Casinò e drop, l'importanza dei controlli
L'analista di gaming Mauro Natta evidenzia l'importanza dei controlli nei casinò e le difficoltà per quelli italiani.
Non è la prima volta che tratto dei controlli nei casinò, argomento al quale sono molto “affezionato”, mi si passi il termine; forse non sarà l’ultima. Negli Stati Uniti - stante il fatto che i gettoni si possono acquistare solo al tavolo da gioco - è molto facile controllare se il “drop” è regolare. Il drop è il rapporto tra risultati e valuta cambiata; un rapporto del tutto matematico collegato al vantaggio del banco.
In Italia - dove i gettoni si possono acquistare sia alla cassa che al tavolo da gioco - il rapporto di cui sopra non è possibile nel modo più assoluto e non credo si possano cambiare le abitudini dei giocatori che ancora frequentano le quattro case da gioco anche in considerazione dei limiti imposti.
Nel Bel Paese i casino sono gestiti, al momento, da società a totale capitale pubblico. La natura giuridica tributaria delle entrate derivanti dalle case da gioco (L. 488/86) indica per l’ente pubblico un rigoroso e puntuale controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi da questo derivanti. Anche se il gestore fosse un privato nulla dovrebbe cambiare per quanto al controllo; cambia evidentemente, la considerazione fiscale degli introiti.
La domanda: come si dovrebbe, per il sottoscritto si deve, mettere in atto una procedura valida ai due effetti che interessano? Adottando un bordereau del tavolo da gioco abbinato a quello delle mance dello stesso che nell’occasione vi è incorporato (un esempio esiste da alcuni anni in Italia).