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Cile, caos per la scadenza di 12 licenze da casinò

12 luglio 2021 - 15:42

Caos in Cile per l'industria dei casino e per 12 case da gioco cui scadono le licenze tra il 2023 e il 2024. 

Scritto da Gt
Cile, caos per la scadenza di 12 licenze da casinò

“La situazione che deve affrontare l'industria dei casinò di gioco nel processo di gara è complessa e deludente, perché purtroppo il sovrintendente Vivien Villagrán non ha dato le garanzie di base per la realizzazione di un processo trasparente e competitivo”, sono le dichiarazioni di Ricardo Abdala, presidente dell’organizzazione che gestisce le case da gioco in Cile. Nel paese c’è il caos per le irregolarità nelle procedure di gara proposte dalla Scj, la soprintendenza dei casinò di gioco per le licenze di 12 casinò che scadono tra il 2023 e il 2024. 

E ha aggiunto: "Dall'anno scorso segnaliamo che l'Autorità sta imponendo agli operatori un modello di gara che non è allegato all'attuale quadro normativo e che, inoltre, non è andato a buon fine, come testimoniano gli eventi visti nel ultima volta. Tuttavia, non siamo stati ascoltati, né abbiamo visto un interesse al dialogo da parte del regolatore. Al contrario, siamo stati spinti a partecipare a un processo che si basa su un modello di gara che ha dimostrato di non funzionare”.

Le società operative insieme all'Associazione Casinò avevano già denunciato che "questo percorso tracciato dalla sovrintendenza e sostenuto dal sottosegretario alle Finanze ha conseguenze molto negative per il nostro settore". Gli attuali operatori hanno investito più di 1.400 milioni nei casinò, prima della promessa iniziale - 15 anni fa - che avrebbero avuto un diritto di prelazione per estendere le loro licenze per altri 15 anni.

Nel 2015 è stato approvato un rinnovo della legge sul gioco d'azzardo che ha guidato le basi e le condizioni pubblicate dall'Scj questa settimana per avviare una nuova procedura di gara per i 12 casinò che perderanno la validità dei loro permessi tra il 29 luglio 2023 e il 14 maggio 2024. Tuttavia, gli operatori insistono sul fatto che “nella stessa legge è stato stabilito un comma che prevedeva che ‘le autorizzazioni all'esercizio rilasciate prima della modifica della presente legge sono disciplinate dalla normativa vigente al momento della sua concessione, salvo che successivi regolamenti implichino migliori condizioni per il suo funzionamento”.

In risposta, il regolatore è stato schietto: “L'Scj applica la legge. Stante il parere divergente di alcuni operatori del settore, diverse Corti d'Appello del Paese hanno ad oggi ratificato l'operato di questo organismo in sette casi, accertando che la Soprintendenza non è incorsa in alcuna illegittimità, né violazione di regolamenti o disposizioni applicabili, limitandosi, al contrario, a rispettare integralmente la normativa vigente”.
Con questo panorama, si attendono le decisioni giudiziarie presentate da diversi operatori, tra cui Dreams e Marina del Sol, per sapere se il Scj farà marcia indietro o se proseguirà con la gara già avviata.

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