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Casinò: l'affluenza non è sempre sinonimo di buon andamento

12 febbraio 2022 - 09:12

L’esperto di gaming e casinò Mauro Natta commenta il trend del Casinò di Sanremo dopo i dati relativi al periodo del Festival. 

Scritto da Mauro Natta, esperto di gaming e casinò

 

Che il buon giorno si vede dal mattino è un detto giusto e inattaccabile; per tale ragione, mettendo in pratica l’antico adagio nel mondo dei casinò, il prevedere un futuro migliore per una casa da gioco sulle risultanze di un breve, se non brevissimo periodo (per esempio, dieci giorni) - con tutto il rispetto per una previsione che spero vivamente si avveri anche per motivi sentimentali collegati alla mia famiglia - mi pare un pochino azzardato.

Il riferimento è alle recenti dichiarazioni del presidente del casinò di Sanremo, Adriano Battistotti, il quale avrebbe spiegato alla stampa locale che “Gli introiti ci consentono di guardare con soddisfazione e tranquillità al futuro”. Se poi si tiene anche conto che il maggiore introito della casa da gioco in questione è dovuto per l’89 percento alle slot e per l’11 percento ai giochi da tavolo la situazione pare, a mio parere, aggravarsi e non di poco.
Non ho i dati dell’anno passato, neppure le date della manifestazione e delle presenze nella casa da gioco e, un elemento che potrebbe avere rilevanza: l’incidenza dei ricavi slot sul totale, il tutto relativo al 2021.
Ma c’è, a mio personale avviso, un principio che stento parecchio a condividere quale integratore di una constatazione. Non credo, per l’esperienza accumulata in tanti anni di lavoro, si possa trarre una conclusione simile: molte presenze uguale a molti incassi, “perché se abbiamo gente in città ce l’abbiamo anche al casinò”.

Chi scrive può naturalmente soltanto prendere atto e per buono ciò che è apparso sulla stampa, come specificato in premessa, senza poter toccare con mano la realtà specifica di quel contesto: ma gli elementi provenienti dalle dichiarazioni unitamente all’esperienza personale fanno emergere alcune riflessioni. Se l’incidenza dei proventi slot sul totale raggiunge l’89 percento i casi sono i seguenti: o la qualità dei frequentatori non è eccezionale e ne consegue la poca presenza ai giochi da tavolo; o la qualità dei frequentatori dei giochi da tavolo era tale che le vincite di pochi non hanno trovato ristoro nelle perdite di molti; o che l’offerta di giochi da tavolo è scarsa in rapporto a quella in cui potrebbe identificarsi la domanda;
oppure, ancora, che la distribuzione dei tavoli con i relativi giochi non sia stata compatibile con le esigenze della domanda. Nel senso che l’affollamento rallenta la partita e, conseguentemente, il monte sul quale incide la speranza matematica della Casa.

Sicuramente questo ultimo caso ripropone il tema dell’organizzazione del lavoro e della produzione in modo da pensare alla multifunzionalità degli addetti ai tavoli tale da raggiungere due obiettivi che sembrano, e mi scuso anticipatamente se non dovesse corrispondere al vero, il contenimento del costo del lavoro e l’adeguamento dell’offerta, forse da incrementare, alla domanda.

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