skin

Baretta: “Si ragioni su come far uscire casinò dalla crisi”

26 febbraio 2015 - 10:08

Mentre oggi potrebbe arrivare il via libera definitivo dell’Aula del Senato al disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe e che contiene come noto l’emendamento Salva Venezia che allenta le sanzioni per lo sforamento nel 2014 del patto di stabilità da parte del Comune, è in corso la campagna elettorale in vista della designazione del successore di Giorgio Orsoni, dopo l’interim prefettizio affidato al commissario Vittorio Zappalorto.

Scritto da Sara Michelucci

E ovviamente gli scenari futuri per Comune e Casinò restano oggetto di grande attenzione sia da parte della politica locale che di quella nazionale. A tale proposito, il veneziano sottosegretario all’Economia con delega ai giochi (fino all’ultimazione dell’iter della delega) Pier Paolo Baretta, che già aveva salutato con soddisfazione l’approvazione in commissione alla Camera dell’emendamento governativo appunto denominato Salva Venezia, commenta a Gioconews.it: “Ho visto con favore il piano di risanamento e mi auguro che il prossimo sindaco presenti un piano adeguato di rientro del Comune”.

 

Come noto, la giunta Orsoni aveva fortemente voluto la privatizzazione della società di gestione del Casinò di Venezia, anche come strumento per risanare le casse del Comune, una scelta che aveva suscitato forti divisioni anche all’interno della stessa maggioranza e che poi era sfociata in un bando andato deserto. Dopo la ridda di voci sulle intenzioni che Zappalorto e il braccio destro con delega alle partecipate, Vito Tatò (che peraltro proprio oggi incontrerà i sindacati, assieme alla presidente di Cdv Gioco Spa Ilaria Bramezza, sul piano di contenimento dei costi al Casinò di Venezia) potevano avere circa una seconda gara, da indire già durante il periodo di commissariamento che si avvia a conclusione, il commissario aveva ufficialmente smentito di voler procedere in tal senso. Si tratta infatti di una scelta in grado di determinare il futuro del Casinò per decenni, e che dunque sarà compito di una nuova amministrazione, politica e non tecnica, prendere.

Secondo Baretta, il citato piano di rientro del Comune che spetterà al nuovo cittadino predisporre “non è detto che renda necessario una privatizzazione del casinò. Se vedo la situazione di Venezia e di Campione credo che il problema dei casinò andrebbe affrontato in quanto tale. Sono presidii di gioco legale e bisogna fare un ragionamento per farli uscire dalla crisi, con una linea di indirizzo che riguardi tutte e quattro le case da gioco”. 

Articoli correlati