Privatizzazione, i mille volti dello scenario del Casinò di Saint Vincent

L’intervista nel 9 gennaio 2023 all’amministratore unico del Casino di Saint Vincent Rodolfo Buat mi ha colpito non poco. Ho letto che dal punto di vista dell’azienda, il problema regionale che esiste è di investimenti, di risorse economiche. Partiamo con 10 milioni di euro, una somma certamente minima rispetto ai 90 milioni che erano stati investiti dieci anni fa.
La posizione geografica di Saint Vincent, pur se non troppo comoda dal punto di vista dei trasporti, per essere raggiunta e considerato il ristretto bacino naturale di utenza,  non dovrebbe essere portata a giustificazione delle passate traversie, questa è stata la mia impressione. I recenti risultati del 2022 con il miglioramento dei ricavi sul 2019 non sembrerebbero abbastanza attrattivi per un investitore privato e per un rilancio servono capitali e investimenti. 
Se la proprietà non ne dispone, allora si rende necessaria la privatizzazione. 
Infatti si sta valutando l’eventualità di tornare alla gestione affidata ad una società a capitale privato, l’amministrazione regionale lo ha messo in conto ed è avviata ad approfondirne la possibilità.
Questo è quanto mi pare di poter riassumere e le considerazioni che seguono sono di chi, per quaranta anni, ha lavorato nella casa da gioco valdostana, dal 1959 al 2000 e, quindi, con un gestore privato sino al 30 giugno 1994  con uno pubblico dal giorno successivo.
Il mercato delle case da gioco è immobile ma la domanda esiste ed è significativa; è sufficiente osservare la domanda di giochi da casinò che si svolgono online. Qui abbiamo la comodità, la tranquillità e non solo della puntata, della relativa vincita successiva e si può farlo in pigiama da casa con un telefonino o un computer. 
Sino al giugno 1994 sono stato dipendente di una società a capitale privato che gestiva il casinò di Saint Vincent ed era proprietaria del Grand Hotel Billia, tra l’altro utilissimo. Certamente il mercato specifico ed i tempi erano differenti. Dal luglio è iniziata la gestione straordinaria regionale. Per dare una idea del mercato nazionale di allora, in lire, ecco di seguito una dettagliata esposizione:

E qui un dettaglio di alcuni introiti:

Di seguito una specifica degli introiti relativi al 1994.

In chiusura, su quanto il dottor Buat ha dichiarato al telegiornale regionale delle 19,35 del 9 gennaio scorso, ho apprezzato l’accenno all’introduzione di nuovi giochi.
In precedenza ho esposto i dati relativi al 1994; l’intervista del segretario generale del Savt con l’accenno al pregresso e, devo confessarlo, non ne ho compreso il riferimento e non penso di avere la sufficiente fantasia, mi incentiva a provare se intendeva i risultati degli ultimi anni. Sempre che non volesse intendere le riduzioni di personale.
Non ho esposto il trend del mercato nazionale in quanto il casinò di Campione d’Italia ha chiuso il 28 luglio del 2018 e ha riaperto il 22 gennaio del 2022.
È da qualche tempo che scrivo, fortunatamente non sono l’unico a farlo, della utilità di incrementare l’offerta diversificandola con novità e di cercare la limitazione del costo del personale tramite la multifunzionalità. 
Mi pare che quest’ultima sia stata presa in considerazione anche perché non si può sfuggire alla doverosa osservanza di adeguare l’offerta alla domanda.

Gli anni 2020 e 2021, causa pandemia, non hanno permesso una operatività completa. Per il 2022 mi è noto il totale suddiviso tra giochi da tavolo nel totale e slot machines. Mi è stato sufficiente per verificare come l’incidenza dei ricavi slot sul totale sia, calata sensibilmente. La qual cosa è indice, a mi avviso, di un miglioramento nella qualità dei ricavi.
Infatti se noi consideriamo il lordo (netto + mance), possiamo pacificamente concordare sul fatto che questo, calando l’incidenza delle slot a favore dei giochi da tavolo, assume un maggiore rilievo.

In precedenza ho precisato il periodo in cui il casino di Campione d’Italia era chiuso. Ma in ultimo ho preferito inserire alcune indicazioni probabilmente utili per approfondire ulteriormente parte delle osservazioni che ho riportato e che riporto.
Gli importi relativi al 1994 sono espressi in lire, trovo meglio ribadirlo.
La chiusura, per tutto l’anno 2019, pone in evidenza 86.285.481 quale differenza col 2017 negli introiti e con 790.818 nelle presenze.
Allo stesso modo con in quale ho evidenziato il saldo di qualità per Saint Vincent, nel 2022 sul 2019, mi sento in dovere di porre all’attenzione un fatto contrario confrontando il 2019 col 2017. Sicuramente gli introiti totali hanno beneficiato dell’incremento dei ricavi slot, ma il lordo non è stato influenzato dal calo dei ricavi derivanti dai giochi da tavolo.
Ho ritenuto opportuno aggiungere alcuni dati del mercato nazionale, in euro e arrotondati allo scopo di una migliore valutazione del trend. Il mese di agosto 2000 è stato inaugurato il casino di Ca’ Noghera,Venezia.