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Casinò e Comune Sanremo: 'Toti consenta pronta ripresa dell'attività'

27 ottobre 2020 - 16:52

Casinò e Comune di Sanremo inviato una istanza alla Regione Liguria per chiedere una deroga che consenta la riapertura della Casa da gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo

Il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti rimedi "all’errata valutazione del Governo, adottando un provvedimento di deroga che, consentendo la pronta ripresa delle attività del Casinò di Sanremo, impedisca un ingiustificato ulteriore deterioramento della già precaria situazione finanziaria del Comune di Sanremo, evitando, al contempo, un maggiore aggravamento del disequilibrio economico, delle tensioni finanziarie e della sofferenza patrimoniale che affliggono la Società di gestione, determinati dalla perdita di introiti dei giochi fisici (stimata in 13,5 milioni di euro) già accumulatasi dal 9 marzo 2020, e scongiuri, infine, gravi conseguenze per l’occupazione, diretta ed indotta".

Lo chiedono in un'istanza inviata al governatore ligure il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e il presidente del Casinò Adriano Battistotti. Ricordando le disposizioni dell'ultimo Dpcm, Biancheri e Battistotti sottolineano che "La sospensione delle attività determina un ulteriore arresto della produzione di introiti dei giochi, che si aggiunge a quello già protrattosi dal 9 marzo dell’anno corrente per oltre tre mesi in ragione dei provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare l’emergenza epidemiologica.

Il Casinò di Sanremo - ricordano - aveva riavviato le proprie attività il 16 giugno a seguito dell’autorizzazione concessa dalla Sv con Ordinanza n. 36 del 5 giugno, alla luce dei presidi anticontagio dei quali il Casinò di Sanremo si è dotato, descritti nel piano di attuazione del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali, come definito anche a seguito delle prescrizioni impartite dall’Azienda Sanitaria Locale n. 1.

Il piano aziendale di attuazione del protocollo governativo ha previsto, per la sicurezza di tutti i soggetti che stazionano all’interno del Casinò Municipale, ingenti e pervasive misure di prevenzione e di protezione anticontagio a presidio di tutte le eterogenee attività che compongono il complesso produttivo definito 'Casinò Municipale di Sanremo'”.

Secondo sindaco e presidente, "con l’ordinanza n. 36 del 5 giugno u.s.", Toti "alla luce degli elevati livelli di sicurezza garantiti, avesse inteso adottare un provvedimento autorizzatorio specifico, riferito al Casinò di Sanremo nel suo complesso, quale sistema produttivo organizzato comprensivo di tutte le attività esercitate al suo interno, e che tale speciale provvedimento, quale lex specialis, avesse efficacia prevalente sulle regole riferite a intere categorie produttive, e particolarmente: le limitazioni orarie che l’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 72 del 20 ottobre corrente aveva imposto alle attività delle 'sale giochi' e 'sale bingo';le limitazioni orarie che il Dpcm del 13 ottobre corrente (art. 1, comma 6, lett. l) aveva rivolto ai pubblici esercizi di attività di somministrazione di alimenti e bevande; le limitazioni orarie che il Dpcm del 18 ottobre corrente (art. 1, comma 1, lettera d), punto 3) aveva rivolto alle attività delle 'sale giochi'.

L'EQUIPARAZIONE DI ATTIVITA' ETEROGENEE - Nel rivolgere il medesimo provvedimento sospensivo a 'sale giochi, sale scommesse e sale bingo, e casinò', l’art. 1, comma nono, lett. l), del Dpcm 24 ottobre 2020 ha ingiustamente equiparato attività tra loro nettamente eterogenee.
Le attività esercitate da 'sale giochi, sale scommesse e sale bingo' sono affidate
dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a concessionari privati, e differiscono nettamente da quelle esercitate all’interno del Casinò di Sanremo sia dal punto di vista tecnico-giuridico sia - ciò che maggiormente rileva in questo frangente – da quello organizzativo e logistico, che si traduce in una non comparabile situazione sul piano dei presidi anticontagio implementati.

Mentre le attività di gioco fisico 'di prossimità' ('new slot', 'vlt', scommesse sportive, sale bingo) sono, nella maggior parte dei casi, esercitate in superfici esigue, e come tali non idonee a garantire il distanziamento sociale e la protezione della sicurezza dei clienti e del personale dal rischio contagio, il Casinò di Sanremo dispone di oltre 2.500 metri quadrati di superfici destinate a sale da gioco, ove, tenuto conto del contingentamento della frequentazione, il volume d’aria mediamente disponibile per cliente presente è di oltre 41mila litri".

Dopo aver elencato e numerose misure adottate, Biancheri e Battistotti ritengono che "nei quattro mesi di attività successiva alla riapertura del Casinò l’impianto di prevenzione si è dimostrato efficace, non essendosi verificati casi di positività tra le centinaia di lavoratori complessivamente dipendenti da Casinò S.p.A. e dalle imprese affidatarie di servizi, e non avendo contezza di casi di positività tra clienti riconducibili alla frequentazione della Casa da Gioco. La nuova sospensione dell’attività della Casa da gioco prevista dal Dpcm del 24 ottobre risulta, quindi, misura assolutamente non necessaria sul piano sanitario e, per contro, foriera di gravi conseguenze per la situazione finanziaria del Comune di Sanremo e per il tessuto economico e sociale della Provincia di Imperia. A questo proposito ci permettiamo di ricordare ancora la valenza della Casa da Gioco per l’intero territorio di riferimento".

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