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Ddl delega diritti sportivi: Lega di Serie A contro il Governo (ma il gioco non c'entra)

12 giugno 2025 - 13:18

Non ci sono riferimenti al gioco nella nota con cui la Lega di Serie A lamenta il mancato coinvolgimento nella stesura del Ddl che riforma il sistema di vendita dei diritti audiovisivi.

Scritto da Redazione
© Lega Serie A - Sito ufficiale

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“All’esito del Consiglio di Lega svoltosi oggi, il presidente Ezio Simonelli, a nome della Lega Serie A, manifesta con fermezza il proprio stupore per aver appreso, solamente tramite gli organi di stampa, di una riforma del sistema di vendita dei diritti audiovisivi che riguarda direttamente le sue associate. Esprime, al tempo stesso, la contrarietà della Serie A ad un disegno di legge predisposto senza che vi sia stata alcuna interlocuzione preventiva con la Lega stessa.”

Questo si legge nella nota diramata dalla Lega di Serie A a proposito della bozza di disegno di legge di Delega al Governo per la revisione dei diritti audiovisivi, digitali e accessori, connessi agli eventi sportivi e ai relativi contenuti, nell’ambito di uno sviluppo innovativo dell’impiantistica sportiva, comprensivo di alcune norme che riguardano da vicino il gioco pubblico, a 360 gradi.

La sua calendarizzazione era prevista nella seduta del Consiglio dei ministri di oggi, 12 giugno, che infatti è stato convocato per le 15,30 senza che il punto risulti all'ordine del giorno, dando quindi credito all'ipotesi che, anche alla luce delle parole di Simonelli, i tempi si allungheranno.

La Lega Serie A “evidenzia, soprattutto, la propria netta opposizione a qualsiasi forma di incremento della mutualità esterna che vada a sottrarre ulteriori risorse fondamentali allo sviluppo e alla sostenibilità della Serie A, la quale già peraltro contribuisce al sostegno delle categorie inferiori nella misura del 10 percento dei diritti audiovisivi”.

Sotto la lente ci sarebbe quindi la lettera g) dell'articolo 2 della bozza del disegno di legge, che fra i principi da rispettare nell'esercizio della delega annovera “l'equa ripartizione, dedotta in prededuzione una parte ai fini di mutualità generale di sistema a favore delle discipline professionistiche a squadre e della componente dilettantistica per il solo settore calcistico, delle risorse economiche e finanziarie derivanti dall’esercizio dei diritti audiovisivi, dei diritti digitali e dei diritti accessori tra le società sportive in modo da contribuire prevalentemente al miglioramento della competitività in tema di qualità infrastrutturale e di sviluppo di vivai e settori giovanili, nell’ambito delle differenti missioni sportive individuate e all’investimento degli elementi produttivi audiovisivi e digitali”.

Di mutualità generale si parla anche alla lettera j), che recita: “ripartizione delle risorse economiche e finanziarie assicurate dal mercato dei diritti audiovisivi, dei diritti digitali e dei diritti accessori sul mercato nazionale e sul mercato internazionale, attraverso criteri determinati da ciascun organizzatore e fermo comunque il rispetto delle regole e dei principi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera g), in modo da garantire, dedotta in prededuzione la quota di mutualità generale di sistema di cui alla successiva lettera k) e tenuto conto della differenza di valore tra diritti audiovisivi, diritti digitali e diritti accessori, una specifica disciplina per la suddivisione tra le società sportive che partecipano allo stesso campionato, tra l'altro, di una parte prevalente e comunque superiore al cinquanta per cento egualmente distribuita, di una parte per merito sportivo limitatamente alle stagioni sportive successive alla 1999/2000, e di una parte sulla base della formazione e dell'utilizzazione dei giovani italiani, con specifici criteri di ponderazione e di determinazione, inclusi i principi, gli obiettivi, le norme di indirizzo e le regole all’articolo 2, comma 1, lettera g”.

Alla lettera k) si parla di “disciplina dei criteri di applicazione della quota di mutualità generale di sistema, da calcolare sui ricavi ottenuti e incassati dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi e dei diritti digitali e dei diritti accessori sul mercato nazionale ed internazionale, in modo che la Lega Calcio di serie A: (i) distribuisca una parte agli altri organizzatori, ferme restando le missioni sportive che saranno individuate nei termini indicati alla precedente lettera j); (ii) destini una parte per le finalità di cui alle lettere l), p), q) e r). Una quota di mutualità di sistema, da calcolare sui ricavi ottenuti e incassati dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi, dei diritti digitali e dei diritti accessori sul mercato nazionale ed internazionale, verrà applicata anche agli altri organizzatori in forma scalare, e cioè dalla categoria superiore a quella immediatamente successiva”.

Infine, nella sua nota la Lega Serie A “ribadisce con enorme preoccupazione i dannosi effetti del dilagante fenomeno della pirateria audiovisiva, che continua a penalizzare in modo grave e diretto il valore dell’intero sistema sportivo con perdite stimate in oltre 300 milioni di euro annui. La pirateria uccide il calcio”.

IL DDL E I RIFERIMENTI SUL GIOCO - Scorrendo il testo della bozza del Ddl, in tema di gioco si segnalano le previsioni dell’articolo 3, che delegano il Governo ad adottare decreti legislativi di attuazione nel rispetto dei seguenti criteri (entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge): lettera l), prevede la predisposizione di tutti gli strumenti necessari per: impedire l’uso illecito delle immagini audiovisive e digitali e dei siti di scommessa illegali, anche attraverso modelli di gioco sostenibile; finalità di formazione ed educazione dei tesserati in tema di divieti di giochi e scommesse e di rischi della ludopatia, riconoscendo: la sponsorizzazione sportiva, sia pure nella sola forma indiretta, da parte degli operatori di giochi e scommesse che sono inseriti nel registro tenuto dalla Agenzia delle dogane e dei monopoli una quota della raccolta dei giochi e scommesse anche a favore degli organizzatori e dello sviluppo dell'impiantistica sportiva.
Una parte della mutualità generale di sistema professionistico della lettera k) (Lega Calcio) sarà destinata al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
Inoltre, la lettera d) prevede il riconoscimento all’organizzatore del diritto di esercitare, utilizzare e commercializzare i diritti di cui alla lettera c) (archivio, raccolta, diritti di immagini, sfruttamento dati), riguardo i diritti esercitati in forma centralizzata e limitatamente alla loro durata o nell’ambito di sfruttamento di propri prodotti audiovisivi e digitali, anche per finalità promozionali e pubblicitarie o di giochi e scommesse, inclusi spazi virtuali, realizzati con la realtà virtuale e aumentata attraverso tecnologie digitali o basate sull’intelligenza artificiale, anche sulle piattaforme di proprietà dello, o gestite dallo, stesso organizzatore; la lettera i) prevede il riconoscimento in capo a ciascun organizzatore dei diritti di sfruttamento in forma centralizzata dei diritti digitali per l’organizzazione di eventi incentrati sui videogiochi elettronici e sugli e-sport, prevedendo misure a sostegno di defiscalizzazione, anche attraverso procedure accelerate dei procedimenti amministrativi autorizzatori, per la definizione degli standard tecnici e per la realizzazione e la gestione delle piattaforme, anche software, con esclusione delle attività riconducibili alla disciplina dei giochi e scommesse e senza applicazione della normativa relativa ai concorsi a premio.

Una volta approvato dal Consiglio dei ministri, il disegno di legge delega dovrà essere esaminato ed approvato in testo di identico da entrambi i rami del Parlamento.

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