Che fosse questione divisiva e dibattuta di sapeva da anni, tanto che i ripetuti tentativi per arrivare all'obiettivo sono naufragati.
E ora che si è quasi arrivati al traguardo, dopo l'approvazione in consiglio dei ministri del disegno di legge, arriva una nuova tegola, che comunque conferma che il sentiment popolare non è poi tanto cambiato.
Infatti, quasi il 60 percento degli intervistati in un nuovo sondaggio si oppone al piano del governo thailandese di introdurre complessi di casinò e gioco d'azzardo online legale.
Si tratta di una svolta, anzi di un passo indietro, rispetto allo scorso anno, quando l’80 percento dei residenti durante un periodo di commenti pubblici espresse sostegno alla legge sul Complesso di intrattenimento thailandese.
Nel nuovo sondaggio, riferisce il Bangkok Post, il 59,19 percento degli intervistati si è dichiarato contrario ai complessi, mentre solo il 29 percento li sostiene. Inoltre, più del 58 percento si oppone fermamente al gioco d’azzardo online legale e meno del 20 percento lo sostiene fermamente.
Il sondaggio, condotto il 20 e 21 gennaio dall'Istituto nazionale per l'amministrazione dello sviluppo (Nida), ha un margine di errore del 3 percento.
La legislazione prevede cinque località con centri congressi, parchi di divertimento, alberghi, sale da concerto e casinò. È stato approvato in linea di principio dal Consiglio dei Ministri ed è ora all'esame del Consiglio di Stato, che ha 50 giorni per presentare il suo rapporto. Poi andrà al parlamento.
I sostenitori del disegno di legge sottolineano i potenziali vantaggi. Il ministero delle Finanze stima che i resort aumenteranno il prodotto interno lordo (Pil) dello 0,2 percento durante la costruzione e dello 0,7 percento successivamente, e aumenteranno le entrate turistiche del 13 percento.
Citigroup stima che un’industria del gioco thailandese matura potrebbe raccogliere entrate per 9,1 miliardi di dollari (7,2 miliardi di sterline/8,6 miliardi di euro) all’anno. A quel livello, la giurisdizione sostituirebbe Singapore, il terzo mercato più grande dietro Macao e Las Vegas, che ha generato 5,94 miliardi di dollari di ricavi lordi di gioco nel 2024.
I legislatori thailandesi sperano di aprire i primi complessi entro il 2029, prima che il Giappone faccia il suo debutto con il suo primo casinò resort a Osaka. Ma i gruppi di cittadini non sembrano per niente d'accordo. La settimana scorsa, i manifestanti sono scesi nelle strade di Si Sa Ket, sostenendo che i casinò e il gioco d’azzardo online comportano seri rischi sociali che potrebbero mettere in pericolo le generazioni future. La Stop Gambling Foundation (Sgf) thailandese è d'accordo. Ha criticato il disegno di legge come una soluzione a breve termine che non può risolvere problemi complessi.
"Lo Stato non ha soldi e non sa come guadagnarli" e ricorre al gioco d'azzardo come una mucca da mungere, ha recentemente affermato Wichet Pichairat, membro della Sgf.
Il Consiglio di Stato thailandese, che serve il governo con funzioni consultive, è indeciso, affermando che il disegno di legge nella sua forma attuale enfatizza il gioco d’azzardo piuttosto che l’intrattenimento.
Il deputato Rangsiman Rome del Partito popolare è preoccupato per la corruzione. "Losche imprese cinesi hanno utilizzato la Thailandia come base per attività illegali, ma il governo non ha misure chiare per reprimerle", ha detto al Post la settimana scorsa.
Natchapol Jittirat, professore di diritto all'Università di Chulalongkorn, ha aggiunto che i casinò potrebbero trasformare la Thailandia in “un nascondiglio per i criminali”.