percentuali delle due sommate insieme all’81,32 percento del 2019. 

 

 

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