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L'attestatore: 'Concordato Campione, ragionevole e realizzabile'

21 luglio 2022 - 15:34

L'attestazione sulla fattibilità del concordato preventivo del Casinò Campione evidenzia ragionevolezza e realizzabilità di presupposti e obiettivi.

"Il piano operativo sotteso alla proposta di concordato preventivo ha presupposti e obiettivi ragionevoli e quindi realizzabili" e "la Società ha assicurato di aver prudenzialmente provveduto a includere nella situazione patrimoniale tutte le passività potenziali legate ad eventi noti e conoscibili che risultano adeguatamente coperti dai fondi rischi stanziati, senza che con ciò si possano escludere rischi di crescita delle passività per fatti sopravvenienti al momento non conosciuti".

Su queste premesse il commercialista Stefano D'Amore, incaricato di esaminare la proposta aggiornata di concordato preventivo formulata ai creditori e il piano di concordato aggiornato redatto dalla società di gestione del Casinò Campione d'Italia, attesta, ai sensi della legge fallimentare, che "il piano di concordato sotteso alla proposta formulata ai creditori che prevede la suddivisione dei creditori in classi omogenee, la prosecuzione dell’attività aziendale da pochi mesi riavviata, e promette il pagamento in denaro dei creditori prededucibili e privilegiati integralmente e dei creditori chirografi nella percentuale di almeno il 50 percento del credito, con possibilità di integrazione del pagamento dei creditori chirografi fino all’intero ammontare del loro credito e successivamente del pagamento dei creditori postergati è fattibile", che "la prosecuzione dell’attività di impresa prevista dal piano 134 Casinò di Campione S.p.A. società benefit - Attestazione ai sensi dell’art. 161 c 3, 182ter e 186bis L.F. di concordato è funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori", che "il piano è conforme al contenuto della convenzione e dei contratti stipulati con il Comune di Campione d’Italia e che vi è la ragionevole capacità di adempimento delle obbligazioni ivi previste" e che "la proposta di sistemazione dei debiti tributari e previdenziali contenuta nel piano e nella proposta di concordato, è conveniente rispetto ad una procedura fallimentare, quale unica alternativa attualmente praticabile".

L'attestazione, un plico di 135 pagine, è tra la documentazione che i commissari giudiziali Alessandro Danovi e Gianluca Minniti hanno allegato ai creditori del Casinò Campione, nella comunicazione con la quale informano che il tribunale di Como, "ha confermato l’ammissione al concordato preventivo della società Casinò di Campione S.p.A., ha prorogato al 30 luglio 2022 il termine per il deposito della relazione dei commissari giudiziali prevista dall’art. 172 L.F. e ha differito l’adunanza dei creditori al giorno 19 settembre 2022 ore 13.00".

Come detto, l'attestazione del commercialista è un documento lungo e ponderato, nel quale lo stesso si sofferma, tra gli altri aspetti, sulla "Ragionevolezza e razionalità degli assunti del piano industriale" presentato dal Casinò.
Il documento rileva in proposito, analizzando l'andamento dei casinò dal 2007 al 2017, che "ol trend storico che emerge è quello di una discesa dei volumi d’affari, ripida fino al 2014, poi lenta negli anni successivi. Tralasciando i dati del 2018-19 (in cui è venuta meno l’attività del Casinò di Campione) e del 2020 in cui la pandemia ha limitato pesantemente le attività, si riscontra un andamento dei ricavi calante in media del 5,8 percento dal 2007 al 2017 Ma il confronto tra i dati di fatturato delle quattro case da gioco italiane evidenzia un’altra tendenza molto importante: tra tutti i casinò, Campione d’Italia è quello che a subito una minore perdita di ricavi da gioco.

Mentre le altre 3 case da gioco nel periodo decennale preso in esame hanno perso oltre il 50 percento dei ricavi, Campione d’Italia ha fermato la discesa a meno del 20 percento di perdita. Ciò è in parte dovuto alla collocazione della casa da gioco, in una delle zone più densamente popolate del paese e senza una precisa vocazione turistica, tale per cui tra i giocatori sono molti più i 'locali' rispetto ai 'turisti', ed in parte alla scelta della gestione di dare ampio spazio ai giochi meno sofisticati come le slot machine, che attraggono giocatori 'bassoperdenti' ma in grandissimo numero che la struttura ha la capacità di accogliere utilizzando i suoi ampi spazi".

L’altro dato che la serie storica mette in evidenza è "che a fronte della scomparsa dal mercato del Casinò di Campione, nel 2018 e 19 gli altri tre casinò hanno registrato una tenuta nei dati di fatturato ma, come prevedibile, non hanno attratto i giocatori che prima frequentavano Campione d’Italia, per cui la loro quota di mercato è aumentata ma il mercato si è ristretto.
È invece significativo esaminare l’andamento del mercato dei casinò nella vicina Svizzera dal 2015 al 2019. I tassi di crescita dei due casinò più vicini a Campione d’Italia, Lugano e Mendrisio, sono superiori di multipli alla crescita del loro mercato nazionale: il mercato svizzero dell’azzardo in casa da gioco in questi anni è cresciuto tra l’1 e il 6 percento mentre Lugano nel 2018 ha incrementato il fatturato del 42 percento sull’anno precedente e poi del 32% nel 2019; Mendrisio rispettivamente del 15 e del 31 percento".

Il commercialista richiama anche "un precedente storico recente a favore della possibilità di successo dell’operazione di risanamento da individuare nella procedura di concordato preventivo con continuità aziendale portato avanti dal Casinò de la Vallèe di Saint Vincent che soffriva anch’esso (tra gli altri problemi) di un costo ipertrofico del personale e che, attuata la ristrutturazione, ha pienamente rispettato gli obiettivi di piano fino all’interruzione dell’attività a causa della pandemia".

 

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