CdC: 'Aiuti di Stato al Casinò nonostante divieto Ue'
L'invito a dedurre della Corte dei Conti evidenzia come dal 2012 al 2015 ci sia stata una irrazionale allocazione di risorse pubbliche a favore del Casino.
“Gli elementi di conoscenza disponibili mostrano che è stata portata avanti non una, seppur discutibile, iniziativa di sostegno a un processo di innovazione strategica, dagli esiti incerti, di una società controllata in perdurante crisi, ma un'irrazionale e consapevole allocazione di cospicue risorse pubbliche per il sostegno di un soggetto imprenditoriale non in grado, in base agli inequivoci segnali di contesto, di assicurare ragionevoli equilibri dei saldi di gestione. Questo (…) disattendendo i basilari precetti dell'economicità, efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa”.
È quanto si legge nell'invito a fornire deduzioni recapitato a 22 tra membri della giunta, consiglieri e funzionari regionali valdostani dalla Corte dei Conti, procura regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Regione Autonoma Valle d'Aosta, che quantifica, come noto, in 140 milioni di euro il possibile danno erariale a seguito della “dotazione finanziaria” fornita al Casinò di Saint Vincent da luglio 2012 a dicembre 2015.
L'invito, firmato dal procuratore regionale Roberto Rizzi, sottolinea inoltre come “le audizioni recentemente svolte (gennaio 2017) dalla II commissione permanente (…) hanno evidenziato la profondità di incidenza dell'amministrazione sulle dinamiche operative della società”.
I FINANZIAMENTI - Secondo la Corte dei Conti, l'importo da 50 milioni di euro erogato nel luglio 2012, per la maggior parte “essendo diretta a costituire la provvista per l'esecuzione di interventi riguardanti un'attività imprenditoriale in regime di libera concorrenza (lavori riguardanti il Grand Hotel Billia Ndr) risulta in palese violazione del divieto di aiuti di Stato”. “Con ogni evidenza – si legge ancora – in funanziamento ha creato un'enorme asimmetria competitiva, ponendo le altre strutture alberghiere, presenti nel territorio del Comune di Saint Vincent, in una posizione deteriore, non avendo potuto le stesse usufruire, in una fisiologia dinamica concorrenziale, di analoghe opportunità”.
L'ILLICEITA' DELLE CONDOTTE – Secondo la CdC, “nella vicenda in esame, il tasso di 'nobiltà' del fine ultimo asseritamente perseguito (quello della promozione turistica e sociale di un territorio ritenuto bisognevole di interventi incentivanti), non vale a riqualificare i ripetuti soccorsi finanziari come iniziative lecite”.