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Ricorso al credito, il 'polmone del casinò'

30 luglio 2016 - 08:49

L'analista di gioco Mauro Natta esamina l'organizzazione dei casinò per quanto attiene il ricorso al credito da parte dei giocatori.    

Scritto da Mauro Natta

Non è immaginabile una casa da gioco, per piccola che sia, non possieda i mezzi per permettere il ricorso al credito o, quantomeno, all’autofinanziamento del gioco in caso di necessità.

 

Infatti, nelle case da gioco troviamo (o possiamo trovare) l’Ufficio fidi autorizzato al cambio di assegni di conto corrente e circolari, di valuta estera, di carte di credito; può essere presente anche un apparecchio di bancomat installato da una banca.

Non mi occupo di quest’ultima eventualità in quanto, solitamente, si tratta di somme non importanti e, in ogni caso, i relativi prelievi non procurano grandi vantaggi per il titolare.
Diversa è la considerazione della carta di credito che può fornire un vantaggio. Solitamente il ricorso a detto strumento è molto più consistente all’inizio del mese che non alla fine, elemento da controllare.
Per quanto alla valuta non desidero soffermarmi perché esistono delle normative precise in merito e non è il caso di accennare ad altro se non all’eventualità, sempre che sia possibile, di offrire le migliori condizioni sia nel cambio iniziale sia nel ritiro conseguente a vincita.
A proposito degli assegni circolari, una sola precauzione si appalesa obbligatoria: la dimostrazione (fornita dalla banca emittente) dell’avvenuta emissione del titolo.
Venendo agli assegni di conto corrente, dando per scontato che esiste un regolamento ferreo nel quale anche le eccezioni sono regolamentate sia per quanto a chi può autorizzarla sia riguardo all’entità (solitamente percentuale del massimo fido concesso).
Una regola, a parere dello scrivente, indispensabile è che la corresponsione di gettoni in cambio di carte di credito, assegni circolari e di conto corrente sia sempre e comunque di una serie diversa. Per meglio intenderci quella che comunemente (là dove esiste) è nota con l’aggettivo “speciali” o, ancor meglio, “non convertibili”.
 
L'AUTORE - Mauro Natta è stato segretario nazionale dello Snalc e ha lavorato nei Casinò di Saint Vincent e Venezia.
 

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