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Dl Rilancio in ritardo, imprese 'libere' di licenziare

19 maggio 2020 - 09:48

Il ritardo nella pubblicazione in Gazzetta del decreto Rilancio ha come conseguenza il venir meno del divieto di licenziamento.

Scritto da Anna Maria Rengo

Se il premier Giuseppe Conte, nella conferenza stampa in diretta Tv di sabato scorso, aveva detto pubblicamente di aspettarsi che il decreto Rilancio sarebbe stato pubblicato nella giornata successiva, è passato anche lunedì 18 maggio senza che questo sia avvenuto.

E c'è chi parla di modifiche ancora in corso, che potrebbero anche riguardare il settore del gioco e in particolare la tassazione delle scommesse sportive, visto che l'ultima bozza (probabilmente definitiva) parla di un ritocco, dal "vecchio" 0,3 percento al nuovo 0,5 percento, così da alimentare il fondo salva.sport. Come pure, c'è chi parla di dubbi sulla durata dell'emergenza, con rilievi espressi dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In questo caos, l'unica certezza è che il ritardo nella pubblicazione ha fatto "scadere" il divieto di licenziamento, introdotto dal governo il 17 marzo scorso con il decreto Cura Italia. All'articolo 46, esso prevede uno stop ai licenziamenti in vigore per 60 giorni, quindi fino alla mezzanotte di sabato 16 maggio. Il Dl rilancio all’articolo 83 va a modificare proprio l’articolo 46, prevedendo un divieto di “cinque mesi” e non più di “60 giorni”. Ma questa disposizione sarà valida solo dalla pubblicazione in Gazzetta e verrà per i 5 mesi successivi alla data del 17 marzo.

Si spera ed è altamente probabile che i casinò e gli operatori di gioco non "approfittino" di questo vuoto normativo per avviare l'iter per licenziare nessuno, pur nella constatazione che la data della loro possibile riapertura non è stata fissata anche se, ai sensi dell'ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte, essa non avverrà prima del 15 giugno.

I casinò aspettano, semmai, la pubblicazione in Gazzetta anche per sapere con certezza se ci sarà l'attesa proroga, per altre nove settimane, della cassa integrazione straordinaria, alla quale avranno certamente bisogno di ricorrere, tanto più che il riavvio dell'attività sarà, oltre che tardivo rispetto ad altre attività, soggetto a numerose misure di distanziamento sociale e restrizioni che renderanno presumibimente i volumi di business inferiori rispetto al solito. Anche se, come si spera, sarà confermata, la formulazione del Dl Rilancio prevede tuttavia che le ultime quattro settimane (per un totale, tra Cura Italia e Dl Rilancio, di diciotto) potranno essere utilizzate solo a partire dal 1° settembre e fino al 30 ottobre. Quindi, da metà giugno, non potranno farvi ricorso, probabilmente in un momento in cui ne avranno ancora bisogno.

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