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Lanièce: 'Isi, Cig e ristori, priorità per i casinò'

13 marzo 2021 - 07:48

Il senatore del gruppo Per le Autonomie Albert Lanièce evidenzia le necessità dei casinò italiani e le prospettive per quello di St. Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo

Necessità e richieste specifiche, in considerazione della “specialità” della Regione Valle d'Aosta, delle difficoltà causate dal duplice lockdown a numerosi settori e attività economiche, Casinò di Saint Vincent in primis, ma anche della recente nascita del Governo Draghi, pienamente operativo dopo aver ottenuto la fiducia dai due rami del Parlamento.

Da questo scenario parte l'analisi del senatore valdostano del gruppo Per le Autonomie Albert Lanièce, tra gli esponenti politici saliti al Colle per colloquiare con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e componente della delegazione del gruppo che ha poi interloquito con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi, prima che lo stesso sciogliesse la sua riserva nominasse i componenti del terzo Esecutivo di questa travagliata legislatura.

“È indubbio che la decisione, soprattutto nella modalità tardiva (comunicata il 14 febbraio, quindi un giorno prima della preannunciata riapertura Ndr) e irrispettosa, di mantenere chiusi gli impianti di risalita ha improvvisamente mutato il mio giudizio sul nascente Governo Draghi; durante le consultazioni abbiamo avuto garanzie di un rispetto della montagna e delle autonomie speciali , in un quadro di politiche autenticamente europeiste, atlantiste e rispettose dell’ambiente. Ci vogliono però i fatti e, per quanto mi riguarda, aspetterò i primi provvedimenti concreti per dare un giudizio di merito su questo nuovo Esecutivo".

Alla luce anche dell'emergenza Covid, quali sono le maggiori difficoltà incontrate dalle società partecipate dalla Regione Valle d'Aosta, quella del casinò in primis, in riferimento all'applicazione della legge Madia e cosa chiedete al Governo, sia in riferimento all'azienda che alla sua proprietà?

"I piccoli numeri della Valle d’Aosta rendono necessario una forte partecipazione dell’Ente pubblico nella vita economica della Regione; le principali realtà economiche (Casinò, Compagnia valdostana delle acque, impianti di risalita) sono infatti pesantemente partecipate dalla Regione stessa, per permetterne una buona possibilità di sopravvivenza, in termini finanziari e di occupazione. Quindi, i vincoli dati dalla cosiddetta detta legge Madia (il Testo unico sulle società partecipate Ndr) determinano, in questo momento di crisi pandemica, ulteriori difficoltà che potrebbero essere fatali a molte società. Da qui la necessità (sottoposta da me durante le consultazioni con il presidente Draghi) di allentare questi vincoli con una modifica della Madia stessa".

Il duplice lockdown è arrivato mentre il Casinò di Saint Vincent stava vivendo un momento di ripresa, ma era tuttora alle prese con un difficile iter concordatario, con una proposta aziendale che è già stata approvata dalla maggioranza dei creditori ma che è in attesa dei risultati finali e del decreto di omologa. In che modo, e attraverso quali misure, il Casinò potrà superare questo difficile momento?

"La misura principale per la ripresa sarà data dalle possibilità di riapertura, di eliminazione delle limitazioni di orario e soprattutto dalla libera circolazione tra regioni; nel frattempo sarebbe necessaria una modifica dell’indice di rischio delle Case da gioco nell’ambito dei protocolli sanitari del Comitato tecnico scientifico, prendendo atto della sostanziale differenza, in termini di sicurezza, tra i tre Casinò e gli altri luoghi deputati al gioco. Inoltre, occorrono una sospensione dell’imposta sugli intrattenimenti per almeno un triennio; un accesso definitivo alla cassa integrazione per la tutela dei dipendenti; ristori non sui mancati introiti ma sulle spese certificate che mensilmente vengono sostenute per mantenere i Casinò.
Questi sono punti che ho sottoposto, in un promemoria condiviso con il Casinò di Saint Vincent e la Regione Valle d’Aosta, direttamente al presidente Draghi in occasione delle consultazioni".

I lavoratori del Casinò di Saint Vincent, prima perché c'era da ristrutturare l'azienda, poi perché è arrivato il lockdown, stanno vivendo da anni una situazione di estrema difficoltà. Che cosa può dire in proposito?

"Io spero sinceramente che, superata questa pandemia e le note questioni giudiziarie, il Casinò de la Vallée ritorni a essere quel punto di riferimento sicuro e solido per i tanti lavoratori e un prestigioso simbolo della ripresa dell’intera economia della nostra Regione".

 

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