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Casinò, l'importanza del controllo indiretto statistico a posteriori

19 aprile 2018 - 07:57

Oltre a quello diretto, nei casinò italiani (e non solo) si può esercitare anche il controllo indiretto statistico a posteriori.

Scritto da Mauro Natta

Il controllo comunemente effettuato, in Europa e all’estero è normalmente preventivo e diretto. Quello che intendo proporre è, invece, quello indiretto, in buona parte accuratamente analitico; lo possiamo trovare in alcuni casinò americani. Detta forma di controllo riguarda ogni tipologia di gioco in tutti i suoi aspetti, serve a verificare i rapporti matematici che ne evidenziano la corretta situazione.

Se desidero avere sott’occhio il reale trend di ogni gioco in ognuna delle sue componenti non posso che instaurare un controllo come quello in discorso. Allora ecco le componenti che rilevano: introito, quota di mercato interno, quota di mercato nazionale, rapporto introito/mance, rapporto valuta/introito (negli Stati Uniti si rileva in drop in quanto non è ammesso cambiare contanti in gettoni se non al tavolo da gioco), rapporto introito/ore tavolo ed altro ancora.
È necessario, se non indispensabile, conoscere e controllare la proiezione futura di ogni gioco e valutare la tendenza positiva o negativa che sia; ebbene non rimane che usufruire di quanto in argomento.
E’ irrinunciabile evidenziare anomalie e/o distonie che non sono rilevabili con altre tipologie di controllo, la soluzione è una soltanto.
E’ normale e logico voler utilizzare al massimo la produttività e la potenzialità dell’Azienda; i dati che il controllo indiretto mette a disposizione sono i più adatti allo scopo.
I giochi d’azzardo dei casinò sono organizzati in modo da favorire il banco, garantendo così alla gestione, per la legge dei grandi numeri, un introito certo proporzionale al numero dei giocatori e all’entità delle puntate.
Sempre per la legge dei grandi numeri più a lungo un giocatore gioca e più denaro rischia di perdere; lascio intervenire la matematica.

“La probabilità di un evento è il rapporto del numero dei casi favorevoli all’evento al numero dei casi possibili, purché tutti i casi considerati egualmente possibili” così si esprimeva il matematico Laplace (1749 – 1827). Se noi indichiamo con “m” i casi favorevoli e con “n” i casi possibili, e con “p” la probabilità che si verifichi l’evento abbiamo che p=m/n.
Si diceva “purché i casi considerati siano egualmente possibili”, infatti si suppone che nella roulette i cilindri siano perfettamente regolari, che le caselle dei numeri siano di uguali dimensioni, che le palline siano siano perfettamente sferiche, ecc.
Ora consideriamo la roulette americana, la vincita pagata su un numero singolo è 35 a 1. Giocando 5 Euro sul numero 17, e vinco ottengo 175 euro, se non vinco ne perdo 5. Le probabilità di vincita sono 1/38. I numeri sono 36 + zero e doppio zero.

Allora si può concludere che il giocatore perde in un lungo periodo 26 centesimi per ogni 5 euro giocati.
Infatti (175 euro x 1/38) + (- 5 euro x 37/38) = 0,263.
Per posta in palio si considera quella globale, posta del banco + posta della punta:
posta della punta 1.000
posta del banco 35.000
posta globale 36.000
la speranza matematica del banchiere: 37/38 x 36.000 = 35.052,631
la speranza matematica della punta: 1/38 x 36.000 = 947,368
Se la speranza matematica, per un partecipante, è maggiore della quota di posta dallo stesso messa in palio, il gioco presenta un vantaggio a suo favore che viene misurato percentualmente sulla quota di posta messa in palio dall’altro contraente.
Nell’esempio si ha la speranza matematica del banchiere uguale a 35.052,631 con una eccedenza pari a 52,631 che, percentualizzata sulle 1.000 della punta assegna al banchiere un vantaggio del 5,2631%.:
Passando alla roulette francese, abbiamo:
posta della punta 1.000
posta del banco 35.000
posta globale 36.000
la speranza matematica del banchiere: 36/37 x 36.000 = 35.027,027
la speranza matematica della punta: 1/37 x 36.000 = 972,972
in questa roulette i numeri sono 37 /36 + zero).
Giocando il cavallo la speranza matematica del banco e della punta non cambiano:
posta della punta 1.000
posta del banco 17.000
posta globale 18.000
la speranza matematica del banchiere: 35/37 x 18.000 = 17.027,027
la speranza matematica della punta: 2/37 x 18.000 = 972,972
La speranza matematica del banchiere è, percentualizzata, il 2,7027%.
Abbandono la parte noiosa e mi accingo a leggere l’ultimo numero della rivista Gioco News. Ho trovato interessante, come di solito, quanto ha scritto il Marco Fiore e, precisamente: “ In un momento di grande cambiamento, perdurando una certa immobilità nell’offerta proposta alla clientela dei Casinò, parrebbe quasi scontato pensare che i giovani ...”
Allora ho cercato di ricostruire i cambiamenti dell’offerta avvenuti nel tempo a datare dal dicembre 1989.
1989 dicembre - Saint Vincent introduce in craps
1991 marzo - Saint Vincent introduce il poker
1991 novembre - Venezia introduce le slot
1992 giugno - Saint Vincent introduce il punto banco
1996 luglio - Campione introduce la fair roulette
1996 dicembre - Venezia introduce la fair roulette 
1999 luglio - Venezia introduce il poker caraibico
1999 agosto - Venezia introduce la roulette americana (Ca’ Noghera)
2000 gennaio - Saint Vincent introduce il poker caraibico
2002 febbraio - Campione introduce il poker caraibico e il punto banco
2002 agosto - Sanremo introduce il poker caraibico e il punto banco
2002 settembre - Campione introduce la roulette americana
2006 gennaio - Campione introduce il poker Texas Hold’em
2006 luglio - Sanremo introduce il poker Texas Hold’em
2007 agosto - Saint Vincent introduce il poker Texas Hold’em
2007 ottobre - Venezia introduce il poker Texas Hold,em
2008 luglio - Venezia introduce il punto banco
2008 novembre - Campione introduce il Seven Eleven (craps)
Ecco gli eventi che nulla hanno a che fare con l’offerta di giochi nei Casinò:
2000 ottobre - alluvione nell’Italia del nord
2001-2003 - apertura Casinò in Svizzera
- apertura sale Bingo
2001 - Super Enalotto
2005 gennaio - divieto di fumo nei locali pubblici
2005 febbraio - introduzione delle New Slot in Italia.
E che, sicuramente, non hanno arrecato benefici alle Case da gioco.
Ritornando all’articolo a firma di Marco Fiore non posso che condividerlo e mi rimane difficile comprendere le motivazioni per le quali non si sia pensato di agire come il “Concorrente” con innovazione e diversificazione. Giochi nuovi forse se ne vedono pochi, qualcuno c’è e lo si potrebbe provare. Probabilmente non costa.
È vero che sono state introdotte varianti di giochi preesistenti ma, forse, non è ancora sufficiente.

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