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L’autunno che verrà: gli scenari per i casinò

03 settembre 2022 - 06:19

I casinò italiani mettono alle spalle una stagione positiva, in attesa dei nuovi scenari politici.

Scritto da Marco Fiore
L’autunno che verrà: gli scenari per i casinò

Ci siamo lasciati alle spalle un mese di agosto che ci ha permesso di godere appieno del caldo estivo, in alcuni casi con temperature anche superiori alle medie storiche. In realtà l'afa ci ha fatto compagnia anche nei due mesi precedenti, quelli di giugno e di luglio con l’unica pecca della quasi totale assenza di precipitazioni, se si escludono pochi anche se intensi fenomeni temporaleschi che si sono letteralmente abbattuti sulla nostra Penisola.

Condizioni meteorologiche a parte, mi pare più che opportuno dare spazio a dati estremamente positivi che si sono registrati sull’andamento delle presenze turistiche che ovunque in Italia hanno fatto segnare finalmente il tutto esaurito. Altrettanto importante il ritorno dei turisti stranieri che hanno affollato tutte le destinazioni, dal mare alla montagna e, ovviamente, alle città d’arte e ai siti di interesse culturale.

Sono segnali del ritorno all’agognata normalità che sicuramente avranno generato riflessi molto positivi anche sui bilanci delle case da gioco italiane che per tradizione sono allo stesso modo meta di chi si concede un periodo di vacanza. Il gioco, come ho avuto più volte modo di scrivere, rappresenta infatti un momento di divertimento unico di cui si può godere appieno nei momenti in cui ci godiamo un periodo di riposo dallo stress quotidiano.

Cosa ci aspetta ora che l’estate sta per salutarci? Per prima cosa a settembre torneremo a votare per rinnovare la composizione di Camera e Senato della Repubblica italiana, un passaggio che in questi tempi rappresenta un nodo fondamentale per assicurare continuità alla nostra democrazia oltre che stabilità e sviluppo al nostro Paese.

Senza entrare nelle dinamiche che animeranno il confronto politico, il mio auspicio, indipendentemente da chi risulterà vincitore di questa tornata elettorale è quello che finalmente il nostro Paese possa dare il via alle importanti riforme troppe volte rinviate. Mi riferisco in particolare al mondo del lavoro, alla giustizia e al fisco. Ho citato solo alcuni dei temi che mi stanno a cuore - non sono i soli - e che ritengo abbiano in qualche modo una priorità rispetto ad altri per assicurare una crescita al nostro Paese.

Purtroppo il perdurare dello stato di crisi conseguente al conflitto tra Russia e Ucraina non farà che appesantire una già grave situazione di difficoltà, non solo economica, che sta interessando soprattutto la vecchia Europa.

Mi scuso per questa lunga divagazione che mi sono concesso, ma i temi ai quali ho fatto accenno hanno sicuramente un impatto anche sulle attività di cui mi occupo. Le case da gioco, lo ribadisco ancora una volta, sono a tutti gli effetti imprese e come tali meritano di poter contare su norme che semplifichino la loro vita e che agevolino il loro sviluppo. Il quadro generale attualmente non è invitante per chi pensa di affrontare investimenti che, come tutti sappiamo, sono alla base della crescita economica di qualsiasi impresa.

Ecco perché invoco il cambiamento, l’innovazione come opportunità per dare il via a una crescita consapevole di tutte le attività imprenditoriali. Senza dimenticare che guardare avanti, al futuro, è un’azione che la politica deve responsabilmente mettere in campo per tutelare i giovani e per evitare che migrino all’estero in cerca di una stabile occupazione e di certezze economiche.

Una crescita economica non potrà che generare riflessi positivi anche su quella che tecnicamente noi addetti ai lavori definiamo “propensione al gioco” che in termini pratici si traduce in voglia di divertirsi da parte dei potenziali clienti di un casinò, atteggiamento che necessita sicuramente di risorse economiche per essere finalizzato.

Non solo il denaro, ma anche il nostro stato mentale contribuisce ad indirizzare le nostre scelte. La difficoltà di reperire alcune materie prime essenziali, anche nel settore alimentare, l’aumento sconsiderato dei costi dell’energia sono solo alcuni degli aspetti fonte di preoccupazione per tutti noi in vista dell’autunno. Senza dimenticare la pandemia che è problema tutt’altro che risolto.

Per concludere le premesse per il mondo che mi sta a cuore non sono delle migliori e per questo la scadenza elettorale assume un’importanza strategica come non mai nel passato. La mia speranza è che la politica possa dare quelle risposte alla nazione da troppo tempo rinviate, ma non più rinviabili. L’alternativa è rischiare un progressivo ulteriore peggioramento della situazione di incertezza che tutti percepiamo e viviamo ormai quotidianamente.

 

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