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Niente Tari al Casinò, Operatori economici: 'Prefetto intervenga'

27 giugno 2022 - 07:40

L'Associazione tra gli Operatori economici di Campione d'Italia, Massimino d'Amico, chiede l'intervento del prefetto in merito all'esclusione del Casinò dal pagamento della Tari.

L'esenzione del Casinò municipale dal pagamento della Tari continua a far discutere a Campione d'Italia, ma ora la questione si sposta anche sul tavolo del prefetto di Como, Andrea Polichetti, cui l'Associazione Operatori economici di Campione d'Italia si è rivolta per chiederne un "positivo intervento".

Come scrive il presidente Massimino d'Amico e il responsabile per gli aspetti normativi dell'exclave Ivan Longato, è infatti "inaccettabile che per il terzo anno consecutivo i cittadini e le attività economiche e commerciali si debbano far carico del mancato pagamento della Tari da parte del Casinò, che peraltro è aperto con tutti i suoi nove piani (superficie utile di 63.550 metri quadrati) sette giorni su sette".
Ciò, a loro dire, appare "anomalo, ingiusto, iniquo e lesivo del principio di proporzionalità e delle legge che invece impongono di ripartire tale contributo secondo logiche, percentuali e coefficienti, validi in tutta Italia e seguendo parametri ben noti fissati dalle norme vigenti".

Nella lettera, d'Amico e Longato evidenziano che "dal 2020, con la chiusura per fallimento del Casinò" e con delibera del commissario prefettizio Giorgio Zanzi, gli operatori si sono visti "aumentare la Tari del 40 percento, imposta che però non veniva applicata al Casinò". Esso ha riaperto il 24 gennaio, ma già dal 7 giugno 2021, con la dichiarazione del tribunale di Como di apertura di concordato preventivo, si consentiva l'inizio dell'attività.

"Si ritiene quindi che già per il 2021 ci sia stata un'illegittima esclusione della Società che gestisce il Casinò dal pagamento della raccolta rifiuti, accollando il relativo onere sui cittadini e sulle attività economiche e commerciali".
Si contesta dunque l'esenzione prevista: "in sostanza l'azienda più grande e importante dell'exclave non deve pagare", secondo le delibere del Comune e le relative tabelle, "un solo euro di Tari che ammontava a circa 320.000 euro l'anno sino al 2019".

L'associazione fa inoltre presente che "a fronte i tale esenzione, i 1.700 cittadini residenti e le attività economiche e commerciali hanno dovuto pagare tariffe altissime, e non hanno avuto per ben 4 anni la regolare raccolta di verde, Pet, ingombranti, e a tutt'oggi gli inerti non sono ancora smaltiti, con conseguenti accumuli che arrivano a oltre 2 metri di altezza nella discarica esistente in paese".

 

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