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Campione 2.0: 'Casinò, piano assunzioni non rispettato e presto istanza ad atti'

13 gennaio 2025 - 09:52

I consiglieri di Campione 2.0, Simone Verda e Gianluca Marchesini, replicano alle dichiarazioni del presidente Mario Venditti sulle assunzioni di due croupier al Casinò.

Scritto da Amr
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Non si placa la polemica scoppiata a Campione d'Italia dopo la notizia dell'assunzione al Casinò di due croupier senza avere espletato una gara e/o aver confrontato dei curricula. A farla scoppiare, i consiglieri comunali di opposizione di Campione 2.0 Simone Verda e Gianluca Marchesini, che prendono ora atto delle precisazioni fatte al loro esposto al giudice delegato di Como Marco Mancini dal presidente del consiglio di amministrazione della Casa da gioco, Mario Venditti, ma che chiedono “a questo punto  pubblicamente  che sia reso noto chi sarebbe stato sostituito, la durata della sostituzione e se il contratto di questi due nuovi assunti croupier è a termine e quanto dura”.

Non solo: “il presidente Venditti cita l’eccezione data dal regolamento all'articolo 2 ma non afferma che i due nuovi croupier  ci ricadono”.
I due consiglieri fanno dunque sapere che faranno “istanza di accesso sia al Comune che alla società” per “ricevere copia dei due contratti per ragioni di munus del consigliere”.

Verda e Marchesini contestano inoltre a Venditti che “il piano concordatario  prevedeva delle assunzioni annuali mai fatte”, dunque, “affermare che l’organico è di 169 persone attesta che ancora una volta il piano non è stato rispettato. Tutto ciò  in totale contrasto con le recenti dichiarazioni del sindaco socio Roberto Canesi che afferma di tutelare posti di lavoro e assunzioni soprattutto per i cittadini del comune di Campione d'Italia”.
Scendendo poi nel dettaglio della questione assunzioni, i consiglieri di Campione 2.0 fanno anche notare che “l'articolo 19 della legge Madia (il testo unico sulle società partecipate Ndr), ossia la legge 175 del 2016 obbliga  le societá pubbliche ad assumere personale nel rispetto dell’articolo 35 del decreto  n 165 del 2001 relativo al personale pubblico. Riteniamo che il presidente faccia un autogol quando invoca il regolamento del 2001 della società che consentirebbe  delle eccezioni a questa regola. È il regolamento che è contra legem e non poteva pertanto avvalersene lecitamente”.

In conclusione, secondo Verda e Marchesini la questione è “da riportare al buon senso e alla legalità” e non deve diventare “una lotta politica senza che vengano tuteletati i disoccupati del Casinò e del paese di Campione”. 

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