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Casinò, la conoscenza che viene da 64 anni di esperienza

06 febbraio 2023 - 09:31

L'esperto di gaming Mauro Natta, editorialista di Gioconews.it, racconta la sua lunga esperienza nel settore dei casinò, come impegato e sindacalista.

Foto di Artem Kniaz su Unsplash

Alla vigilia dei miei ottantadue anni mi ritrovo, come sempre o quasi, a rileggere su Gioconews.it, quello che ho già letto ieri; potrebbe essermi sfuggita qualche notizia.

Alla mia destra, sulla parete sopra la scrivania, noto il solito, come lo chiamo forse impropriamente, l’attestato di frequenza che, in data 20 dicembre 2000, riporta il sentito ringraziamento dell’Azienda (Casinò de la Vallée) dopo tanti anni di servizio, dal settembre 1959.
Non so il perché e mi trovo a pensare a quanti Natta hanno lavorato in questa Azienda: mio padre sin dall’inizio portando personale tecnico da Sanremo dove lavorava, mio zio e mio cugino arrivato dopo di me ed ero ancora in servizio.
A volte mi hanno domandato quali incarichi ho svolto nella casa da gioco, rispondo con l’indicazione di ciò che non ho fatto, è più sbrigativo. Certamente ho accumulato quella esperienza che permette, in modo abbastanza completo, di conoscere tutto quello che conferisce la dovuta tranquillità per ammettere di aver appreso ciò che è indispensabile. 

Devo ammettere che ho girato molto, dalla contabilità e bilancio all’ufficio fidi e alla cassa centrale, dai giochi francesi alla cassa di sala con qualche sosta in altra mansione che non è il caso di indicare in quanto nulla può aggiungere o togliere alla specifica esperienza.
Non dimentico i trascorsi nel sindacato dove ho ricoperto l’incarico di segretario nazionale ed ho potuto affinare la ricerca e lo studio del mercato dell’azzardo; tutto fa brodo anche se la pubblicità di un tempo diceva il contrario, ma, indubbiamente, fa esperienza.
Dopo la premessa è più agevole comprendere se ogni tanto in quello che scrivo si trovano gli argomenti più vari ma, sempre, in tema di case da gioco. Argomenti che, l’esperienza post pensione mi ha permesso di verificare e, in qualche caso, approfondire. Come diceva qualcuno che non rammento: sino alla bara c’è sempre da imparare.
Sono convalescente da un piccolo intervento superato brillantemente; il merito e il ringraziamento non può mancare per il reparto di cardiologia dell’ospedale Parini di Aosta. 

L’occasione mi ha dato il tempo, in specie nei primi giorni a casa mia, di ricercare i nomi dei Natta, che si possono trovare in internet o sulla carta stampata; ho anche un volumetto dove sono riportati i Natta nel mondo.
Ho trovato il professor Giulio Natta nato a Imperia nel 1903, l’onorevole Alessandro Natta  nato nel 1918. C’è una scultura sul molo di Imperia Oneglia che lo ricorda e, anche se non fa Natta di cognome ma Ozenda, sul molo di Imperia Porto Maurizio  ce n’è una che ricorda chi ha percorso la rotta di Capo Horn, nato a Imperia nel 1874, il mio nonno materno. Mi fermo qui.

Tornando all’attestato: “Il casino de la Vallée a Mauro Natta un sentito grazie per aver fattivamente contribuito con indiscussa professionalità alla crescita ed ai successi dell’Azienda” firmato il presidente del Comitato di Gestione.
Dopo quanto anticipato mi sento in dovere, non tanto per giustificare il mio operato quanto per tentare di far comprendere come, spesso e volentieri, mi soffermo maggiormente su problematiche che meglio conosco avendole vissute o come dipendente al casinò di Saint Vincent o da sindacalista. 
Ed ecco che nella prima ipotesi mi si potrà trovare, forse, più particolareggiato che in altre occasioni. Non sono mai stato e non lo sono tanto meno ora, abituato ad imbarcarmi in problematiche anche solo parzialmente note, così come sono sempre in grado di accertare ogni notizia verificabile, altrimenti la ignoro.   
Spero possiate benevolmente comprendere la motivazione del presente intervento che, esulando ancorché parzialmente, dal mio solito, anticipa il tempo di una eventuale rarefazione nei commenti. 

Un commento che ho ricevuto  a seguito un mio articolo: “Dice il saggio che la competenza non si pesca con la lenza”. Mi ha fatto piacere e colgo l’occasione per ringraziarlo.

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