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Il passaparola che fa la differenza

05 settembre 2022 - 08:19

I casinò possono crescere ancora, pure in un contesto che vede vietata la pubblicità del gioco: l'esempio di San Marino e i ritorni a Saint Vincent.

Scritto da Mauro Natta

Il 3 settembre ho trovato, su gioconewscasinò.it, l’articolo relativo alla Sala Diamond di San Marino in tema risultato del mese di agosto.
L’ho letto due volte perché, dopo gli incrementi di Sanremo e di Saint Vincent rispettivamente del 14 e 24 percento, leggere che la Sala Diamod ha registrato il 68 percento penso avrebbe impressionato qualunque lettore.
L’aumento è stato sia sui ricavi del 2019 che del 2021 ed ancora i clienti nuovi sono stati nel mese 2.886 e nei primi otto mesi dell’anno in corso 10.176.

Quello che maggiormente ho apprezzato, non tanto perché da parecchio tempo lo scrivo in una situazione che vede la pubblicità specifica vietata per l’attività in discorso, quanto per la dichiarazione del direttore generale della società Giochi del Titano, Salvatore Caronia: “È chiaro che si tratta di una crescita importante, frutto di tanto lavoro e del passaparola, oggi l’unico strumento che abbiamo: una volta che arrivano, i clienti trovano una corretta offerta”. Mi permetto di aggiungere, avendolo constatato di persona, la qualità dei servizi. Perché, ed anche questo è un argomento ricorrente in ciò che scrivo, è la qualità dei servizi offerti alla clientela che genera ciò che definivo il porta a porta e, successiva e molto probabile, la fidelizzazione.

Visto che sono in ballo ritorno sulle presenze e sui ricavi in incremento registrati nelle case da gioco di Saint Vincent e di Sanremo. Particolarmente per Saint Vincent ho notato con piacere il ritorno, ancorché parziale (manca la roulette francese) alla tradizione con una differente e spero non temporanea, questo a mio personale parere, considerazione per lo chemin de fer.

Il richiamo alla temporaneità è suggerito dal fatto che nel prosieguo si spera di veder continuare il medesimo atteggiamento magari implementato.
È anche quello che continuo a sostenere nei miei articoli: gli appassionati dello chemin ci sono ancora, forse meno numerosi e, allo stesso tempo, poco caldi verso il punto banco, probabilmente perché l’avversario non è lo stesso e muta lo scopo della competizione.

È vero che il futuro prossimo suscita incertezze di varia natura e il mercato dell’azzardo potrebbe avere contraccolpi, ciò non toglie, senza essere tacciati di ottimismo ad oltranza, che il principio di migliorare la qualità dei sevizi alla clientela rimanga una necessità ivi compresa la diversificazione dell’offerta e l’adeguamento di questa alla domanda.

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