Assegno di disponibilità, Comune resiste in tribunale a ricorso di sette dipendenti
Il Comune di Campione d'Italia si costituisce in giudizio contro i sette dipendenti che vogliono che si accerti l'esatto calcolo dell'assegno di disponibilità che gli spetta.
Scritto da Amr
Il Comune di Campione d'Italia ha deciso di resistere e di conferire dunque incarico a un legale, nel ricorso al tribunale ordinario di Como (l'udienza è fissata per il 16 aprile) presentato da sette dipendenti che nell'estate 2018 erano stati collocati, assieme ad altri "in disponibilità" e che chiedono che il giudice del lavoro "dichiari che nell'assegno di disponibilità corrisposto ex art. 33 comma 8, del D.lgs. n. 165/2001 debba computarsi anche l'80 percento dell'assegno ad personam nonché l'80 percento dell'assegno di exclave", che "riconosca il conseguente conguaglio" e che "dichiari ed accerti che nessuna somma è stata indebitamente corrisposta ai ricorrenti a titolo di indennità di disponibilità".
Nel 2020 il tribunale di Como aveva sentenziato, si legge nella premessa alla delibera di giunta, che "nell’assegno di disponibilità ex art. 33 co. 8 D. Lgs. 165/2001 dev’essere calcolato anche l’80 percento dell’assegno ad personam erogato dal Comune di Campione d’Italia".