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Non solo Pnrr: occhio ai controlli anche sui casinò

07 giugno 2023 - 16:41

La questione dei controlli concomitanti non è solo dibattito politico sul Pnrr, ma riguarda anche i casinò.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Mick Haupt su Unsplash

Foto di Mick Haupt su Unsplash

Da quando ascolto nei diversi Tg e  trasmissioni varie della questione “controlli concomitanti da parte della Corte dei Conti” mi è tornata la voglia di riprendere il vecchio discorso sul controllo delle entrate derivanti agli enti pubblici locali dalla gestione della casa d gioco insediata sul loro territorio.
Premetto subito che sfuggirò da qualsiasi considerazione di carattere giuridico su quanto ascoltato in televisione, non ne sono all’altezza, né tanto meno politico. Sul controllo delle entrate nelle case da gioco, invece, penso proprio di esserlo. 

Di una cosa sono convinto: dalla loro istituzione hanno prodotto entrate dalla natura giuridica tributaria, a me pare sufficiente leggere il Decreto Luogotenenziale del 1927 per Sanremo (se non erro a memoria, il n. 2448).
Ma, a prescindere da quanto precede, due aggettivi mi hanno particolarmente attratto, due aggettivi che non avevo mai utilizzato: preventivo e continuativo. 
Ho sempre distinto tra concomitante e susseguente; ora nel preventivo posso comprendere che nessun tavolo può essere aperto o chiuso senza la presenza dei rappresentanti di concedente e gestore; nel continuativo che nessun fatto economico o meno (aggiunta al tavolo o cambio placche per gettoni e viceversa) deve avvenire con le stesse modalità e la possibilità di accedere alla sala controllo video e audio mi pare possa seguire identica considerazione.

Il controllo su regolarità del gioco e degli incassi, come ho sempre cercato di illustrare, ha la finalità duplice di controllare l’andamento della partita e di verificare a distanza di tempo (esemplifico generalmente sei mesi) se tutto si è svolto nei dovuti modi.
Una metodologia, parlando del controllo susseguente, che fonda su confronti tra i vari componenti del risultato del tavolo. Introiti netti e mance.
Tutti gli addetti ai lavori e, penso, anche altri sanno che i componenti il risultato netto sono dotazione iniziale, rimanenza finale, aggiunte eventuali e contanti cambiati direttamente al tavolo da giocatori. La somma algebrica di detti componenti forma il risultato. Poi si conteggiano le mance tavolo per tavolo.

Ora possediamo quasi tutto ciò che può essere utile per il controllo in discorso. Il primo raffronto è quello tra mance e risultato (netto), poi ci potrà servire eventualmente l’incidenza del gioco considerato sul totale dei ricavi e l’incidenza dei ricavi slot sempre sul totale precedentemente richiamato.
Il significato può essere duplice, o riguarda il cambiamento deciso della domanda o qualcosa non è andato nel verso giusto o si trova, nelle note relative alla qualità della partita e alla composizione in gettoni di rimanenza finale e mance la giustificazione che può essere dovuta alla scarsa apertura e/o ai troppi risultati passivi accumulati. 
La problematica più importante è trovare la o le motivazioni che hanno fatto sorgere il dubbio e, ancor più, quelle che ne hanno fornito una adeguata spiegazione.
Certamente l’indagine non termina qui ma non sono certamente a scrivere per andare a concludere se non ricordando la discussione che mi ha suggerito queste poche righe.

Desidero far notare, in ogni caso, che qualche tempo fa, non molto per la verità, descrissi dei dati veri che ora ho distrutto insieme ad altre scartoffie vecchie e agli articoli che non tengo in archivio, che mettevano in evidenza due periodi nei quali si poteva onestamente pensare a qualche anomalia nei raffronti tra mance e introiti netti di uno stesso gioco con l’intervento della differente incidenza dei proventi slot sul totale dei ricavi.
Ecco una delle tante motivazioni a supporto della metodologia che suggerisco non tanto perché l’unica possibile quanto per i risultati che mi ha consentito di raggiungere e, il tutto, semplicemente.

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