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Venezia, e' polemica per la maglietta su Maniero che rapina il Casino’

18 giugno 2013 - 07:38

Già il nome del marchio, Pakkiano, la dice lunga sulla pregevole fattura e sull’eleganza dell’intera operazione commerciale. Fatto sta che fa discutere a Venezia la vendita su Facebook (in attesa di aprire un proprio sito) di una maglietta che rappresenta la faccia sorridente di Felice Maniero, a fianco tre fori di proiettile e sotto il titolo di un articolo di stampa sulla celebre rapina al Casinò. Chiude la composizione la scritta in dialetto: ‘Fasso rapine’.

Scritto da Redazione

A denunciare a La Nuova Venezia l’infelice propaganda è Andrea Camilli, noto in città per il suo impegno politico con il movimento de ‘La destra’.

“Ma la politica non c’entra nulla, io davanti a quella maglietta che inneggia ad un mafioso da parte di un imprenditore che pensa di fare marketing made in Veneto, facendoli rappresentare da Maniero, mafioso e criminale, non ci sto. È una autentica vergogna».

Il nipote di Camilli, Donato Agnoletto, venne rapito da finti finanzieri, in realtà appartenenti alla banda di Maniero, portato in un casolare a Marghera e ridotto in fin di vita dopo una azione malavitosa che voleva fingere una rapina finita male.

“Gli spararono tre colpi di pistola perché volevano estorcergli informazioni su come entrare nel caveau del Casino per rapinarlo - racconta Camilli al quotidiano veneziano - e la maglietta cita proprio quell’episodio. Ora, assieme a mio zio, decideremo cosa fare e come tutelarci”. E anche se il produttore della maglietta nelle informazioni della sua pagina scrive: “Non intendiamo esaltare la criminalità organizzata”, per Camilli “queste magliette sono come quelle che inneggiavano alla mafia e che hanno fatto vergognare l'Italia. Bisogna bloccare questa vendita ignobile”.

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